Leica M11: nuovo gioiello a telemetro, rivisitato

Leica M11: nuovo gioiello a telemetro, rivisitato

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La Leica M11 continua ovviamente a offrire l'inossidabile fascino della fotografia a telemetro, ma introduce anche soluzioni che la avvicinano a una "comune" fotocamera digitale, facendone il modello M più flessibile e versatile visto finora.”

Corpo macchina

Non solo colore: la versione nera è fisicamente diversa dalla versione silver, dato che utilizza una copertura superiore in alluminio anziché la classica copertura in ottone. Di conseguenza, risulta più leggera del 20% circa – si passa dai 640g della versione silver ai 530 della versione black.

Le dimensioni sono invece identiche per i due colori, e sono rimaste invariate rispetto alla generazione 10 (circa 139x80x38,5mm). Dal punto di vista fisico la principale novità si trova sul fondo. La batteria, infatti, non è stata solo maggiorata, ma è anche ad accesso diretto, con meccanismo di sicurezza analogo a quello della famiglia SL. Non è più necessario, dunque, togliere il fondello per accedervi. Accanto alla batteria, si trova poi il connettore di ricarica USB-C, ma non manca un caricabatteria separato che consente di ricaricare una eventuale seconda batteria senza impegnare il corpo macchina.   

1 – Il corpo macchina della M11 è inconfondibilmente M. Chi desidera una presa più salda può contare sull'Handgrip M11 (365 Euro) e/o sul supporto per pollice maggiorato (265 Euro). Soprattutto il primo, con passadita rimovibile, può fare una grossa differenza.
2 – Il mirino galileiano con telemetro è il tratto distintivo di ogni Leica M. La M11 non fa eccezione, ma può contare anche su un mirino elettronico di nuova generazione (Visoflex 2, 700 Euro) basato su uno schermo OLED da 3,7 Mpixel e inclinabile a 45° o 90°.
3 – Questa leva, che ricorda l'autoscatto delle fotocamere meccaniche, qui commuta la cornice elettronica visibile nel mirino ottico, tra le tre disponibili: 28/90mm, 35/135mm e 50/75mm. In questo modo, è possibile avere un'anteprima dell'inquadratura ottenibile con altre focali prima di cambiare effettivamente obiettivo.

1 – La ghiera ISO, introdotta con la precedente generazione, ora mostra una delle novità della M11: la sensibilità base di 64 ISO. La posizione M consente di accedere alle sensibilità non riportare, nonché, per chi lo preferisce, di modificare la sensibilità in modo "elettronico". Un meccanismo di blocco (sollevare per ruotare) ne impedisce la modifica accidentale.
2 – Accanto al pulsante di scatto si trova un inedito pulsante personalizzabile, che la M10 aveva posizionato nella parte anteriore. Come il pulsante Fn posteriore, la sua funzione può essere scelta da un elenco semplicemente tenendo premuto il pulsante stesso.
3 – La batteria è ora immediatamente accessibile. Si sgancia con la leva accanto, ma non cade. Per estrarla completamente, bisogna spingerla leggermente verso l'alto – più facile a farsi che a dirsi. Sotto la batteria si trova lo slot SD. 
4 – La M11 può essere caricata direttamente con cavo USB-C.

1 – Piccola riorganizzazione dei pulsanti posteriori: Fn ha preso il posto del pulsante Live View, che ora viene attivato dal menu rapido.
2 – Il monitor TFT "touch" da 2,95" ha raddoppiato la risoluzione (effettivamente modesta) della precedente versione. Ora la conta dei punti sale a 2,33 milioni.
3 – La ghiera posteriore è, a tutti gli effetti, un ulteriore pulsante personalizzabile, con le stesse modalità degli altri. Per impostazione predefinita, attiva (e modifica) la compensazione esposimetrica.