Canon EOS R3, regina del sistema R. La recensione

Canon EOS R3, regina del sistema R. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La EOS R3 è la mirrorless che i canonisti attendevano fin dal debutto del sistema R. Ergonomia e prestazioni da ammiraglia, unite a tecnologie di punta, danno vita a un prodotto che sintetizza il meglio del mondo reflex e mirrorless. ”

Dettagli tecnici e prestazioni

 SPECIFICHE
 Canon EOS R3
 Nikon Z9
SENSORE CMOS 35mm
RISOLUZIONE

24 Mpixel - 6000x4000

45,7 Mpixel - 8256x5504

FORMATO FILE RAW 14 bit, JPEG, HEIF RAW 14 bit, JPEG
SENSIBILITA' (ESTENSIONE) 100-102.400 ISO (50-204.800 ISO) 64-25.600 ISO (32-102.400 ISO)
MIRINO OLED 0,5" - 5.76M punti (1600x1200) - 0,76x, Eye-point 23mm OLED 0,5" - 3.69M punti (1280x960) - 0,80x, Eye-point 23mm
DISPLAY TFT Touch-Screen 3,2" (8 cm) / 4.15M punti TFT Touch-Screen 3,2" (8 cm) / 2.1M punti
TEMPI DI POSA ES: Da 30s a 1/64000s
MS: Da 30s a 1/8000s
ES: Da 30s a 1/32000s
SYNCRO FLASH

ES: 1/180s
MS: 1/200s

ES: 1/200s
SCATTO CONTINUO (ES) MAX 30fps / 150 RAW
(MS) MAX 12fps / 1000+
(ES) MAX 20fps / 1000+ RAW
(MS) Non disponibile
ESPOSIMETRO Sensore principale
AUTOFOCUS AF Ibrido
N° PUNTI (ZONE) AF 1053 (Rilevazione di fase) 493 (Rilevazione di fase)
SENSIBILITA' AF Da -7,5 a +20 EV (100 ISO) Da -8,5 a +19 EV (100 ISO)
VIDEO 6K RAW fino a 60/50p
4K DCI fino a 120/100p
4K UHD fino a 120/100p
8K (7680x4320) fino a 30/25p
4K UHD fino a 120/100p
ALTRE FUNZIONI IBIS, GPS, LAN IBIS, GPS, LAN
OBIETTIVI COMPATIBILI Canon RF Nikon Z-Mount
 I/O    
MEMORY CARD 1x CFe + 1xSD UHS-II
2x CFe/XQD Type B
INTERFACCE

USB Type C, HDMI Type D, Mic-in, Cuffie, Remote (N3), Wi-Fi, Bluetooth, LAN, GPS, PC Sync

USB Type C, HDMI Type A, Mic-in, Cuffie, Remote 10 pin, Wi-Fi, Bluetooth, LAN, GPS, PC Sync

 BODY    
FLASH

-

BATTERIA LP-E19 / 620-860 scatti (CIPA) EN-EL18d / 700-770 scatti (CIPA)
DIMENSIONI (LxAxP)

150x142,6x87,2mm

149x149,5x90,5mm

PESO 1015g (con batt. e memory card) 1340g (con batt. e memory card)

Il sensore da 24 Mpixel, sviluppato appositamente per la R3, si segnala per essere il primo 35mm prodotto da Canon con struttura stacked e retroilluminata. La partita è ovviamente quella della velocità di lettura, essenziale in una mirrorless sia per ridurre l'effetto rolling shutter sia per assicurare una visione fluida e in tempo reale all'interno del mirino elettronico.

Ammesso, come sembra tecnicamente ragionevole, che il tempo syncro flash con otturatore elettronico sia un buon indice delle prestazioni di readout, Canon sembra essere un passo indietro rispetto al duo Sony/Nikon. Tale divario però, sempre che esista, all'atto pratico non si nota, né in termini di fluidità del mirino né in termini di puro effetto rolling shutter – a parità di condizioni, R3 e Z9 restituiscono infatti risultati sostanzialmente equivalenti. Valgono pertanto anche per la R3 le stesse considerazioni della Z9: il margine di sicurezza è elevato e, sul campo, nella pratica sportiva, è pressoché impossibile essere penalizzati da linee inclinate. In ogni caso, come detto in apertura, la R3 può sempre contare sull'otturatore meccanico da 12 fps.    


