Leica M10-R, alta risoluzione a colori. La recensione

Leica M10-R, alta risoluzione a colori. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Leica aggiorna la famiglia M10 con l'introduzione del modello ad alta risoluzione M10-R. Più dettagli, per la fotografia di paesaggio, e maggiori possibilità di ritaglio per una maggiore versatilità complessiva. ”

Dettagli tecnici e prestazioni

 SPECIFICHE
 M10-R

M10

Sensore CMOS 24x36mm
Risoluzione

40,89 Mpixel - 7864x5200

24 Mpixel - 5976x3992
Formato file DNG 14 bit, JPEG
Sensibilità (estensione) 100-50.000 ISO
Mirino Telemetro con correzione parallasse, 0,73x
Display TFT 3" / 1.036M punti
Tempi di posa 16min - 1/4000s 125s - 1/4000s
Syncro flash 1/180s
Scatto continuo 4,5 fps 5 fps
Esposimetro TTL, luce riflessa dalla prima tendina
Compensazione -3 / +3 EV in passi da 1/3 EV
Bracketing

3 o 5 fotogrammi, 3 EV Max in passi da 1/3 EV

Autofocus Messa a fuoco manuale
N° punti (zone) AF NA
Sensibilità AF NA
Video

NA

Obiettivi compatibili Leica M
 I/O    
Memory card SD
Interfacce

Slitta contatto caldo + VisioFlex, Wi-Fi (GPS con VisioFlex)

 BODY    
Flash -
Batteria Ioni di Litio, 7,4V, 1800 mAh / Autonomia non dichiarata
Dimensioni (LxAxP)

139x38,5x80mm

Peso 660g

La grande novità della M10-R è, come già anticipato, il sensore da 40 Mpixel, privo di filtro AA, che produce DNG 14 bit da 7864x5200 pixel (40,89 Mpixel effettivi). Si tratta della stessa risoluzione della M10-Monochrom, da cui il sensore evidentemente deriva, fatto salvo che in questa versione è stato implementato il filtro RGB di Bayer.

Una curiosità di questa macchina, anche se poco rilevante ai fini pratici, è che la massima risoluzione del JPEG è leggermente inferiore a quella del RAW, 7840x5184 pixel. Il JPEG può essere registrato anche in bassa risoluzione, 20 oppure 6 Mpixel. Il DNG, compresso senza perdita di informazione, può occupare da 40 a 60 MB, in funzione della scena e, soprattutto, della sensibilità impostata. Analogamente, il JPEG può occupare dai 10 ai 20 MByte.   

Il processore Maestro II, comune all'intera famiglia M10, consente alla M10-R di scattare fino a 4,5 fotogrammi al secondo. Purtroppo, Leica ha deciso, come già con la Monochrom, di non ampliare il buffer della famiglia M10. Così, data la maggior risoluzione della R, secondo le specifiche fornite dal produttore i 2 GB originali bastano per 10 soli scatti consecutivi in formato DNG.

In base ai nostri test, a prescindere dal formato di registrazione (JPEG, DNG o JPEG+DNG), la massima cadenza di scatto rilevata è sempre pari a circa 4,8 fps, e abbiamo registrato sempre un maggior lasso di tempo tra i primi due fotogrammi della raffica e i successivi, mediamente di 0,270s, che se conteggiato porta la media tra i 4,5 e i 4,6 fps, come dichiarato.

La durata della raffica, nelle nostre prove, non ha mai superato gli 8 fotogrammi quando è stato coinvolto il formato RAW, arrivando a 30 in solo formato JPEG. Insomma, non si tratta certo di una macchina ad alte prestazioni. Nessuno se lo aspetta da una M, né lo richiede; ciò non di meno, ci saremmo attesi perlomeno il raddoppio del buffer per i modelli da 40 Mpixel, in modo che potessero garantire gli stessi scatti dei modelli da 24.

Ancora a proposito di prestazioni, la M10-R è piuttosto lenta ad accendersi: 1,7s dalla rotazione della ghiera al primo scatto, che diventano 2s in modalità Live View. Questo è, a nostro avviso, un aspetto più importante della cadenza di scatto per la tipologia di fotocamera in questione, che per sua natura deve essere sempre pronta a "rubare" l'attimo.   

La gamma ISO va da 100 a 50.000 ISO, la gamma dei tempi è stata espansa fino a 16 minuti e, al pari della M10-Monochrom, va ora da 16minuti a 1/4000s. Un dato che non emerge dalle specifiche è che la M10-R è dotata dello stesso otturatore ultra-silenzioso della M10-P, il che potrebbe essere importante in alcuni contesti operativi.

Il mirino, galileiano, offre un ingrandimento 0,73x e include, a fotocamera accesa, le tradizionali doppie cornici per le focali 35/135mm, 28/90mm e 50/75mm, selezionate automaticamente dalla fotocamera in funzione dell'ottica montata. Tali cornici offrono correzione del parallasse e corrispondono all'effettivo frame per soggetti alla distanza di 2m. Con soggetto all'infinito, l'immagine finale sarà più ampia di ciò che si osserva nel mirino, dal 7% circa (28mm) al 18% (135mm) in funzione della focale. Viceversa, a distanze inferiori, verrà registrato leggermente meno di ciò che viene indicato dalle cornici.


Una delle poche concessioni alla modernità di questa fotocamera è l'integrazione del Wi-Fi, indispensabile per la connessione all'App FOTOS, oggi parte integrante dell'esperienza Leica – da segnalare, a partire dalla versione 2.1, la completa integrazione nell'App di Adobe Lightroom. La connessione è agevole, grazie al QR Code, e il controllo remoto svolge bene il suo compito, consentendo di impostare la compensazione esposimetrica e di forzare sensibilità ISO e tempi di posa al valore desiderato quando le due rispettive ghiere non sono in posizione Auto – in altre parole, con la ghiera ISO impostata su 100, è comunque possibile scattare tramite App FOTOS a 1600.

L'autonomia, garantita da una batteria da 1100 mAh, non è ufficialmente dichiarata ma, in base alla nostra esperienza d'uso, si attesta tra i 500 e i 550 scatti in modalità mirino, mantenendo il display spento – le M, per loro natura, non richiedono molta energia. Come sempre, tale autonomia si riduce velocemente facendo uso dello schermo posteriore, che si tratti di scattare in modalità Live View, mantenere sempre attiva sul display la schermata informativa (vedi Corpo macchina – punto 3-3) o riprodurre le immagini registrate.