Ma li avete letti i nuovi termini d'uso di CapCut?

Ma li avete letti i nuovi termini d'uso di CapCut?

di , pubblicata il

“Nuove condizioni d’uso per CapCut: tra i creator cresce la preoccupazione per i diritti sui contenuti caricati nell’app. Un aspetto particolarmente critico per chi realizza video privati o su commissione: secondo gli attuali termini, anche quel tipo di contenuto potrebbe teoricamente essere redistribuito o mostrato pubblicamente, ad esempio su TikTok”

Non so voi, ma ultimamente la mia casella di posta si è riempita di mail dall'oggetto 'Abbiamo aggiornato i nostri Termini d'Uso', con l'invito a visionarli e -semplicemente proseguendo o non cancellandosi dal servizio - accettarli. Anche la piattaforma di editing video CapCut, di proprietà di ByteDance (la stessa casa madre di TikTok), ha recentemente aggiornato i suoi termini di servizio, ma l'attenta lettura ha suscitato dubbi sulla portata delle licenze concesse dagli utenti.

Licenza ampia e perpetua: cosa prevede il nuovo accordo

Il nodo principale risiede nella clausola che autorizza CapCut a utilizzare liberamente i contenuti degli utenti: si parla di una licenza "incondizionata, irrevocabile, non esclusiva, esente da royalty, completamente trasferibile e sublicenziabile, perpetua e valida in tutto il mondo". In pratica, ByteDance può modificare, riprodurre, distribuire e persino trarre profitto dai contenuti realizzati tramite l’app, senza dover corrispondere alcun compenso.

Il testo specifica anche che tali diritti si estendono all’immagine, alla voce e al nome utente degli autori, con la possibilità di utilizzarli a fini di identificazione e sponsorizzazione. Un aspetto particolarmente critico per chi realizza video privati o su commissione: secondo gli attuali termini, anche quel tipo di contenuto potrebbe teoricamente essere redistribuito o mostrato pubblicamente, ad esempio su TikTok.

Nuovi termini di servizio CapCut giugno 2025 italiano

Ecco una parte del testo dei nuovi termini di servizio in lingua italiana, preso direttamente dal pop-up dell'app:

Salvo ove altrimenti ed espressamente previsto nelle
presenti Condizioni, I'utente o il titolare dei Contenuti
dell'utente rimane proprietario del diritto d'autore e di
eventuali altri diritti di proprietà intellettuale sui
Contenuti dell'utente inviatici, ma inviando i Contenuti
dell'utente tramite i Servizi, questi prende atto e
conviene di consentirci di caricare tali contenuti sul
nostro server e con il presente atto concede a noi e alle
nostre affiliate, ai nostri agenti, fornitori di servizi, partner
e altri terzi collegati una licenza irrevocabile, non
esclusiva, gratuita, completamente trasferibile (anche
sublicenziabile), perpetua, mondiale per modificare,
adattare, riprodurre, realizzare opere derivate,
visualizzare, pubblicare, trasmettere, distribuire e/o
archiviare i Contenuti dell'utente per fornire i Servizi
all'utente
.

L'utente concede inoltre a noi e alle nostre affiliate, ai
nostri agenti, fornitori di servizi, partner e altri terzi
collegati una licenza gratuita, completamente trasferibile
(anche sublicenziabile) e mondiale per utilizzare il suo
nome utente, la sua immagine e le sue sembianze
per
identificarlo come fonte di qualsiasi suo Contenuto
dell'utente, anche per l'utilizzo in contenuti
sponsorizzati
.

Per dissipare ogni dubbio, i diritti concessi nei paragrafi
precedenti della presente Sezione includono, a titolo
esemplificativo ma non esaustivo, il diritto di riprodurre
registrazioni fonografiche (e creare riproduzioni
meccaniche delle opere musicali incorporate in tali
registrazioni fonografiche) ed eseguire pubblicamente e
comunicare al pubblico registrazioni fonografiche (e le
opere musicali in esse contenute), tutto a titolo gratuito.

Il parere legale: formulazione ambigua, ma da non sottovalutare

Per chiarire la portata delle nuove condizioni, il sito PetaPixel ha interpellato l’avvocato Bert P. Krages, autore della guida The Photographer's Right. Secondo Krages, la clausola è molto ampia ma ambigua: potrebbe riguardare semplicemente l’elaborazione dei contenuti all’interno dell’app, oppure concedere a ByteDance il diritto di utilizzarli per scopi propri e di sublicenziarli a terzi.

Il legale esprime particolare cautela verso la parte che concede a ByteDance diritti di pubblicazione: “Potrebbe permettere all’azienda di mostrare i contenuti dove vuole, impedendo agli utenti di limitarne la diffusione”, afferma. Un dettaglio rilevante, considerando che CapCut è pensata per il montaggio e non ha una piattaforma social nativa, ma è strettamente legata all’ecosistema TikTok.

“Personalmente sarei cauto nell’utilizzare l’app”, conclude Krages. Anche se è possibile che l’accordo serva solo a tutelare ByteDance nella gestione dei file, il fatto che preveda espressamente i diritti di visualizzazione suggerisce un’intenzione più ampia. I creator che vogliono mantenere il controllo sui propri contenuti farebbero bene a leggere con attenzione le condizioni prima di continuare a usare CapCut.

Anche altri pareri legali portano alla luce dubbi simili. “Il problema principale – spiega Claudia Sandino, direttrice presso l’agenzia Omnivore – è che la licenza è perpetua: anche cancellando il proprio account, CapCut mantiene i diritti d’uso.” Un passaggio che solleva più di una perplessità, soprattutto perché molti utenti non sono consapevoli che anche semplici bozze o contenuti destinati all’uso interno possono rientrare in questa casistica.

