Leica M11: nuovo gioiello a telemetro, rivisitato

Leica M11: nuovo gioiello a telemetro, rivisitato

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La Leica M11 continua ovviamente a offrire l'inossidabile fascino della fotografia a telemetro, ma introduce anche soluzioni che la avvicinano a una "comune" fotocamera digitale, facendone il modello M più flessibile e versatile visto finora.”

Qualità d'immagine

Il sensore da 60 Mpixel fa registrare, senza grosse sorprese, il nuovo record di dettaglio per il sistema M, sfondando (con il Summicron 35mm) il tetto delle 5000 LW/PH. La M10-R da 40 Mpixel, a titolo di confronto, ha fatto registrare circa 4500 LW/PH a parità di ottica.

Ma per questa fotocamera è interessante valutare anche la resa alle risoluzioni inferiori. Ecco allora qualche dato. A risoluzione intermedia, il dato MTF è pari a circa 3500 LW/PH, a 18 Mpixel si attesta nell'intorno delle 3000 LW/PH. La resa del file però è piuttosto diversa: a piena risoluzione, abbiamo visto un RAW decisamente morbido, secondo una tendenza già emersa con la M10-R e qui ancora più pronunciata.


Leica M11 - Large (60 Mpixel)


Leica M11 - Medium (36 Mpixel)


Leica M11 - Small (18 Mpixel)

In Lightroom, serve un'elaborazione molto decisa per ottenere l'incisività che molte altre fotocamere, seguendo la moda del momento, esprimono oggi di default (con Nitidezza 60 e Raggio = 1,5 rimane ancora un undersharpening dell'1,6%). A risoluzione intermedia l'aspetto del RAW rimane pressoché lo stesso, mentre a 18 Mpixel, per effetto della ricampionatura, l'immagine acquista incisività e può essere utilizzata quasi così com'è (sviluppando con le stesse impostazioni della massima risoluzione, si otterrebbe in questo caso un oversharpening di oltre il 13%).


Ancora le tre risoluzioni a confronto, da Small (sinistra) a Large (destra). Sopra: ritagli originali. Sotto: gli stessi ritagli equalizzati

Questo comportamento, a ben vedere, è piuttosto vantaggioso: per le immagini che andranno visualizzate su piccolo schermo, i 18 Mpixel sono più utili delle risoluzioni superiori, e non si incorre nei difetti descritti nella pagina precedente osservano l'immagine ingrandita. La risoluzione Small conquista così il suo spazio e la sua ragione di esistere.

Eccellenti notizie anche dall'analisi cromatica. La saturazione è praticamente perfetta, nell'intorno del 106% a 100 ISO e pressoché costante alle sensibilità superiori almeno fino a 12500 ISO, che come vedremo tra poco rappresentano il limite di buon sfruttamento di questa fotocamera.

L'errore cromatico medio dC94 è nell'intorno dei 2 punti, quindi di fatto invisibile, l'errore dE94 (che include la componente luminanza) è nell'intono dei 5 punti, cioè al limite della soglia di visibilità. Analizzando i mezzitoni in particolare, si nota come gli scarti siano quasi puramente radiali, il che significa che l'errore è dovuto quasi esclusivamente a quel pizzico di sovra-saturazione, non a un vero e proprio errore nella rappresentazione del colore. Davvero minuscolo poi l'errore nella rappresentazione dei toni pastello/skin, dove al contrario si nota, per una evidente scelta di Leica, una leggera de-saturazione dei rossi e dei verdi, a beneficio di un incarnato più "neutro".      

