C'era una volta Flickr. Il suo dominio nel campo dello stoccaggio e della condivisione delle immagini sembrava destinato a non tramontare. Poi arrivarono altri servizi ad arricchire le possibilità degli utenti (Google Photo, 500px), ma soprattutto mutarono le esigenze e il modo di condividere le immagini stesse. Quella brutta app che permetteva di scattare e condividere solo foto quadrate, Instagram, sarebbe diventata nel giro di pochi anni il riferimento per il mondo dell'immagine.
Flickr non riuscì a reagire e il suo declino fu veloce, oltre che inevitabile. La piattaforma era stata acquisita da Yahoo! ai tempi di Marissa Mayer, per finire poi nelle mani di Verizon Communication, che unì AOL e Yahoo! sotto il nome di Oath. Nei vari passaggi di mano Flickr ha provato a recuperare terreno sui concorrenti, ma ha visto il suo business calare. Nell'aprile del 2018 la piattaforma di photo sharing è stata scorporata e ceduta a un concorrente, SmugMug, che puntava a consolidarsi e ha ricreare un colosso della condivisione e memorizzazione di immagini.
I piani non sono andati come da programma e in questi giorni gli utenti di Flickr hanno ricevuto nella loro casella di posta un accorato invito da parte del CEO di SmugMug - Don MacAskill - a sottoscrivere un abbonamento Pro e contribuire a salvare la piattaforma dalla bancarotta. Il problema è che la piattaforma è in perdita e non può continuare a operare in questo modo. Lo scrive anche in un post sul blog.
"We’ve spent 17 years lovingly building our company into a thriving, family-owned and -operated business that cares deeply about photographers. SmugMug has always been the place for photographers to showcase their photography, and we’ve long admired how Flickr has been the community where they connect with each other. We couldn’t stand by and watch Flickr vanish.
We didn’t buy Flickr because we thought it was a cash cow. Unlike platforms like Facebook, we also didn’t buy it to invade your privacy and sell your data. We bought it because we love photographers, we love photography, and we believe Flickr deserves not only to live on but thrive. We think the world agrees; and we think the Flickr community does, too. But we cannot continue to operate it at a loss as we’ve been doing."
Per provare a risvegliare l'interesse degli utenti nel sottoscrivere un abbonamento premium, viene offerto uno sconto del 25%, ma probabilmente non sarà sufficiente solo questo a convincere gli utenti.