L'attesissima ammiraglia mirrorless Canon è finalmente tra noi, e vale l'attesa.
Canon ha optato per la via più tradizionale, scegliendo un sensore da 24 Mpixel e scegliendo di mantenere l'otturatore meccanico, seppure le prestazioni dell'otturatore elettronico (grazie soprattutto alla velocità di lettura del sensore) siano strepitose.
Ha scelto di mantenere un approccio tradizionale anche in ambito autofocus, offrendo un AF basato su iA all'avanguardia (e davvero efficace) ma dando al fotografo anche la possibilità di lavorare in modo più "manuale", mantenendo maggior controllo sullo scatto. Ottima idea, perché l'intelligenza artificiale permette sì di ottenere scatti altrimenti impossibili, ma risulta a volte imprevedibile. Bene, dunque, poter lavorare in alcuni ambiti (secondo anche le proprie preferenze / abilità) con la "stupida" espansione Area AF che non riconosce alcun soggetto e non prede iniziative.
Le prestazioni sono complessivamente stellari, e la qualità d'immagine altissima, grazie a immagini estremamente incise, a un comportamento cromatico impeccabile e stabile almeno fino a 25.600 ISO (che è il limite realistico per ottenere buona qualità), e a un'ottima malleabilità del RAW.
Il comportamento ad alti ISO è superiore rispetto alle rivali di maggior risoluzione ma anche, seppur di poco, rispetto alla R3. Va comunque detto che, come illustrato nelle pagine precedenti, il margine di vantaggio della R1 sulle concorrenti in termini di rumore ad alti ISO dipende molto dalle condizioni di scatto, e in alcuni casi può assottigliarsi fino a diventare impercettibile.
L'autonomia (affidata alle batterie LP-E19 già adottate dalle reflex) è sufficiente per concludere una giornata intensiva di scatti con una carica, e la compatibilità con le ottiche EF tramite adattatore non presenta alcun problema. Un solito strumento di lavoro, insomma, a cui i professionisti che oggi utilizzano reflex 1D X Mark I / II / III possono guardare con interesse.
La EOS R1 è, però, anche una macchina piuttosto complessa da padroneggiare. Familiarizzare con il nuovo sistema AF e capire come sfruttalo al meglio costituirà lo scoglio principale, ma anche i nuovi comandi introdotti con R3 e 1D X III (Eye control e Smart Controller) richiedono un minimo di pratica. Non che le reflex 1D X e successive fossero esattamente delle punta-e-scatta, ma l'asticella si è alzata ulteriormente, e non di poco.
Rispetto alla EOS R3, offre piccoli ma sostanziali vantaggi, che ne giustificano la scelta: miglior mirino, maggiori performance, un pizzico di qualità in più soprattutto nell'intorno dei 6400 ISO, e una cadenza di scatto personalizzabile che è requisito indispensabile per un proficuo utilizzo professionale (senza essere seppelliti sotto una montagna di scatti identici).
L'unica vera critica che ci sentiamo di muovere a questo prodotto è il prezzo. Alto. Certo, è un prodotto professionale. Certo, la fotocamera è estremamente sofisticata e ricca di tecnologia all'avanguardia. Però, forse, qualcosa in questo senso si sarebbe potuta fare, ad esempio eliminare l'otturatore meccanico ormai oggettivamente superfluo. Non abbiamo la presunzione di poter indicare la via, ma Canon dovrebbe assolutamente invertire (perlomeno, rallentare) la tendenza al rialzo, o le EOS 1 passeranno da strumenti professionali a bei giocattoli per appassionati abbienti.