Nikon D5600, reflex compatta con Snapbridge, per scattare e condividere

Nikon D5600, reflex compatta con Snapbridge, per scattare e condividere

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Non è esattamente un'entry-level, e offre caratteristiche da "fascia media" come il display touch articolato, ma è anche eccezionalmente compatta. Con l'aggiunta di Snapbridge, la tecnologia di condivisione Nikon, la D5600 è la fotocamera perfetta per scattare in libertà. ”

Qualità d'immagine

Grazie ai 24 Mpixel del suo sensore, la D5600 è capace di catturare un notevole livello di dettaglio. Analisi slanted edge e hyperbolic wedge sono concordi nell'assegnarle un punteggio normalizzato nell'intorno delle 3150 LW/PH (3159-3156), che è un ottimo risultato per una APS-C. Si tratta, sostanzialmente, degli stessi punteggi fatti registrare dalla D7500 (testata con la stessa ottica), che a sua volta deriva la pipeline grafica dalla ammiraglia DX Nikon D500.   

Altro dato di confronto interessante: in termini di risoluzione, la D5600 supera, anche se di un soffio, una full-frame da 26 Mpixel come la EOS 6D Mark II, penalizzata sul fronte della nitidezza dalla presenza del filtro low-pass (che la Nikon viceversa non utilizza).

A questo proposito, vale la pena sottolineare come l'assenza del filtro anti-aliasing non sia penalizzante per questo sensore, che nonostante un moiré misurato superiore alla media, mostra i primi artefatti a partire da circa 3450 LW/PH, vale a dire oltre il limite di buona leggibilità dei dettagli più fini.
Dove la D5600 soffre un po' è nel rapporto segnale/rumore ad alti ISO, sotto la media (22,4 dB @ 6400 ISO) e oggi superato anche da alcune recenti MQT; giocano a sfavore, in questo caso, tanto l'elevata risoluzione quanto una piattaforma non aggiornatissima (il processore è l'Expeed 4, mentre D7500, D500, D5 e D850 utilizzano l'Expeed 5).


Nel mondo reale, questo si traduce in dettagli fini ad alto contrasto ben preservati fino a 1600 ISO compresi. Il degrado qualitativo diventa visibile a 3200 ISO, e molto evidente a 12.800 ISO. Dettagli tono-su-tono e texture rimangono ben leggibili fino a 3200 ISO compresi, pertanto consideriamo il limite di lavoro ottimale della D5600 essere compreso tra questi due valori. In tutti i casi, i 25.600 ISO rimangono un'opzione più teorica che reale.     

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La fedeltà cromatica non è ai massimi livelli, anche a causa di una visibile tendenza alla sotto-esposizione rilevata nel corso delle nostra prove (circa 2/3 EV). Molto buona, comunque, la riproduzione dell'incarnato e la ripetibilità al variare della sensibilità – il comportamento cromatico della D5600 è pressoché costante (saturazione compresa) da 100 a 12.800 ISO.

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Molto piacevole a nostro avviso anche il bilanciamento automatico del bianco, che tende leggermente ai toni freddi. Chiude positivamente il bilancio una gamma dinamica superiore alle dirette concorrenti, che seppur basate su piattaforme anche più recenti non reggono il passo della D5600 a sensibilità base.