In alto: pale ferme (riferimento). In basso, da sinistra a destra: 1200 RPM, 2400 RPM, 3600 RPM.


Processore d'immagine e gamma ISO sono gli stessi della 1D X III, con i centomila ISO considerati ancora sensibilità nativa, e forse tra le due c'è in comune anche il peculiare filtro Low Pass, o una soluzione affine, perché anche la R3 restituisce immagini estremamente incise per una 24 Mpixel. Su questo torneremo a proposito di qualità d'immagine.

La cadenza di scatto con otturatore elettronico è elevatissima e indipendente dal formato: 30 fps massimi sempre garantiti, con messa a fuoco e lettura esposimetrica su ogni fotogramma. Nemmeno il supporto di registrazione ha alcun impatto sulla cadenza, ma influenza ovviamente il numero di fotogrammi registrabili. La casistica è articolata, ma in sintesi i 150 scatti consecutivi riportati in tabella sono da considerarsi il minimo garantito (formato RAW non compresso + JPEG, scheda SD UHS-II) e, anche in queste condizioni, abbiamo ottenuto tipicamente qualche scatto in più. Parliamo dunque di almeno 5 secondi consecutivi a 30 fps…

Passando al formato cRAW, cioè RAW compresso con perdita di informazione (ma sfidiamo chiunque a distinguerlo dal RAW tradizionale) si superano abbondantemente i 400 scatti consecutivi. La differenza tra SD e CF Express si nota soprattutto con otturatore meccanico (12 fps) – in questo caso, con SD si hanno a disposizione circa 300 scatti, mentre con la CF Express più di mille.

Anticipando le nostre impressioni d'uso, possiamo dire a questo proposito che, se la differenza percentuale è importante, l'impatto sulla reale attività fotografica è pressoché nullo, dato che anche con una SD veloce la raffica è lunghissima. La R3 si può usare quindi benissimo anche con una buona SD (indicativamente, 100 MB/s in scrittura o superiore). 


Purtroppo, a proposito di scatto continuo, dobbiamo segnalare anche una limitazione forte e piuttosto incomprensibile: non è possibile personalizzare la cadenza di scatto, ma solo scegliere tra 3 valori predefiniti (L, H e H+). Lo scatto continuo a bassa velocità corrisponde sempre a 3 fps, quello ad alta velocità (H) alla metà della cadenza massima e quello ad altissima velocità, (H+) alla cadenza massima. Questo, escludendo la poco significativa modalità da 3 fps, significa poter scegliere, con otturatore elettronico, solo tra 30 o 15 fps. Vero è che aggiungendo le opzioni dell'otturatore meccanico, 12 o 6 fps, ci può avvicinare sempre al risultato desiderato, ma soprattutto quando le cadenze massime sono così elevate, una personalizzazione più fine è pressoché indispensabile.     

Il sistema autofocus, allo stato dell'arte per livello di personalizzazione possibile e sofisticatezza, coincide sostanzialmente con quello Live View della 1D X Mark III. Quattro le opzioni di selezione manuale: Punto singolo spot, Punto singolo ed Espansione area AF, nelle due varianti con 4 e 8 punti di assistenza. Tra le opzioni di selezione automatica troviamo invece l'intera area del fotogramma (esatto, la copertura in AF Auto è ora del 100%) e tre Zone più ristrette, tutte personalizzabili per forma e dimensione (è cioè possibile scegliere liberamente larghezza e altezza); di fatto, si tratta dunque di tre Zone custom.

Per impostazione predefinita, la Zona 1 è quadrata e copre circa 3 punti singoli, che è un buon compromesso in molti casi; le Zone 2 e 3, verticale e orizzontale, occupano invece circa ¾ del fotogramma nella direzione principale e circa ¼ sul lato corto.

Il numero di zone AF riportato in tabella, 1053 (39x17), si riferisce alla selezione automatica in modalità fotografica, ma le posizioni selezionabili manualmente sono molte di più (4779 - 81x59, sempre in modalità fotografica) e coprono in questo caso il 100% del fotogramma in verticale e il 90% del fotogramma in orizzontale.

