PaintShop Pro 2019, tutto-in-uno per foto e grafica

PaintShop Pro 2019, tutto-in-uno per foto e grafica

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“PaintShop Pro è indirizzato principalmente ai fotografi, principianti e prosumer, ma contiene anche diversi strumenti più creativi. Considerato il costo ridotto, può dunque essere un'ottima soluzione per piccole aziende e per il mercato educational. ”

Partendo dal RAW…

Immaginando di seguire il flusso di lavoro più consueto per il fotografo, che parte da un file RAW, l'impatto con PaintShop Pro Ultimate non è particolarmente positivo. Dobbiamo innanzitutto precisare che l'aggiornamento annuale riguarda PaintShop Pro e gli altri programmi accessori, ma non AfterShot che, come per la passata edizione, è rimasto alla major release 3 (al momento in cui scriviamo, ver. 3.5.0.350/x64). Il che non sarebbe nemmeno grave se Corel introducesse prontamente il supporto alle nuove fotocamere.


Non solo diverse importanti fotocamere (soprattutto di fascia alta) non sono supportate - i file RAW di alcuni modelli supportati possono non essere letti correttamente e richiedere un "tweak" alle impostazioni relative alla cache.

Purtroppo, l'elenco delle fotocamere mancanti è lungo e importante. Non parliamo solo di novità assolute quali possono essere, al momento in cui scriviamo, la EOS R, ma di modelli come Fujifilm X-T3 (Settembre 2018) o GFX (Febbraio 2017), Leica CL (Novembre 2017), Panasonic G9 (Gennaio 2018) o Sony A7R III (Novembre 2017), solo per fare alcuni esempi. Non si tratta di semplici ritardi: alcune fotocamere successive a quelle citate, ad esempio la A7 III, sono supportate – Corel decide dunque deliberatamente quali modelli privilegiare e quali sono invece meno strategici.

Inutile dire che, per un RAW converter, scegliere di non supportare alcune fotocamere è una grave lacuna. Consigliamo dunque agli interessati di verificare a questo indirizzo che la fotocamera in proprio possesso rientri tra quelle selezionate da Corel prima di procedere all'acquisto. A parte questo aspetto, il software di per sé non ci ha convinto appieno, e presenta alcuni aspetti irritanti.

Interfaccia - Provini
Interfaccia - Provini

Interfaccia - Strip
Interfaccia - Strip

Interfaccia - SoloFoto
Interfaccia - Solo immagine principale

La sua impostazione è classica e orientata all'editing semplificato. La schermata principale propone l'immancabile finestra immagine centrale, una colonna a sinistra che può fungere da navigatore ad albero (AfterShot 3 non richiede l'importazione preventiva dei file) oppure da contenitore per i moduli di output, e una colonna degli strumenti di lavoro principali a destra.

Oltre a questo, troviamo alcuni strumenti di uso frequente (Mano, Ritaglio, Bilanciamento del bianco, Raddrizza, Rimuovi macchie e gli strumenti di correzione locale) sempre visibili al di sotto dell'area immagine, e altri strumenti dedicati alla classificazione delle foto (stelle, colori, selezionata/rifiutata) convenientemente posti in una piccola barra dedicata sopra l'immagine stessa.

Disponibili le classiche viste solo provini, la vista "mista" con immagine principale selezionata e strip di provini a sinistra, e la vista della sola immagine selezionata. Le colonne laterali possono essere ridimensionate o nascoste, ed è disponibile un'ulteriore vista full screen che, però, si limita a espandere a pieno schermo l'interfaccia, anziché nasconderla per visualizzare la sola immagine a tutto schermo (come sarebbe più utile). Tralasciando qualche piccola pecca come questa, o come la laboriosa gestione delle viste prima/dopo (che richiede di creare diverse versioni di una stessa immagine per il confronto, vedi immagine qui sopra), l'interfaccia è oggettivamente ben studiata e risulta per questo efficace e piacevole da utilizzare.    

Purtroppo, a volte, Corel si perde in inezie, svilendo inutilmente il prodotto. Ad esempio, la colonna di sinistra è ridimensionabile, ma la dimensione minima è imposta dalla dimensione del banner che invita all'acquisto di AfterShot 3 Pro. Il semplice fatto che il pacchetto PaintShop Pro Ultimate non includa la versione più completa del RAW converter, ma una più limitata versione "Standard" è di per sé motivo di malcontento, ma vedere costantemente il banner nella colonna di sinistra (a meno, ovviamente, di non nascondere l'intera colonna) è, come si suol dire, la beffa oltre il danno.