Un trend in espansione e difficoltà nel tutelare i propri diritti

Secondo Sandino, CapCut non è un’eccezione: “Questa strategia è sempre più diffusa tra le piattaforme tech, che da strumenti di supporto si stanno trasformando in veri e propri canali di distribuzione e monetizzazione dei contenuti generati dagli utenti.” La differenza, però, sta nel contesto: mentre piattaforme come TikTok, Meta o YouTube applicano clausole simili ai contenuti condivisi pubblicamente, CapCut è un tool di editing spesso usato per lavori su commissione, dove le aspettative di privacy e controllo sono molto più elevate.

Le implicazioni legali restano complesse. In molti ordinamenti, i diritti d'immagine e voce sono tutelati, ma accettare i termini d’uso riduce notevolmente i margini per eventuali contestazioni. “La maggior parte degli utenti non legge nel dettaglio i contratti d’uso. Eppure è proprio lì che possono perdere il controllo sul proprio lavoro”, sottolinea Sandino.

Al momento non è previsto un sistema di opt-out: accedendo a CapCut si accettano automaticamente i nuovi termini. Da qui l’appello a prestare maggiore attenzione e, se necessario, scegliere alternative più trasparenti, come Adobe Premiere, Final Cut o DaVinci Resolve. “È anche importante informare clienti e collaboratori – aggiunge Sandino – perché anche loro possono essere coinvolti nei rischi legati all’utilizzo della piattaforma.”

La questione solleva infine un interrogativo più ampio sulla responsabilità etica delle piattaforme: informare chiaramente, offrire alternative contrattuali e prevedere un equo compenso per l’uso commerciale dei contenuti. “I creator sono la linfa vitale di queste app. Usarne il lavoro senza trasparenza o compensazione non è solo discutibile, è sfruttamento,” conclude Sandino.

CapCut non è la sola al centro della bufera, anche YouTube è balzata all'onore delle cronache per aver ammesso di sfruttare i video caricati sulla piattaforma per addestrare l'IA.


Commenti (8)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
Per contattare l'autore del pezzo, così da avere una risposta rapida, si prega di utilizzare l'email personale (vedere in alto sotto il titolo). Non è detto che una domanda diretta inserita nei commenti venga verificata in tempi rapidi. In alternativa contattare la redazione a questo indirizzo email.
Commento # 1 di: jepessen pubblicato il 25 Giugno 2025, 10:29
Secondo me si stanno semplicemente parando il cu*o per poter dare quei dati in pasto alle IA proprietarie o terze...
Commento # 2 di: popye pubblicato il 25 Giugno 2025, 10:40
in pratica accettando tutte le loro condizioni LORO possono lucrare su di te senza che a te spetti nulla e non ti puoi manco lamentare.
Commento # 3 di: jepessen pubblicato il 25 Giugno 2025, 11:12
Originariamente inviato da: popye
in pratica accettando tutte le loro condizioni LORO possono lucrare su di te senza che a te spetti nulla e non ti puoi manco lamentare.


Beh, usi il loro servizio. In qualche modo ci devono guadagnare, non e' che siano una no-profit.

Non che mi stia bene la cosa eh, ma siamo un po' troppo abituati ad avere tutti servizi gratuiti senza pensare a come facciano le aziende a campare oppure lamentandoci per le pubblicita' etc come se dovessimo usufruire di tutto gratis senza dare niente in cambio.
Commento # 4 di: Unrue pubblicato il 25 Giugno 2025, 11:12
Ma non sono clausole vessatorie e dunque nulle?
Commento # 5 di: fukka75 pubblicato il 25 Giugno 2025, 11:14
non so nemmeno cosa sia CapCut
Commento # 6 di: biometallo pubblicato il 25 Giugno 2025, 12:04
Originariamente inviato da: popye
in pratica accettando tutte le loro condizioni LORO possono lucrare su di te senza che a te spetti nulla e non ti puoi manco lamentare.


Come ci ricorda un vecchio ma sempre verde adagio "Se non stai pagando per un prodotto, allora il prodotto sei TU"

Originariamente inviato da: fukka75
non so nemmeno cosa sia CapCut


Idem con patate, ad una veloce ricerca risulta "Editor basato sull'IA per tutti" e in questo video tutorial di dicembre 2023 se ne parla come del programa "sulla bocca di tutti" un editor facile da usare a come già detto gratuito che nasce in ambito mobile per poi approdare anche su pc desktop... su wikipedia leggo che dietro c'è la cinese Bytedance, quelli di TikTok.

https://en.wikipedia.org/wiki/CapCut
Commento # 7 di: demon77 pubblicato il 25 Giugno 2025, 14:35
Originariamente inviato da: Unrue
Ma non sono clausole vessatorie e dunque nulle?


Eh... boh.
Non è certo una cosa che si valuta al volo. C'è da disquisirci e ragionarci su sta cosa..
Commento # 8 di: mrk-cj94 pubblicato il 11 Luglio 2025, 10:34
Originariamente inviato da: popye
in pratica accettando tutte le loro condizioni LORO possono lucrare su di te senza che a te spetti nulla e non ti puoi manco lamentare.


non solo ma se terzi fanno causa per un video creato da te e usato da loro senza darti un cent, poi la responsabilità è solo tua.

paraculi all'ennesima potenza.

peccato perchè capcut era molto comodo