Leica M10-R, alta risoluzione a colori. La recensione

Leica M10-R, alta risoluzione a colori. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Leica aggiorna la famiglia M10 con l'introduzione del modello ad alta risoluzione M10-R. Più dettagli, per la fotografia di paesaggio, e maggiori possibilità di ritaglio per una maggiore versatilità complessiva. ”

Impressioni d'uso

Il modo d'uso delle Leica M non si discosta mai dalla tradizione, e la M10-R non fa eccezione. Da segnalare però la disponibilità, introdotta solo con la famiglia M10, di una ghiera dedicata all'impostazione della sensibilità ISO, che "chiude il triangolo", per così dire, di esposizione.

Per il resto, tutto come di consueto, con operatività gestita dalla ghiera dei diaframmi sul corpo obiettivo e dalla ghiera dei tempi sul corpo macchina. Quest'ultima offre una posizione Auto, mentre il diaframma, puramente meccanico, non può essere regolato automaticamente; di conseguenza, con le M non è possibile lavorare in priorità di tempi, né in esposizione programmata. Con la ghiera dei tempi in posizione A si lavora in Priorità di diaframma, impostando qualsiasi altro valore si lavora in Manuale. Non c'è altro.

La filosofia Leica, che si incarna nel sistema M e raggiunge qui il suo apice, è in effetti quella di porre meno barriere possibili tra fotografo e soggetto, creando strumenti che definire essenziali è riduttivo. Molti, ad esempio, considerano oggi indispensabile il sistema autofocus, che sulle M non è disponibile.

Anacronistico?!? Forse. Impegnativo?!? Indubbiamente. Il mirino a telemetro rappresenta uno scoglio notevole per chi non ha mai utilizzato una fotocamera a messa a fuoco manuale. Efficace?!? Assolutamente si, anche se solo in ambito reportage.        

L'utilizzo della M10-R, così come di ogni altra M, è in effetti immediato: non serve studiare alcun manuale e, mancando di fatto ogni funzione elettronica, tutto è… in tempo reale. La fotocamera può essere impostata prima ancora di essere accesa, non c'è alcun mirino EVF di cui attendere l'accensione, né un sistema AF che tarda ad agganciare il soggetto. Certo, volendo effettuare la messa a fuoco manuale si perderebbe tempo, ma la M invoglia a essere usata col metodo della distanza iperfocale, quindi, di fatto, si inquadra e si scatta. La macchina perfetta per rubare l'attimo.

Per questo, parlando di prestazioni, abbiamo segnalato il ritardo all'accensione di 1,7s. Riferendoci ad altre fotocamere, non ne avremmo nemmeno accennato, ritenendolo un dato poco importante. Nel caso di una M, viceversa, possiamo facilmente trascurare la cadenza di scatto continuo, ma ci piacerebbe un'accensione più rapida

In alcuni contesti c'è più tempo, compreso il tempo di effettuare una messa a fuoco puntuale. Ad esempio, per non allontanarsi troppo, si può considerare la street photography quando si utilizza la tecnica del "scelgo la cornice, e attendo che qualcosa capiti al suo interno", oppure il paesaggio, o il ritratto.


La M si può dunque espandere verso questi generi limitrofi, e la M10-R più di altre, forte proprio delle maggiori possibilità di ritaglio concesse dall'alta risoluzione. Non molto di più, però.

Al di fuori del mondo reportage e affini, le peculiarità del sistema M non si possono in alcun modo considerare dei pregi. Al contrario, alcuni limiti sono insuperabili. Per citare il principale, non esistono focali superiori a 135mm, e in effetti inquadrare con qualcosa di più lungo di 50mm è difficoltoso. La M10-R non è dunque considerabile una fotocamera generica, ma la più recente evoluzione di un sistema super-specialistico.

Può, in questo specifico ambito, essere considerato un sistema professionale, che rinuncia alla "forza bruta" delle moderne reflex in favore della di una maggior discrezione – discrezione che, per inciso, può essere assolutamente funzionale al proprio lavoro. Discrezione a cui contribuisce l'otturatore ultra-silenzioso, che rende lo scatto un sussurro appena percettibile.    

Indiscutibilmente, però, i fotografi che scelgono il sistema M per il proprio lavoro sono una esigua minoranza. Per molti, fotografare con una M è un piacere fine a sé stesso. In questo contesto, pesare scientificamente i pro e i contro di ogni soluzione adottata, o contare i fotogrammi al secondo, ci sembra alquanto superfluo. Il telemetro è utilizzabile anche con luce ambiente molto ridotta, e fino a qualche tempo fa, per questo specifico aspetto era in vantaggio sulla maggioranza dei sistemi AF. Qualcuno ha mai acquistato o acquisterà mai una M per questo?!? Probabilmente no…

L'ergonomia, ne abbiamo accennato parlando di corpo macchina, è scadente: il corpo è piatto, privo di impugnatura, è il pulsante di scatto è disposto perpendicolarmente rispetto al naturale movimento dell'indice. Così erano le fotocamere nel 1954, così è rimasta la M10-R. Qualcuno la vorrebbe diversa?!? Probabilmente no…