La scheda GetMore consente di gestire gli optional. Alcuni di questi sono gratuiti, la maggioranza prevede acquisti in-app per cifre modeste ma alcuni, come il filtro graduato "pro", hanno costi non trascurabili rispetto al valore del pacchetto (17,90 Euro).

Non va meglio nella colonna di destra, dove si trova la scheda GetMore che consente di ottenere numerosi strumenti aggiuntivi, sottoforma di plug-in e filtri. I più pregiati di questi (in particolare, pressoché tutti i filtri) sono però a pagamento. Fa specie non trovare "di serie" strumenti come il filtro digradante, o dover scaricare a parte, seppur rientri tra i plug-in gratuiti, uno strumento di composizione che mostri una griglia secondo la regola dei terzi, ma tant'è. Usando questo software matura l'impressione di assistere alla performance di un imbonitore da fiera, il che fa passare in secondo piano i suoi (pur indiscutibili) pregi.

Chiudiamo la rassegna di critiche citando la mancata localizzazione in italiano, che probabilmente per molti utenti non rappresenterà un problema insormontabile ma che è, per quanto ci riguarda, un indicatore del discutibile utilizzo fatto da Corel delle proprie risorse.
Plug-in a parte, la colonna strumenti offre tre schede: Metadati, su cui non ci dilunghiamo, Standard e Detail. Standard contiene i pannelli Basic Adjustments e Preset, quest'ultimo dall'ovvia funzione.


Un semplice viraggio ottenuto con il cursore Hue. Nel riquadro: la scheda Correzione obiettivo.

Il pannello Basic Adjustmets, dal canto suo, offre invece gli strumenti di regolazione del bianco, i controlli tonali (esposizione, alte luci, luce di schiarita, neri, contrasto), i controlli cromatici (saturazione e vividezza), Sharpening e RAW Noise. Di fatto, tutto ciò che si desidera effettivamente regolare (o quantomeno, valutare) per ogni immagine, con in più la simpatica aggiunta del controllo Hue che consente di ottenere facilmente viraggi creativi.

Nel pannello Basic Adjustments si trovano anche due strumenti importanti per questa fascia di prodotto, vale a dire AutoLevel e Perfectly Clear. Il primo effettua una classica regolazione automatica dei livelli tonali. Il secondo, figlio dell'integrazione in PaintShop Pro dell'omonimo pacchetto Athentech, dovrebbe spingersi oltre, analizzando la scena ed effettuando regolazioni mirate come il miglioramento dell'incarnato e degli occhi nel ritratto, oppure l'estrazione di dettaglio nel paesaggio.

Immagine originale
Immagine originale

AutoLevel
Correzione con AutoLevel

Perfectly Clear
Correzione con Perfectly Clear

In realtà, i benefici apportati da questo strumento sono, per nostra esperienza, alquanto limitati – la nostra sensazione è stata quella di un tool che si limita ad applicare quasi sempre la stessa "ricetta", vale a dire esasperazione dei bianchi per incrementare il contrasto complessivo. Di contro, non è stato in grado di risolvere piccoli ma evidenti problemi di esposizione, come un leggero controluce che avrebbe richiesto un pizzico di Fill-In.

La scheda Detail, infine, include il solo pannello Lens Correction che, qualora per l'ottica utilizzata sia disponibile un profilo, corregge le distorsioni. Come di consueto, è sempre possibile correggere, almeno manualmente, aberrazione cromatica laterale e vignettatura.    

AfterShot 3 Standard è, in definitiva, un RAW converter semplificato e destinato a un pubblico amatoriale, che non desidera spingersi oltre un certo livello di impegno nell'ottimizzazione dell'immagine. Significativo, a questo proposito, che alcuni strumenti avanzati come il Color Equalizer (equivalente del pannello HSL nella piattaforma Adobe) siano disponibili solo sottoforma di plug-in.
Lacune importanti, che vengono colmate solo dalla versione Pro, sono poi (per citare le maggiori) l'assenza di un Catalogo per la gestione di grandi quantità di foto e assenza dell'Istogramma.