Hasselblad X2D 100C: qualità eccezionale, praticità migliorabile

Hasselblad X2D 100C: qualità eccezionale, praticità migliorabile

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Con il passaggio al sensore ibrido, la Hasselblad X2D 100C è molto cresciuta laddove era già fortissima, cioè nella qualità d'immagine, ma l'usabilità è migliorata meno del previsto. Rimane uno splendido oggetto di design, nonché una fotocamera di livello "pro" per still-life e ritratto posato, ma i contesti dinamici continuano a esserle poco congeniali. ”

Corpo macchina

La X2D ha mantenuto lo stile pulito ed elegante dei precedenti modelli. Snella e moderna, ma senza rinunciare ad alcuni rimandi al mondo Hasselblad, è considerata pressoché unanimemente un capolavoro di design. L'essenzialità dei comandi porta però a sacrificare l'efficacia in fase di scatto (ci riferiamo in particolare, al metodo di selezione del punto AF). Il display secondario superiore è un'aggiunta più che benvenuta, così come benvenuto è il display basculante, che però avrebbe potuto (dovuto) essere inclinabile anche in senso opposto.
Le dimensione sono cresciute leggermente rispetto al modello precedente (9mm in più in altezza), così come il peso, passato da 766 agli attuali 895g. Nel complesso, però, difficilmente si noterà una differenza tangibile tra le diverse versioni. 

1 – L'impugnatura, forse leggermente assottigliata, continua a essere ampia e molto confortevole.
2 – Il sensore 44x33mm colpisce per imponenza a ogni cambio obiettivo.

1 – I nuovi obiettivi XCD-V, oltre alle migliorie interne, offrono un pratico meccanismo push-pull per il passaggio dalla messa a fuoco manuale a quella automatica. Una soluzione, a nostro avviso, tutt'ora imbattuta per praticità e velocità di manovra.
2 – Una delle novità più evidenti della X2D 100C è il display LCD superiore, che ci fa sempre piacere trovare su una fotocamera di alto livello. La sua presenza ha costretto a sacrificare la ghiera di comando, con il programma di scatto che ora si seleziona premendo il pulsante M a lato del display stesso. A cascata, la funzione del precedente pulsante AF/MF è stata per default assegnala al pulsante programmabile anteriore. In presenza di obiettivi XCD-V, questa assegnazione sarebbe superflua, ma la pressione prolungata consente di muovere il punto AF con le ghiere. Il nostro consiglio è mantenere questa funzione, oppure assegnare al pulsante frontale la sola funzione di spostamento punto AF.

1 – Il display posteriore, ovviamente touch, ha mantenuto diagonale (3,6") e risoluzione (2,36M di punti, per una risoluzione di 1024x768 pixel) del modello precedente, ma è ora inclinabile verso l'alto di 40° e 70°. La novità è benvenuta, ma avremmo gradito molto poterlo inclinare anche verso il basso, per le situazioni in cui si lavora con l'obiettivo puntato verso il basso sul tavolo da still-life.
2 – Il mirino EVF, già ottimo sul modello precedente, è stato ulteriormente migliorato ed è ora davvero fantastico. 5,76 milioni di punti rappresentano oggi lo stato dell'arte, ma ciò che ci ha più impressionato è l'ingrandimento 1x. Un mirino davvero enorme!
3 – La X2D rinuncia al pulsaste "asterisco", la cui funzione principale (zoom in Live View) è ora meglio svolta dalla pressione della ghiera posteriore. Rimangono i pulsanti Play, "cerchio" (cambia ciclicamente le informazioni mostrate a schermo, sia in scatto sia in riproduzione), "x" (in fase di scatto, riporta il punto AF al centro), Menu. Mantenuti anche i due i pulsanti blocco esposimetrico e AF-On.