Fujifilm X-H1, la Serie X ha una nuova regina

Fujifilm X-H1, la Serie X ha una nuova regina

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La X-H1 si posiziona al vertice delle mirrorless APS-C Fujifilm, offrendo ergonomia affinata e migliori doti video, grazie anche all'inedito stabilizzatore in-camera.”

Ergonomia ed efficacia, continua

Abbiamo trovato il sistema AF effettivamente più sicuro nell'agganciare il soggetto, anche in condizione di luce ridotta (sport indoor), il che risponde alla maggiore critica da noi mossa alla X-T2. Rimandiamo a questo indirizzo per un'analisi dettagliata del sistema AF, limitandoci qui alla sintesi conclusiva: ottima copertura del fotogramma, buona versatilità nella scelta del punto AF e delle modalità di raggruppamento, buone possibilità di personalizzazione della risposta grazie a tre parametri guida, ma capacità di inseguimento dei soggetti migliorabile.

Lavorando con uno o pochi punti AF posizionati manualmente, come siamo soliti fare con qualsiasi fotocamera, i limiti dell'inseguimento sono ininfluenti e si ottengono spesso buoni risultati. Impossibile dare dei numeri precisi ma, esaminando gli scatti in post-produzione, è risultato per noi evidente come la percentuale di successi della X-H1 sia stata superiore a quella ottenuta con la X-T2 in analoghi contesti.  

La raffica è stata analizzata in dettaglio all'interno della pagina Prestazioni, in cui abbiamo presentato i risultati per diverse combinazioni tra velocità di scatto e formato. Per quanto ci riguarda, la combinazione più importante è il salvataggio in formato RAW con compresisone lossless @ 11 fps, condizione nella quale la H1 arriva a sfiorare i 30 fotogrammi consecutivi. Poco?!? Molto?!? Beh… in tutta sincerità, per un utilizzo reale, si tratta di una profondità di raffica più che buona – nessun fotografo userebbe costantemente e in rapida successione raffiche ad alta velocità da diversi secondi, pena il ritrovarsi migliaia di file da selezionare in post-produzione.

Di conseguenza, molto difficilmente la durata della raffica verrà vissuta come un limite. Altrettanto vero, però, che con la X-H1 non si ha quella sensazione di assoluta libertà che si sperimenta con altre concorrenti. Il problema, per la Fujifilm X-H1, è il termine di paragone: una D500, a sostanziale parità di prezzo, offre una raffica RAW da 10 fps virtualmente illimitata (200 scatti massimi consecutivi auto-limitati dal costruttore)…

Del mirino abbiamo apprezzato, soprattutto, la maggiore velocità di commutazione automatica. Questo non vuole essere un commento ironico: troviamo che il mirino EVF della X-H1 sia in assoluto ottimo, ma che, nonostante la maggior risoluzione, non dia quella "marcia in più" rispetto all'analogo strumento della X-T2 (già molto valido), se non appunto per il ridotto tempo di accensione quando si porta il mirino all'occhio. Per alcuni si tratterà di un dettaglio, per quanto ci riguarda è la soluzione a uno degli aspetti più fastidiosi di tutti i recenti modelli Fujifilm.

In scatto continuo rimane, anche in questo caso, il limite di tutti gli EVF provati recentemente su una Serie X: visione "live" (con black-out chiaramente percepibile) solo fino a 5 fps, poi visione "slideshow", che non è certo l'ideale per l'inseguimento dei soggetti. Il problema si riduce a 14 fps dato che, all'aumentare della cadenza di scatto, lo slideshow tende ovviamente all'asintoto del filmato; questo richiede però l'uso dell'otturatore elettronico.  

X-H1 - 400mm - 1s
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X-H1 - 400mm - 1/2s
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X-H1 - 400mm - 1/4s
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X-H1 - 400mm - 1/8s
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X-H1 - 400mm - 1/15s
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X-H1 - 400mm - 1/30s
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X-H1 - 400mm - 1/60s
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X-H1 - 400mm - 1/125s
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Ottime notizie dallo stabilizzatore, che alla prova dei fatti si è dimostrato estremamente valido. Testato con il 100-400mm@400mm, quindi beneficiando anche dello stabilizzatore integrato nell'ottica (ma, di contro, a una focale molto impegnativa per l'utilizzo a mano libera), siamo riusciti a ottenere immagini nitide fino nientemeno che 1/15s! Considerando 1/500s il tempo di sicurezza per questa focale, si può ben dire che i 5 stop dichiarati dal costruttore ci siano tutti, e anche qualcosa in più – anche a 1/8s, in effetti, il risultato è molto valido. Abbiamo poi ottenuto gli stessi tempi-limite con il 35mm, che a fronte di una focale più consona all'utilizzo a mano libera, non è stabilizzato.


Chiudiamo mostrando la nuova Simulazione Film Eternia, pensata per la ripresa video ma che, con i suoi colori delicati e il basso contrasto, che favorisce il dettaglio nelle zone d'ombra, potrà interessare anche diversi fotografi.