Hasselblad X2D 100C: qualità eccezionale, praticità migliorabile

Hasselblad X2D 100C: qualità eccezionale, praticità migliorabile

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Con il passaggio al sensore ibrido, la Hasselblad X2D 100C è molto cresciuta laddove era già fortissima, cioè nella qualità d'immagine, ma l'usabilità è migliorata meno del previsto. Rimane uno splendido oggetto di design, nonché una fotocamera di livello "pro" per still-life e ritratto posato, ma i contesti dinamici continuano a esserle poco congeniali. ”

Qualità d'immagine

I 100 milioni di pixel portano ovviamente in dote un livello di dettaglio da record. E questo include la diretta concorrente GFX 100 che, provata a suo tempo con il pur ottimo GF100mm, aveva fatto registrare punteggi MTF50 a ridosso delle 6800 LW/PH. La Hasselblad X2D 100C con obiettivo XCD 2,5/55V rimane costantemente e sensibilmente oltre quota 7000 tra f/2,5 (massima apertura) e f/8, con il punteggio massimo assoluto di circa 7750 LW/PH @ f4, vale dire circa 1000 LW/PH più (circa il 15% in più) di una fotocamera basata su identico sensore.


Livello di dettaglio ottenibile con questa fotocamera. 30 = 3000 LW/PH, per questo sensore pari a circa 68 linee/mm.


Immagine intera, ridimensionata.


Ingrandimento 100% (clicca per ingrandire).

Ripetiamo anche in questa occasione alcune considerazioni legate alla diffrazione, che può destare preoccupazione in qualche utente. Anche in questo caso, con un pixel pitch inferiore a 4 micron, la soglia di attenzione si posiziona a f/11 (diametro di Airy > 3x diametro pixel), diaframma al quale effettivamente il punteggio MTF scende sotto la soglia delle 7000 LW/PH. Un vero e tangibile "ammorbidimento" dell'immagine si osserva però solo a f/22 e f/32, e lo mostriamo con alcuni ingrandimenti al 200%. Ancora a f/16, pur non essendo più al suo massimo, l'immagine è decisamente incisa e contiene ancora un livello di dettaglio elevatissimo (oltre 5500 LW/PH).

f/5,6
f/5,6

f/16
f/16

f/22
f/22

f/32
f/32

La buona notizia è che un tale livello di dettaglio non richiede compromessi (rispetto alla generazione precedente) né in tema di rumore né in tema di malleabilità del file, entrambi aspetti in cui la X2D 100C è in effetti superiore alle X1D

100 ISO
100 ISO

200 ISO
200 ISO

400 ISO
400 ISO

800 ISO
800 ISO

1600 ISO
1600 ISO

3200 ISO
3200 ISO

6400 ISO
6400 ISO

12800 ISO
12800 ISO

25600 ISO
25600 ISO

Parlando di rumore, innanzitutto, vale quanto ripetiamo regolarmente di fronte ai sensori di altissima risoluzione, e cioè che l'elevato numero di pixel potrà sfavorirli in termini di raccolta della luce, ma la "grana" che ne risulta è così fine da non compromettere il livello di dettaglio fino a sensibilità molto elevate. In questo caso, un pizzico di grana, quasi impercettibile, compare a 1600 ISO (come succedeva anche con la X1D II 50C), si fa più presente a 6400 ISO, ma solo a 12.800 ISO diventa più invasiva, senza comunque compromettere nemmeno i dettagli più fini del nostro still-life. Solo a 25.600 ISO la leggibilità delle sigle del piccolo chip risulta penalizzata. Identiche valutazioni valgono per le texture, che non vengono in realtà mai completamente compromesse. Diciamo che fino a 6400 ISO compresi si ha una qualità all'altezza del marchio Hasselblad, mentre alle 2 sensibilità superiori si nota un degrado più evidente.

100ISO - 0EV
100ISO - 0EV

100ISO - +6EV
100ISO - +6EV

6400ISO - 0EV
6400ISO - 0EV

La malleabilità del file, poi, è davvero sorprendente. Lo avevamo già notato con la concorrente Fuji, e lo confermiamo qui: è possibile "tirare" il RAW di ben 6 (sei!) stop con minime ripercussioni qualitative. Il sensore si comporta come ISO-invariante tra 100 e 6400 ISO, nel senso che scattare a 100 ISO e sovraesporre in post-produzione non è penalizzante rispetto a scattare a 6400 ISO.
A titolo di confronto, la precedente generazione Hasselblad, già ottima da questo punto di vista, ha retto "solo" fino a 5 EV. 

La risposta cromatica è poi uno dei punti di forza di questa fotocamera (così come delle X1D, per inciso – la risposta è pressoché la stessa). La saturazione media è pressoché perfetta, 105% circa, ma questa media, lungi dall'indicare una risposta "piatta", è frutto di un'attenta ottimizzazione, secondo una ricetta che prevede molta dolcezza nelle tinte pastello (leggermente de-saturate) e nei toni dell'incarnato, a cui si contrappongono tinte primarie leggermente sovra-sature (in particolare il verde). Il risultato è un'immagine che appare, allo stesso tempo, vibrante e naturale. Eccezionale stabilità di risposta tra 100 (sopra) e 6400 ISO (sotto).