La Canon EOS 90D è stata una piacevole sorpresa. Ha alzato l'asticella delle EOS a due cifre, portando questa famiglia in una direzione più "prosumer" rispetto a quanto visto nel recente passato, ed è arrivata a eguagliare o persino a superare in certi aspetti la semi-professionale ESO 7D Mark II, tutt'ora top di gamma APS-C venduta a un prezzo superiore del 30% circa.
Per prestazioni e struttura, la 90D può dunque indubbiamente interessare una fascia di utenti più esigenti rispetto al modello precedente. Allo stesso tempo, ha mantenuto alcuni elementi di continuità con i modelli di categoria inferiore e alcuni aiuti a livello di programma di scatto/automatismi che faciliteranno l'upgrade a chi proviene da EOS a tre cifre ed EOS M.
Non è perfetta. In attesa della 7D Mark III, che a questo punto dovrà spostare anch'essa l'asticella un poco più in alto, la APS-C semi-professionale mantiene un margine di vantaggio nella facilità di personalizzazione del sistema AF. Inoltre, utilizzare un sensore con densità di pixel tanto elevata e mantenere il filtro OLP equivale un po' ad accelerare con il freno a mano ancora inserito, e da questo scendono le considerazioni fatte nella pagina Qualità d'immagine, che non stiamo a ripetere qui.
Ciò non di meno, vale la considerazione fatta in apertura, che riassume meglio di altre la nostra valutazione complessiva sulla EOS 90D: a questo prezzo, non si era mai arrivati a un simile livello prestazionale. Se, a questo, aggiungiamo la versatilità data dalla tecnologia DualPixel CMOS in termini di ripresa video/Live View, otteniamo un prodotto veramente interessante, che può essere tranquillamente acquistato da un appassionato alle prime armi sapendo che il prodotto ha in sé il potenziale per accompagnarlo fino alle soglie della (eventuale) professione.