Anche il menu di gestione ricorda molto da vicino quello della 1D X Mark III. Pure in questo caso troviamo infatti un menu dedicato (AF-2) con i classici "Case" (preset personalizzabili per diversi soggetti e/o tipologie di scatto) basati sui due parametri Sensibilità inseguim. [-2, -1, 0, +1, +2] e Inseg. accel./decel. [-2, -1, 0, +1, +2]. Il primo agisce sulla frequenza di campionamento, influenzando la "tenacia" con cui il sistema AF rimane ancorato al soggetto originale in presenza di ostacoli; il secondo descrive invece il soggetto in termini di accelerazione rispetto al piano del sensore.


Tutto ciò che riguarda l'inseguimento è ora contenuto nella pagina precedente (AF-1). Troviamo, in particolare, Inseguimento [On/Off], Soggetto da rilevare [Persone, Animali, Veicoli, Nessuno], Rilevamento occhi [Attiva/Disattiva] e Cambio soggetto inseguito [0, 1, 2]. Questa razionalizzazione ha reso il sistema un poco più accessibile rispetto alla reflex, pur senza decurtarne le potenzialità (i parametri di lavoro sono infatti gli stessi).

Ancora a proposito di messa a fuoco, una delle novità della EOS R3 è, come noto, il punto di messa a fuoco controllabile con lo sguardo. Daremo le nostre impressioni d'uso parlando di ergonomia, mentre qui ci limitiamo a chiarirne gli aspetti "meccanici". Il sistema si basa sulle cosiddette immagini di Purkinje, riflessi corneali acquisiti attraverso un sistema di LED a infrarossi, e deve essere calibrato per funzionare correttamente. L'operazione è veloce, si tratta solo di guardare nel mirino e fissare cinque punti in successione, e si hanno 6 posizioni di calibrazione, da utilizzare per 6 persone/condizioni diverse. Ad esempio, una stessa persona che fotografi sia con sia senza occhiali dovrà utilizzare 2 posizioni di calibrazione diverse.

Un paio di accorgimenti: innanzitutto, per funzionare al meglio l'occhio deve essere centrato rispetto al mirino. È bene dunque prendersi qualche istante per valutare, ed eventualmente correggere la propria posizione di scatto. Probabilmente legato a questo, abbiamo trovato che il sistema funziona meglio se si utilizza la modalità mirino #2 (Menu Focamera-9), cioè quella che mantiene una piccola cornice nera – le posizioni estreme sono evidentemente le più difficili.

Importante sapere che la fotocamera apprende da calibrazioni successive e affina la risposta, a patto che queste calibrazioni siano fatte, anche a distanza di tempo, sulla stessa posizione di calibrazione. È in effetti consigliabile ripetere subito almeno due volte la calibrazione (opzione "Affina") per l'inquadratura orizzontale e verticale, ma l'operazione può essere ripetuta successivamente, ad esempio in diverse condizioni di luce.          

Anche la R3 supporta il formato HEIF, alternativa qualitativamente superiore al JPEG con profondità colore di 10 bit per canale (contro gli 8 del JPEG) e la capacità HDR "nativa" basata sulla correzione gamma HDR PQ (Perceptual Quantization). Un'immagine HEIF pesa grossomodo quanto un JPEG Fine: se un tipico file RAW occupa circa 22 MB, il corrispondente HEIF pesa circa 8,1 MB e il JPEG Fine circa 8,7 MB.

In ambito video, la R3 può registrare con risoluzione 6K RAW (6000x3164) e frame-rate fino a 50/60p, oppure in 4K (UHD o DCI) con frame-rate fino a 100/120p, e ancora in Full HD, sempre fino a 100/120p. Supporta Canon Log 3 e registrazione 10-bit con compressione 4:2:2.

Non esistono limiti di tempo prefissato, ma la durata massima della registrazione può essere determinata da limiti di temperatura, che in ogni caso, grazie al corpo macchina più ampio, si avvertono più tardi rispetto a R5 ed R6. Ad esempio, in formato 6K RAW @ 60p, si possono registrare indicativamente 30 minuti se si imposta la soglia di temperatura su Standard, indicativamente 1 ora con soglia impostata su Alta. Non è ben chiaro quali effetti abbia alzare la soglia sulla vita della R3, ma Canon informa che la scheda di memoria "potrebbe scottare"…

Per la cronaca, ai fini del riscaldamento, il frame-rate conta più della risoluzione. Il formato 4K @ 60p è analogo al 6K @ 60p, mentre @ 120p la durata di registrazione grossomodo si dimezza, @ 30p diventa infinita.