Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR, in prova il primo tele fisso super-luminoso del Sistema X

Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR, in prova il primo tele fisso super-luminoso del Sistema X

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Equivale a 300mm nel formato 35mm e viene fornito con un extender 1.4x che lo pone in competizione con i 400mm f/2.8 delle full-frame. Tutto con grande qualità. ”

Prova in studio

Iniziamo l'analisi con una doverosa premessa: i target di risoluzione da noi utilizzati sono identici per tipologia ma di taglia diversa. I tele da 300mm equivalenti e oltre vengono necessariamente testati con target di formato inferiore (circa A4), che a parità di condizioni risultano leggermente penalizzanti rispetto al consueto formato (circa A1). I risultati di seguito presentati non sono dunque direttamente confrontabili con quelli dei corpi macchina testati con focali standard.

La nostra consueta analisi MTF "slanted edge" conferma immediatamente la grande impressione di nitidezza avuta esaminando le immagini catturate sul campo. In assenza di moltiplicatore, il Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR fa registrare punteggi compresi tra 2500 e 3000 LW/PH tra f/2 e f/5.6, con un risultato appena inferiore alle 2500 LW/PH a f/8. A titolo di confronto, si tenga presente che il 35mm f/1.4, obiettivo-benchmark di questo sistema da noi utilizzato per esaminare tutti i corpi macchina, fa registrare nelle stesse condizioni un punteggio massimo di circa 3500 LW/PH…

f/2
f/2

f/2.8
f/2.8

f/4
f/4

f/5.6
f/5.6

f/8
f/8

f/11
f/11

f/16
f/16

f/22
f/22

Ancora a f/11, le prestazioni in termini di nitidezza reggono benissimo. Il punteggio "slanted edge" si riduce in modo evidente a causa della maggiore morbidezza (a cui questo tipo di analisi è molto sensibile), ma un'ispezione visiva conferma che, in effetti, gran parte del dettaglio rimane inalterato. Con un fattore di undersharpening misurato nell'intorno del 14%, tutt'altro che drammatico, anche le immagini riprese a f/11 possono dunque acquisire facilmente incisività in post-produzione, semplicemente effettuando uno sviluppo leggermente più aggressivo.

Il degrado di dettaglio si fa più marcato a f/16 e, ovviamente a f/22 – nessuno fa miracoli. Un tele super-luminoso che offra libertà di lavorare quasi indifferentemente tra f/2 e f/8, e con minimo impatto sulla nitidezza anche a f/11, è comunque qualcosa di veramente ottimo.

Sopra: punteggi MTF 50 al centro dell'immagine. Sotto: indicazione di "undersharpening" - fino a f/11, l'entità del difetto è tale da poter essere facilmente corretta in post-produzione.  

Punteggi MTF 50 ai bordi dell'immagine.  

Completiamo il quadro con i risultati dell'analisi hyperbolic wedge, meno influenzata dal contrasto. Punteggi diversi data la diversa natura della prova, ma comportamento qualitativamente simile: risposta pressoché piatta tra f/2 e f/11, con punteggi in questo caso costantemente superiori a 2000 LW/PH e persino leggermente sottostimati rispetto all'analisi visiva, in base alla quale avremmo personalmente assegnato 2300-2400 LW/PH di "buon dettaglio".


La competa estinzione del pattern di risoluzione si osserva, sempre per diaframmi tra f/2 e f/11, a ridosso delle 3000 LW/PH, con fenomeni di aliasing rilevati dall'analisi numerica che compaiono quasi sempre a frequenze spaziali ancora superiori (2957 LW/PH il dato peggiore rilevato a f/11). Il verdetto è quindi chiaro: con oltre 2000 LW/PH facilmente discriminabili a occhio nudo da soggetti posti a 5m di distanza, corrispondenti per sensori APS-C a circa 125 linee per millimetro, il Fujinon XF200mmF2 R LM OIS WR è una "lama di rasoio".

Ancora più impressionanti le prestazioni ai bordi dell'immagine, per le quali lasciamo parlare i grafici: di fatto, la nitidezza ai bordi è analoga a quella ottenibile al centro dell'immagine!

f/2.8
f/2.8 (1.4x)

f/4
f/4 (1.4x)

f/5.6
f/5.6 (1.4x)

f/8
f/8 (1.4x)

f/11
f/11 (1.4x)

f/16
f/16(1.4x)

f/22
f/22(1.4x)

f/32
f/32(1.4x)

E quando entra in gioco il moltiplicatore di focale ?!? Beh, la perdita è minima. Possibile, in questo caso, interpretare i risultati con doppia chiave di lettura. A parità di apertura posizione della ghiera dei diaframmi, cioè confrontando i risultati a f/2 del solo obiettivo con i risultati a f/2.8 dell'obiettivo con teleconverter e così via, notiamo un leggero degrado iniziale a f/2, che va praticamente ad annullarsi tra f/2.8 e f/8 (f/4- f/11 per l'obiettivo con teleconverter), per poi ripresentarsi con più forza a f/11 e oltre.

In sintesi, si può dire che ai diaframmi più chiusi, con il moltiplicatore di focale si "perda" uno stop: a f/11 con moltiplicatore (f/16 complessivi), la nitidezza è grossomodo quella del solo obiettivo a f/16.

f/2.8
f/2.8

f/8
f/8

f/22
f/22

f/2.8
f/2.8

f/8
f/8

f/22
f/22

Il che ci porta alla seconda chiave di lettura: a parità di apertura equivalente, la nitidezza è pressoché identica tra f/4 e f/22, vale a dire che 200mm f/4 (solo obiettivo) equivalgono, in termini di nitidezza, a 280mm f/4 (cioè 200mm@f/2.8 + Extender).      

Va da sé che, ai diaframmi di lavoro più chiusi e con teleconverter (f/8 del solo obiettivo, f/11 complessivi) i risultati siano, in termini assoluti, molto modesti. Questo però non deve essere giudicato con eccessiva severità, sia perché il risultato è figlio delle inevitabili leggi della fisica, sia perché un supertele di questo tipo è molto improbabile che venga utilizzato a f/11 e oltre.   


Chiudiamo in bellezza con il dato di aberrazione cromatica laterale, praticamente assente. Ricordiamo che i risultati sono espressi in pixel, e che valori inferiori a 0,5 pixel corrispondono a un'aberrazione sostanzialmente invisibile anche con ingrandimento 100%. Le piccole variazioni visibili nel grafico sono quindi del tutto ininfluenti.  
Al momento in cui scriviamo non è ancora disponibile un profilo di questo obiettivo per Lightroom, ma la sue esistenza non è fondamentale: oltre all'aberrazione cromatica laterale, anche vignettatura e distorsioni sono praticamente invisibili, pertanto non c'è molto da correggere…