Fujifilm GFX100RF è a tutti gli effetti una fotocamera molto particolare ed è stata in grado di catalizzare l'attenzione degli appassionati. Sicuramente - e non solo per il prezzo - non è una fotocamera adatta a tutti, ma paradossalmente era una delle fotocamere più attese dell'anno, coi rumor che la seguono da diversi mesi.
Dopo il primissimo contatto in anteprima all'X-Summit di Praga, che trovate sintetizzato anche nel video qui sotto, mi sono preso un po' di tempo lasciare passare l'entusiasmo del primo contatto per provare a capire meglio questo prodotto, anche dopo un'analisi più accurata degli scatti.
Come ricorderete, in occasione dell'X-Summit 2025 di Praga ho avuto anche l'occasione di parlare con due importanti manager giapponesi per saperne di più sulla nascita e sullo sviluppo del prodotto. Trovate l'intervista a questo indirizzo: "Tutti i retroscena di come è nata Fujifilm GFX100RF".
Le dimensioni contano
Il tema delle dimensioni è cruciale per un prodotto come Fujifilm GFX100RF e il loro massimo contenimento è stato uno dei punti focali della ricerca e sviluppo degli ingegneri nipponici. È un tema che è emerso in modo molto evidente durante l'intervista. Gran parte delle scelte tecniche deriva proprio da qui, in particolare quelle relative all'ottica e alla mancanza dello stabilizzatore.
Gli ingegneri Fujifilm hanno costruito molti prototipi prima di arrivare alla difficile scelta di non utilizzare nessun tipo di stabilizzazione meccanica, né sul sensore, né sull'ottica: in tutti i casi le dimensioni sarebbero cresciute troppo, in maniera tale da superare quelle accettabili per una 'compatta' anche se con sensore più grande del 35mm.
Effettivamente le dimensioni di GFX100RF sono 'controverse': da un lato la prima volta che la si prende in mano si apprezza il lavoro fatto dai tecnici Fujifilm, soprattutto per quanto riguarda lo spessore complessivo, ma resta un prodotto abbastanza imponente, in particolare se qualcuno di fianco a noi ha al collo una Fujifilm X100. Nel confronto diretto si capisce bene quale sia una compatta tascabile e quale sia una fotocamera medio formato facilmente trasportabile.
Probabilmente a causa anche del formato del sensore Large Format GFX 102MP CMOS II con aspect ratio 4:3 e dimensioni pari a 43.8mmx32.9mm, Fujifilm GFX100RF ha un'importante sviluppo in verticale, con la calotta superiore in metallo che si estende ben oltre la linea del barilotto dell'ottica. Mettendola a confronto con le mirrorless GFX è sicuramente molto compatta, ma le sue dimensioni restano importanti.
Su questo punto mi trovo d'accordo con i tecnici giapponesi: sarebbe bastato qualche millimetro in più per far superare alla macchina la linea del 'troppo' sul fronte delle dimensioni. Il peso invece è decisamente contenuto per un prodotto del genere: l'ago della bilancia si ferma a soli 735 grammi, 8 in meno della principale concorrente, Leica Q3.
Sempre restando a fare il paragone con Leica Q3, quest'ultima ha dimensioni pari a 130x80,3x92,6 mm, contro i 133,5x90,4x76,5mm: dal punto di vista della larghezza del corpo la differenza è minima, ma GFX100RF si sviluppa in altezza di più di un centimetro. Diverso il discorso dell'ottica, con quella Leica che si protende decisamente di più, occupando 1,6 centimetri in più. Da questo punto di vista GFX100RF entra più facilmente in una borsa normale in verticale, mentre Leica Q3 richiede più un posizionamento 'da fotocamera'.
Fujinon 35mm f/4: l'ottica è quella giusta?
Quando si progetta una fotocamera a ottica fissa, la scelta delle caratteristiche tecniche è la più difficile, soprattutto se c'è un forte vincolo sul fronte delle dimensioni. In questo caso i tecnici giapponesi hanno optato per una focale classica 35mm/F4 (28mm equivalenti) e per un'apertura non troppo spinta, facendo leva sul fatto che la resa dello sfocato a tutta apertura F4 è pari a quella di ottiche più luminose sui formati di sensori più piccoli.
Per mantenere lo spessore il più contenuto possibile, poi, è stato scelto un obiettivo leaf shutter a otturatore centrale, eliminando così la tendina davanti al sensore. Questa caratteristica permette sincronizzazione flash a tutti i tempi, aprendo interessanti possibilità creative.
La focale equivalente di 28mm è ampia e si presta a diversi tipi di fotografia e l'elevatissima risoluzione del sensore permette ampi ritagli: a portata di dito indice, poco più in basso del pulsante di scatto, gli utenti trovano un commutatore che di default è dedicato all'attivazione del ritaglio del teleconverter digitale per le focali 45mm (36mm nel formato 35mm), 63mm (50mm nel formato 35mm) e 80mm (63mm nel formato 35mm). Alla 'focale' massima gli utenti hanno ancora a disposizione circa 20 megapixel di risoluzione.
