Il celebre fotografo brasiliano Sebastião Salgado, maestro del reportage sociale, è morto venerdì scorso, 23 maggio 2025, all’età di 81 anni.
La passione per l'umanità tradotta in fotografie iconiche
I soggetti delle fotografie di Sebastião Salgado sono i più disparati. Conosciuto per le sue intense immagini in bianco e nero, Salgado ha documentato per decenni le condizioni di povertà, le guerre, le migrazioni e le crisi ambientali in ogni parte del mondo. Nel febbraio 2024 aveva annunciato il proprio ritiro dalla fotografia, dopo una carriera trascorsa spesso in ambienti ostili e situazioni estreme.
«So che non vivrò ancora a lungo. Ma non voglio vivere ancora a lungo. Ho vissuto tanto e visto troppe cose», aveva dichiarato in un’intervista dell’anno scorso.
Salgado soffriva di una patologia ematica legata alla malaria contratta in Indonesia. Un grave problema alla colonna vertebrale, invece, era il risultato dell’esplosione di una mina che colpì il veicolo su cui viaggiava durante la guerra d’indipendenza del Mozambico nel 1974.
Nato ad Aimorés, in Brasile, si era inizialmente formato come economista prima di dedicarsi alla fotografia, ambito nel quale ha raccontato con forza le dinamiche globali del lavoro, delle migrazioni e della distruzione ambientale.
Tra i suoi principali progetti si ricordano Workers, Migrations e Genesis, che lo hanno portato in oltre 120 Paesi. Il suo stile caratterizzato da un forte contrasto visivo e da una profonda empatia gli è valso riconoscimenti internazionali e numerosi premi.
Salgado ha inoltre co-fondato l’agenzia Amazonas Images e, insieme alla moglie Lélia Wanick Salgado, ha riforestato oltre 600 ettari di territorio degradato in Brasile, dando vita all’Instituto Terra, simbolo concreto del loro impegno per la rigenerazione ambientale.
Nel 2024 ha ricevuto l’Outstanding Contribution to Photography Award dai Sony World Photography Awards. In quell'occasione lo avevamo incontrato dal vivo, sentendo raccontare direttamente dalla sua voce la sua evoluzione come fotografo e il grande impegno profuso nel progetto di riforestazione, toccando con mano la grande passione per l'umanità che ha sempre mosso il suo lavoro.
Salgado ci lascia alcune delle foto più iconiche del '900 e di questi primi anni 2000 e sarà sempre ricordato tra i grandi maestri della fotografia. Se non riuscite a trovare una mostra delle sue opere (per chi è a portata segnaliamo 'Sebastião Salgado. Ghiacciai' al Mart Rovereto), il consiglio è di dare un'occhiata alle diverse pubblicazioni: i suoi libri sono tra i 'Must-Have' di qualunque appassionato di fotografia.