100 ISO
L - 100 ISO

800 ISO
L - 800 ISO

6400 ISO
L - 6400 ISO

12500 ISO
L - 12500 ISO

25000 ISO
L - 25000 ISO

50000 ISO
L - 50000 ISO

Ancora a proposito della resa cromatica, ci sono altre due informazioni che vale la pena fornire. La prima è che il comportamento cromatico è assolutamente costante a tutte le risoluzioni – non ci saranno sorprese in post-produzione. La seconda è che il comportamento cromatico generale è pressoché identico a quello già rilevato con la M10-P. Anche da questo punto di vista, dunque, Leica rispetta la sua tradizione e garantisce una coerenza con sé stessa, e un'uniformità tra modelli diversi, di cui la maggioranza degli altri marchi nemmeno si preoccupa.    

100 ISO
M - 100 ISO

800 ISO
M - 800 ISO

6400 ISO
M - 6400 ISO

12500 ISO
M - 12500 ISO

25000 ISO
M - 25000 ISO

50000 ISO
M - 50000 ISO

Per quanto riguarda la resa ad alti ISO, abbiamo dato nella pagina precedente i dati numerici di rapporto segnale/rumore, che però non sono direttamente confrontabili con quelle di altre fotocamere recensite in queste pagine, dato che il Summicron 35mm ha una distanza minima di messa a fuoco troppo elevata per consentirci di inquadrare l'apposito target a pieno fotogramma, come previsto dalle condizioni di test.

100 ISO
S - 100 ISO

800 ISO
S - 800 ISO

6400 ISO
S - 6400 ISO

12500 ISO
S - 12500 ISO

25000 ISO
S - 25000 ISO

50000 ISO
S - 50000 ISO

Possiamo dire per certo che i dati riportati nella pagina precedente sono più favorevoli rispetto al dato reale, ma per le valutazioni dobbiamo affidarci esclusivamente ai nostri occhi, che ci dicono questo: ottima risposta fino a 800 ISO, poi emerge del rumore che, però, fino a 6400 inclusi, non compromette apprezzabilmente il dettaglio. A 12.500 ISO i dettagli fini sono al limite, a 25.000 ISO si perdono. A 50.000 ISO, il tracollo qualitativo è evidente.

Utilizzando le risoluzioni ridotte, i file sono un pizzico più puliti, ma i vantaggi pratici a 6400 ISO e oltre, dove ci saremmo aspettati i benefici maggiori, sono trascurabili. Si può notare ad esempio, per entrambe le risoluzioni Medium e Small, come le cifre sull'etichetta gialla del processore rimangano vagamente intelleggibili anche a 25.000 ISO, ma con molta fatica. I 50.000 ISO rimangono a nostro avviso abbondantemente fuori portata anche per le risoluzioni ridotte.


LARGE - 25.000 ISO


MEDIUM - 25.000 ISO


SMALL - 25.000 ISO

Facendo un confronto con il modello precedente e con la concorrenza, emerge chiaramente il vantaggio della M11 rispetto alla M10-R, rispetto alla quale la nuova arrivata produce file più puliti a dispetto della maggior risoluzione. Difficile quantificare, ma indicativamente attribuiremmo alla M11 uno stop di vantaggio sulla M10-R, o poco meno. Quello stop (o quasi) che le basta per colmare il gap con la Sony A7R Mark IV, attuale punto di riferimento tra le fotocamere di altissima risoluzione quanto a comportamento ad alti ISO.

Migliorata molto rispetto al passato anche la malleabilità del RAW, che appare essere quasi ISO-invariante almeno tra 100 e 6400 ISO, intendendo con questo che tra la resa del file a 6400 ISO e del file a sensibilità inferiore "tirato" di qualche stop in post produzione non c'è grande differenza, eccezion fatta per i falsi colori, che nel file sovraesposti in post-produzione emergono in modo evidente anche in caso di sovraesposizioni modeste. Consideriamo la sovraesposizione fino a 4 EV confrontabile con il file di confronto scattato a 6400 ISO, il che non è certo poco, anche se, a onor del vero, questo è dovuto in parte al rumore già medio-alto del file a 6400 ISO. Il vantaggio rispetto alle precedenti generazioni è comunque chiaro.