La focale ampia mette anche al riparo dal mosso in modo abbastanza naturale, potendo scattare con tranquillità fino a 1/30s: anche scatti da street photography presi al volo a 1/40s non hanno mostrato grossi problemi di micromosso. Rispetto alle 'vecchie' medio formato digitali reflex, il micromosso è molto meno un pericolo, non essendoci le vibrazioni dello specchio e anche la leggerezza del sistema aiuta ad avere una mano ferma. C'è poi il vantaggio dei 102 megapixel, che in post produzione permettono di recuperare una parte del micromosso attraverso il ridimensionamento delle immagini.
La messa a fuoco è la stessa della sorella mirrorless GFX100S II, di cui la nuova RF è praticamente la versione con ottica 28mm 'saldata'. Parliamo quindi di un autofocus ibrido fase+contrasto a 425 zone, con sistema intelligente di riconoscimento dei soggetti tra cui persone (occhi/volto), animali, uccelli, automobili, cicli/motocicli, aerei e treni. Come sulla mirrorless abbiamo capacità video 4K/30p. La fotocamera offre doppio slot SD, ma è anche possibile utilizzare unità SSD collegate via USB-C, unica via per registrare i video in formato Apple Pro Res.
La grande risoluzione ha permesso anche a Fujifilm di 'osare' e proporre una ghiera dedicata solamente all'impostazione dell'aspect ratio. Questo comando, che ha un posizione centrale nella calotta superiore quando osservata dal posteriore, permette di scegliere in modo veloce il formato 'full' 4:3 o passare al più classico 3:2 o 1:1, ma anche di accedere a formati creativi come 17:6, 65:24 e 5:4. Selezionando formati diversi dal 4:3 gli utenti possono attivare la modalità di visualizzazione Surround View che lascia visibili anche le porzioni esterne dell'immagine, per una migliore consapevolezza di quello che accade attorno al soggetto.
Inizialmente, guardando il comunicato stampa e i rendering avevo etichettato la ghiera come poco utile, ma nell'utilizzo mi sono dovuto decisamente ricredere. Visto che ci sono rapporti d'aspetto anche molto particolari, come il panoramico 65:24, questi possono essere molto stimolanti dal punto di vista creativo e aiutare a cambiare punto di vista.
Scattando in RAW+JPEG si ha a disposizione sempre il file a piena risoluzione non tagliato, consentendo eventualmente di cambiare idea rispetto al ritaglio con rapporto d'aspetto particolare. Tra i formati selezionabili c'è anche il 3:4 verticale ottenibile senza ruotare la fotocamera, mantenendo più di 57 megapixel sul JPEG (e avendo il 4:3 da 102 in orizzontale).
La fotocamera sfrutta la stessa batteria NP-W235 delle sorelle mirrorless, ma da essa riesce a spremere molti più scatti, con un'autonomia dichiarata da Fujifilm di 820 fotografie (contro le 530 di GFX100S II con ottica 63mm). L'assenza dello stabilizzatore e l'ottica integrata probabilmente contribuiscono alla maggiore efficienza.
Tra gli accessori inclusi in confezione troviamo un filtro protettivo per l'ottica che, se utilizzato in abbinamento all'anello adattatore, rende l'obiettivo resistente a polvere e umidità. L'anello adattatore permette anche il montaggio del paraluce rettangolare, che dona alla macchina un'estetica ancora più vintage. In più la tracolla non è del classico tipo a cinghia, ma del più moderno tipo a cordone, che garantisce maggiore comfort.
Fujifilm GFX100RF: la fotocamera che non c'era
La scelta di differenziarsi 'saltando' il formato 35mm (già molto popolato) e offrendo due sistemi, uno APS-C e l'altro medio formato 44x33mm, è stata sicuramente premiante per Fujifilm e il lancio di questa Large Format con ottica fissa è un ulteriore tassello di questa strategia.
Fujifilm GFX100RF è certamente una fotocamera al momento unica sul mercato e potrebbe tentare molti di quelli che guardavano a prodotti come Leica Q3, che per altro pur con un sensore più piccolo (full frame) costa di più.
Fujifilm GFX100RF è, infatti, disponibile da aprile 2025 al prezzo indicativo suggerito al pubblico di 5.595 €, contro i 6.300 € di Leica Q3.
Restando sul terreno del confronto tra le due 'compattone ad alta risoluzione' una critica che va mossa a Fujifilm è quella di non aver migliorato i materiali, ad esempio puntando su una calotta in alluminio ricavata dal pieno, ma non abbastanza. Il resto del corpo della fotocamera è caratterizzato dalla stessa finitura plastica (con gli stessi pulsanti) che troviamo anche sulle mirrorless APS-C, con una sensazione di qualità percepita molto lontana da quella che si prova impugnando una Leica. A questo proposito i tecnici avrebbero potuto riprendere la finitura (purtroppo abbandonata) che aveva fatto la sua comparsa sulla prima Fujifilm GFX 100.
In estrema conclusione, il consiglio è quello almeno di andare a vedere la fotocamera dal vivo sfruttando i diversi eventi Fujifilm in giro per l'Italia (tra cui anche interessanti Workshop) oppure il proprio fotonegoziante di fiducia, visto che la macchina fotografica è talmente particolare da richiedere un primo contatto di persona.