Nikon Z 5, biglietto d'ingresso per le mirrorless full-frame Nikon Z. La recensione

Nikon Z 5, biglietto d'ingresso per le mirrorless full-frame Nikon Z. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La piccola full-frame del sistema Nikon Z è una mirrorless versatile e molto interessante. Non si può dire una fotocamera ad alte prestaziomni, ma offre molto di ciò che offrono D750 e D780, e persino qualcosa in più, in chiave più snella e moderna. ”

Qualità d'immagine

Abbiamo provato il kit Z 5 + 24-50mm f/4-6.3, non avendo a disposizione altri obiettivi Nikon Z. I risultati seguenti sono dunque condizionati da questo particolare contesto, nel bene e nel male: da un lato, abbiamo ottenuto dei risultati rappresentativi di quelle che saranno verosimilmente le reali condizioni di utilizzo per una larga fascia di utenti. Dall'altro, i risultati dei test di risoluzione sono stati inevitabilmente penalizzati dall'ottica non eccelsa. 

Ciò premesso, partiamo proprio dalla risoluzione, con un punteggio MTF slanted edge di circa 3200 LW/PH. Tale risultato è da intendersi come livello di completa estinzione del pattern, mentre buon dettaglio si può ottenere fino a circa 2700 LW/PH, che è anche il limite di comparsa di fenomeni di aliasing – prendendo quest'ultimo dato come principale, la Z 5 si posiziona non lontana dalla rivale EOS RP, testata con un 24-105mm f/4 di livello superiore.

Facendo qualche ipotesi su un miglior sfruttamento del sensore, ipotizzando cioè un incremento dagli attuali 0,4 C/P a 0,45 C/P (la Z 50 con 35mm f/1.8G ha fatto registrare 0,46), il punteggio MTF arriverebbe a oltre 3500 LW/PH, il che posizionerebbe la Z 5 al vertice della categoria 20-24 Mpixel.


A confronto il rumore a 6400 ISO, con valore di Noise Reduction preimpostato e nullo (vedi testo seguente).

Per inciso, l'ottica in kit non sarà un punto di riferimento in termini di nitidezza assoluta, ma offre molto in rapporto a prezzo e dimensioni, e si segnala per la perdita minima ai bordi e la pressoché totale assenza di aberrazione cromatica.

Il comportamento ad alti ISO è buono, ma non da prima della classe, e dobbiamo segnalare a questo proposito un peculiare comportamento già osservato sulla Z 7: Lightroom riconosce perfettamente gli attributi del file NEF (Picture Control applicato, ecc.), e imposta un diverso, ma sempre elevato, livello di de-noise in funzione della sensibilità ISO rilevata. Se si accetta questa impostazione, il file risulta "impastato" già a bassi ISO – il livello di de-noise parte infatti da 25/100 già a 100 ISO.

100
100

800
800

1600
1600

3200
3200

6400
6400

12800
12800

25600
25600

51200
51200

H1
H1 - 102400

Valutando invece il livello di rumore senza filtri de-noise, le immagini hanno una buona resa fino a 6400 ISO, sensibilità alla quale il rumore è già evidente e si inizia a percepire una minima perdita di dettaglio. Le immagini reggono piuttosto bene anche a 12.800 ISO, sempre che si disattivi il de-noise predefinito; in caso contrario, la perdita di nitidezza dovuta ai filtri supera quella dovuta alla grana. A 25.600 ISO, il degrado si fa consistente in entrambi i casi.   


Le immagini sopra (etichetta) sono state ottenute con NR=0, come nostra consuetudine. A titolo di esempio, mostriamo qui il confronto diretto tra NR=0 e NR di default della fotocamera a 51200 ISO.

In termini di rapporto segnale/rumore, se confrontata con le dirette concorrenti, la Z 5 mostra un margine di vantaggio a sensibilità base, ma il degrado al crescere della sensibilità è più rapido. A 6400 ISO il rapporto S/R è perfettamente in media (26,6 dB), poi si sposta progressivamente nella parte inferiore della classifica. 

 


Probabilmente proprio in virtù del basso livello di rumore base, la Z 5 si comporta egregiamente in termini di malleabilità del RAW. Le immagini di esempio qui sopra non richiedono particolari commenti: 5, persino 6 EV possono essere "tirati" dai file ripresi a bassa sensibilità con minime, se non nulle ripercussioni qualitative.    

Il comportamento cromatico è complessivamente nella media, penalizzato soprattutto dagli errori sul punto di bianco che, come detto nella pagina precedente, in alcune saltuarie condizioni di luce artificiale porta a risultati completamente errati (il JPEG era "sballato di quasi 10 punti dC 94 nelle nostre condizioni di prova). Escludendo questi casi "sfortunati", la saturazione è ottimale (113% circa) e costante su un ampio intervallo di sensibilità.