Leica M10-R, alta risoluzione a colori. La recensione

Leica M10-R, alta risoluzione a colori. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Leica aggiorna la famiglia M10 con l'introduzione del modello ad alta risoluzione M10-R. Più dettagli, per la fotografia di paesaggio, e maggiori possibilità di ritaglio per una maggiore versatilità complessiva. ”

Corpo macchina

Il corpo macchina della M10-R è costituito, come da tradizione Leica, da un elemento principale in lega di magnesio e da due elementi in ottone per base e top. Questo assicura la resistenza meccanica che ha reso celebri le M fin dagli albori, e ne fa strumenti di… un certo peso. A dispetto delle dimensioni ridotte (139x80x38,5mm), infatti, la M10-R pesa 660g, e "si sente" tra le mani. Da segnalare comunque qualche millimetro e una ventina di grammi in meno delle M10 rispetto ad altre digitali precedenti. 
Schermo Gorilla Glass e guarnizioni contro l'ingresso di polvere e umidità contribuiscono a rendere la M uno strumento che è possibile "maltrattare" un poco, pratica inevitabile nell'attività del reporter.

L'elemento centrale è coperto in similpelle, il che assicura un minimo grip, ma l'assenza di una vera e propria impugnatura, solo parzialmente sopperita da un piccolo appoggio per il pollice in prossimità della ghiera posteriore, unita alla posizione del pulsante di scatto e al sopracitato peso, fanno della M10-R una fotocamera piuttosto scomoda.       

1 – Il corpo privo di impugnatura è sottile e iconico, ma l'ergonomia lascia a desiderare.
2 – Con questo pulsante si attiva il controllo di messa a fuoco (ingrandimento/focus peak) in modalità Live View.
3 – Il mirino galileiano con telemetro (Messsucher), tratto distintivo delle M, nella sua attuale implementazione offre un generoso ingrandimento 0,73x. Non è esplicitata la distanza di accomodamento dell'occhio, che del resto avrebbe poco senso indicare: è elevata, ma il fotografo è comunque obbligato ad avvicinare molto l'occhio all'oculare per vedere la posizione delle cornici già con il 35mm.
4 – A proposito di cornici, la selezione è automatica ma, azionando questa leva, si può avere un'anteprima delle 3 cornici disponibili (28/90mm 35/135mm e 50/75mm). In questo modo, è possibile farsi una veloce idea dell'inquadratura ottenibile con altri obiettivi prima di procedere al cambio.

1 – La ghiera ISO è la maggiore novità dell'attuale generazione di M. Un meccanismo anti-rotazione integrato (bisogna sollevare la ghiera, ruotare e abbassare di nuovo) la rende piuttosto lenta. Immediatamente disponibili le sensibilità tra 100 e 6400 ISO, mentre per le sensibilità superiori è necessario assegnare da menu una delle tre alla posizione M. Non è possibile avere tutte sensibilità immediatamente disponibili senza entrare nel menu completo.
2 – La slitta a contatto caldo integra i contatti per l'adozione di Visioflex, un importante accessorio che unisce mirino elettronico orientabile e GPS.
3 – Sul lato destro, troviamo ghiera dei tempi e pulsante di scatto, con leva di accensione concentrica. Il feeling del pulsante di scatto è, per i feticisti della fotografia, un motivo di per sé valido per acquistare una Leica M. La posizione, però, è tutt'altro che ottimale ai fini ergonomici.    

1 – La filosofia dell'essenziale si estende alla dotazione di pulsanti, che nell'attuale gamma di prodotti prevede solo 3 comandi: attivazione della funzione Live View, Play e accesso al menu.
2 – Il monitor TFT da 3 pollici offre una risoluzione modesta per gli standard attuali: 1,03 Milioni di punti.
3 – A fianco della ghiera posteriore si trova un piccolo appoggio per il pollice, unico "appiglio" fisico a garantire una presa sicura. Purtroppo, questa zona è priva di copertura antiscivolo.
4 – In fase di scatto, il pulsante centrale del PAD direzionale richiama una schermata informativa (parametri di scatto, formato di registrazione, carica residua e spazio residuo sulla memory card).