La Sony A9 III è una fotocamera unica nel panorama attuale. Ed è, da un punto di vista meramente tecnico, una meraviglia.
Tutti, al momento della presentazione, avevano qualche dubbio sulla pulizia dei file e sulla gamma dinamica dati gli oggettivi svantaggi dei sensori Global Shutter ma, alla prova dei fatti, Sony è riuscita a minimizzare questo svantaggio. "Paga", rispetto ai sensori tradizionali con sensibilità base 100 ISO, quello stop (o poco più) che, del resto, suggerisce anche la sua sensibilità base di 250 ISO. I vantaggi prestazionali dell'otturatore globale, d'altro canto, sono enormi e regalano prestazioni mai viste prima.
L'argomento di discussione può, semmai, essere la reale utilità della raffica a 120 fps, che consente sì di cogliere l'attimo come mai finora, ma richiede tempismo e produce, in ogni caso, una montagna di file con cui si dovrà, primo o poi, fare i conti in fase di trasferimento e selezione.
Noi, personalmente, l'abbiamo apprezzata, anche solo per piccoli vantaggi "secondari" come la totale assenza di distorsioni e l'assenza di flickering negli scatti indoor. I tempi di posa ormai dell'ordine dei microsecondi (12,5 per la precisione) e la raffica da 120 fps si utilizzeranno indubbiamente molto di rado, ma la possibilità esiste, e in quelle poche occasioni la A9 III può assicurare scatti unici e quindi, in definitiva, un vantaggio competitivo.
L'ergonomia è buona, anche se con ottiche lunghe è preferibile a nostro avviso "bilanciare" un po' il peso dell'assieme aggiungendo il battery grip (cosa che, per inciso, mette anche al riparo da sorprese sul fronte autonomia di scatto). Il sistema AF funziona bene, al pari delle rivali (leggi: EOS R1) in termini di riconoscimento / inseguimento del soggetto e velocità operativa. Gli manca solo quel retaggio storico, che Sony ovviamente non ha, e che potrà costituire elemento di preferenza per i professionisti di lungo corso abituati a 1D X e simili.
La A9 III ci è piaciuta anche dal punto di vista colorimetrico e, rispetto al debutto della A9, Sony ha cambiato significativamente il suo ecosistema, completando il parco ottiche con super-tele "pro" e implementando un servizio di assistenza professionale che, insieme, fanno oggi della A9 III una soluzione appetibile per molti professionisti.
Il prezzo, per concludere, pur giustificato dal contenuto tecnologico, è tutt'altro che trascurabile: con battery grip e doppia batteria (dotazione consigliata) si superano i 7500 Euro, il che posiziona la A9 III al vertice della classifica delle mirrorless 35mm più costose. Anche sotto questo aspetto, a sostanziale parità con la rivale EOS R1.