Nikon Z7: prime impressioni dalla prova sul campo a Tokyo della mirrorless full frame

Nikon Z7: prime impressioni dalla prova sul campo a Tokyo della mirrorless full frame

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Archiviato il progetto Nikon 1, la cui fabbrica cinese che avevo visitato ai tempi del lancio è stata addirittura chiusa, ora Nikon ha deciso di fare il grande passo e mettere a disposizione dei suoi appassionati un sistema mirrorless con sensore formato pieno 35mm. Vi racconto la visita alla fabbrica dove vengono prodotte le nuove fotocamere e le mie prime impressioni dopo un'intera giornata di utilizzo. Una nota: una giornata piena senza dover cambiare la batteria”

La fabbrica di Sendai dove nascono ottiche, mirrorless e reflex

Visitare una fabbrica che produce oggetti così complessi come corpi macchina e obiettivi è sempre un'esperienza interessante. Nikon per mantenere la massima riservatezza non ha permesso di introdurre fotocamere o smartphone all'interno dei reparti, per evitare che fossero scattate fotografie degli equipaggiamenti di produzione. Come spesso accade, questo tipo di impianti di produzione vede una forte componente umana, per motivi anche di flessibilità (come vi avevo raccontato dalla fabbrica Nikon di Wuxi in Cina), ma qui a Sendai fin dalla produzione della Nikon D700 i robot hanno cominciato ad avere un'importanza crescente e una fetta di produzione sempre maggiore. Oggi ci sono robot che si occupano delle fasi di costruzione dei diversi elementi (mirino, corpo, scheda elettronica, baionetta) e poi hanno un ruolo fondamentale nella linea di assemblaggio finale. Laddove serve grandissima precisione, come nell'allineamento ottico delle lenti del mirino, troviamo le macchine sulla linea di produzione, mentre gli operai e le operaie umani si occupano di quei compiti dove serve la massima flessibilità. Un esempio è la fase di montaggio del corpo macchina e dell'innesto, in cui si incrociano diversi tipi di operazioni (posizionate componenti in metallo, gomma e plasica, stringere viti, collegare connettori) che avvengono girando la macchina a 360°. Interessante è stato vedere il banco finale di test delle fotocamere, completamente automatizzato e robotizzato, dove i corpi macchina vengono montati su appositi innesti e sottoposti a mire e altri tipi di test ottici per provare il funzionamento di ogni esemplare prima della messa in scatola per la vendita. Il processo più complesso di tutto il ciclo di produzione? L'assemblaggio dell'unità che ospita l'otturatore a tendina. I robot sono deputati al montaggio per la loro precisione, ma poi entrano in gioco i tecnici altamente specializzati per la regolazione manuale di ogni unità. Tutte le operazioni avvengono in camera bianca in cui si entra con camice, cuffia, mascherina e copriscarpe, dopo essere passati in una camera ad aria forzata per eliminare tutti i residui di polvere.

Una curiosità: ho visto due linee ferme durante il tour di visita, per l'esattezza quelle di Nikon Df e Nikon D5, chiedendo spiegazioni al responsabile della produzione, ricevendo la risposta che mi ero aspettato: "Al momento abbiamo concentrato tutta la nostra capacità produttiva sulla costruzione della nuova Nikon Z7 e poi sarà il turno di Nikon Z6. Dopo l'assemblaggio dei primi lotti necessari a rifornire i magazzini di tutto il mondo delle nuove fotocamere, la produzione tornerà a essere bilanciata anche sugli altri modelli".