Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR, in prova il primo tele fisso super-luminoso del Sistema X

Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR, in prova il primo tele fisso super-luminoso del Sistema X

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Equivale a 300mm nel formato 35mm e viene fornito con un extender 1.4x che lo pone in competizione con i 400mm f/2.8 delle full-frame. Tutto con grande qualità. ”

Impressioni sul campo

L'obiettivo appare ottimamente costruito. Finiture e materiali sono di eccellente livello, e nulla sembra essere stato lasciato al caso – nemmeno la granulometria della verniciatura, elevata per garantire quella piccola rugosità superficiale che riduce i riflessi del sole sulla superficie bianca (il fotografo al nostro fianco ne sarà grato).

La ghiera di messa a fuoco è fluidissima. Quella di regolazione del diaframma, anch'essa molto regolare e precisa nei movimenti, offre il classico "click" ogni 1/3 EV ma risulta a nostro avviso leggermente troppo morbida, e per questo propensa a essere ruotata accidentalmente – l'avremmo preferita con maggiore resistenza, ma si tratta di opinioni personali.


L'unico neo oggettivo da noi rilevato in questo prodotto riguarda il paraluce, la cui linguetta di tenuta (in plastica) viene spinta in posizione dalla vite di fissaggio, ma non tirata quando la si allenta, col risultato che al termine della sessione il paraluce tende a rimanere "incollato" all'obiettivo. Una piccola ingenuità che, in un prodotto di questo livello, stona un po'.

La maneggevolezza è buona considerata la tipologia di obiettivo, favorita anche dalla lunghezza non elevata che porta il baricentro piuttosto vicino al corpo macchina. Ovviamente le sessioni di scatto a mano libera sono impegnative, ma fattibili anche per chi, come chi scrive, non può contare molto sui propri muscoli. Il confronto spontaneo con i 200mm f/2 e i 300mm f/2.8 di Canon e Nikon vede Fujifilm in leggero vantaggio su Canon, i cui prodotti si posizionano nell'intorno intorno ai 2,5 Kg, e in vantaggio più consistente su Nikon, i cui prodotti sono invece nell'intorno dei 2,9 Kg.  

Il successo della messa a fuoco dipende fortemente dalle doti del corpo macchina. Per lavorare al meglio con l'XF200mmF2, è consigliabile utilizzare X-H1 o X-T3.

Supponendo, come appare naturale, di utilizzare questo obiettivo con la X-H1 o la X-T3, l'insieme risulta sufficientemente ben equilibrato in presenza di Vertical Grip, accessorio vivamente consigliato anche per migliorare l'autonomia di scatto. Senza di lui, viceversa, l'obiettivo prevale nettamente sul corpo macchina e il tutto risulta un po' a "trazione anteriore".

Data la natura dell'obiettivo ci siamo concentrati sullo sport indoor, ambito nel quale (insieme al teatro) un 200mm f/2 offre i massimi vantaggi anche se, dovendolo montare obbligatoriamente su un corpo macchina APS-C, i 300mm equivalenti che ne risultano sono tipicamente eccessivi per gli scatti da bordo campo – in questo contesto, non si può considerare un "tuttofare", ma un obiettivo da accompagnare al 50-140mm f/2.8.

Elevato contrasto e rapidità di messa a fuoco sono due caratteristiche salienti di questo obiettivo...

Certo è che, per gli scatti in cui si utilizza, quel singolo stop in più rispetto a uno zoom f/2.8 fa una grande differenza, in termini di sensibilità di lavoro ma anche in termini di sfocato, e quindi di possibilità di isolare il soggetto principale dallo sfondo. In una delle sessioni di scatto, ad esempio, abbiamo lavorato quasi costantemente a f/2, essendo comunque costretti a impostare 6400 ISO che, per la X-T3, rappresentano una sensibilità limite – un pur ottimo zoom f/2.8 sarebbe stato in quel caso penalizzante.

Può apparire artificioso concentrarsi su queste situazioni limite ma, per nostra esperienza (non solo con prodotti Fujifilm), all'interno dei palazzetti dello sport e, ancora di più, all'interno dei teatri, è proprio questa la condizione di luce tipica in cui il fotografo si trova a lavorare.
Ovviamente, per scattare in modo ottimale alla massima apertura sono necessarie due condizioni.

...Così come la capacità, grazie all'elevata apertura, di isolare perfettamente il soggetto dallo sfondo.

La prima è che l'obiettivo offra una buona nitidezza già a tutta apertura, e questo, come vedremo meglio nella successiva pagina di prove tecniche, il Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR lo garantisce assolutamente: miglior diaframma di lavoro f/2.8, con minime differenze tra f/2 e f/4. In sintesi, le aperture più elevate non sono assolutamente una "trovata pubblicitaria", ma qualcosa di estremamente e sfruttabile.

La seconda condizione è che la messa a fuoco sia accurata. Di nuovo, il Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR ci "mette del suo" grazie alla notevole velocità, davvero elevata anche senza utilizzare il limitatore di corsa AF. Parlando di messa a fuoco, però, il corpo macchina risulta determinante, ed è quindi opportuno fare una precisazione: è con la X-T3 che questo obiettivo può essere sfruttato al meglio. X-H1 e X-T2 risultano altre due valide opzioni, ma corpi macchina di generazione precedente, come la X-T1 risulterebbero penalizzanti.

Chiudiamo le nostre impressioni con una nota sul contrasto, che è uno degli aspetti per cui questo prodotto ci ha impressionato maggiormente, già sul campo. Ci è infatti capitato di lavorare, contemporaneamente, con il Fujinon 200mm f/2 e con uno zoom Canon 70-200mm f/2.8 adattato alla X-T3 – un obiettivo di categoria inferiore ma certamente non un "giocattolo". Ebbene, a parità di corpo macchina e condizioni di scatto, il maggior contrasto garantito dal Fujinon era evidente già in fase di revisione sul display della fotocamera.