Quando si prende in mano una reflex per la prima volta il primo istinto naturale è quello di portare l'occhio al mirino. È una delle operazioni che forse da sola già racconta tutta la bontà di un prodotto come la nuova Nikon D850. Il produttore giapponese ha sempre primeggiato in questo settore e la sua Nikon F5 è rimasta per moltissimo tempo in cima alla classifica dei migliori mirini a pentaprisma. La nuova Nikon D850 porta l'asticella ancora più in alto in termini di copertura, resa, luminosità e ingrandimento. Nel mio caso l'occhio avvicinato al mirino guardava il mondo attraverso l'ottimo obiettivo AF-S NIKKOR 28mm f/1.4E ED: la prima sensazione è stata quella di vedere più cose che a occhio nudo. Il mirino ottico resta un punto di differenziazione forte rispetto all'universo mirrorless, che in questi anni ha fatto passi da gigante per avvicinarsi all'esperienza delle fotocamere a specchio, praticamente chiudendo il gap in alcuni settori: questa nuova Nikon D850 scava nuovamente un fossato ampio tra quello che può offrire un mirino ottico e uno elettronico -(affermazione che faccio da estimatore dei mirini elettronici).
Ho avuto a disposizione in anteprima uno dei primi esemplari italiani di Nikon D850 per qualche ora: il primo punto da mettere in rilievo è che è una di quelle macchine che è difficile mettere in crisi con così poco tempo a disposizione. Non è sempre così e non è scontato che lo sia anche su prodotti di alta gamma: Nikon D850 è un prodotto ben riuscito, che non presta il fianco a facili critiche. L'ergonomia è quella tipica della serie D8X0 con un corpo di dimensioni più compatte rispetto all'ammiraglia, ma comunque disseminato di ghiere e pulsanti per controllare, senza passare dal menu, tutti i parametri di scatto più importanti. Resta un punto fermo la ghiera del modo di avanzamento (con molte opzioni a disposizione) concentrica al raggruppamento di pulsanti per la scelta del modo di scatto (P/S/A/M) e la regolazione del metodo di lettura esposimetrica, del bilanciamento del bianco e della qualità dei file. ISO e compensazione dell'esposizione sono invece posizionati vicino al pulsante di scatto, assieme al tasto per l'avvio della registrazione video. Anche il retro è popolato di comandi, con ben sei tasti a sinistra del display, due a sinistra del mirino, il tasto AF-ON con contiguo il joystick per il movimento del punto di messa a fuoco, il joypad cliccabile, il selettore per il Live-View, il tasto INFO e quello 'i'. Tra i comandi va annoverato anche il display, che è touchscreen e permette l'accesso diretto alle funzioni del menu, ma anche il posizionamento del punto di messa a fuoco (volendo anche con scatto diretto della foto). Nell'uso tutti i comandi sono al loro posto e l'ergonomia di scatto è davvero ottima.
Nessun problema per gli amanti dei crop con i 45,7 megapixel del nuovo sensore
Come dicevamo nella news di lancio di questo nuovo prodotto, Nikon D850 nasce per unire alta risoluzione e velocità, basando buona parte del suo carattere sul nuovo sensore full frame 35mm BSI CMOS da 45,7 megapixel, prodotto su specifiche Nikon da un partner, che la casa giallonera non ha svelato al momento ufficialmente, ma che con tutta probabilità è Sony. Il sensore retroilluminato (una novità in casa Nikon) è privo di filtro antialiasing, come era già accaduto su Nikon D810 (mentre sulla prima D800 esistevano due versioni, con e senza filtro passa basso). Per quanto riguarda la raffica la nuova Nikon D850 è in grado di sfornare 7 fotogrammi al secondo con AF/AE attivi, valore che può salire 9 fps in caso di utilizzo del battery grip opzionale MB-D18. Si tratta di un salto in avanti deciso rispetto al modello precedente, che offrifa una raffica a 5 fotogramm al secondo e arrivava a 7 fps con il battery grip, ma con ritaglio al formato DX. La gestione della mole di dati è affidata al processore EXPEED 5: il buffer si assesta su circa 51 immagini 14-bit lossless RAW o 170 frames a 12-bit, sempre lossless RAW, ma una scheda SD da 45MB/s un scrittura ha dimostrato di andare in crisi dopo la prima decina di scatti: meglio dotarsi di schede molto veloci o utilizzare le schede XQD, che garantiscono prestazioni tali da non essere messe in crisi. Una delle novità di D850 è proprio la presenza del doppio slot differenziato, che viene incontro da un lato a chi ha un ampio parco schede in formato SD e vuole continuarlo a sfruttare, dall'altro a chi cerca il massimo delle prestazioni ed è disposto a spendere di più per una scheda XQD.
L'otturatore lavora fino a 1/8000s e il sistema autofocus è mutuato dall'ammiraglia Nikon D5, utilizzando Multi-Cam 20K AF da 153 punti di messa a fuoco: offre 99 sensori a croce e ben 15 di essi sono utilizzabili fino a F8, regalando quindi capacità autofocus anche in caso di utilizzo di teleobiettivi con moltiplicatore di focale. Questo particolare tradisce la vocazione universale di questa reflex, in grado di trovarsi a suo agio in studio per scatti di moda o commerciali, ma anche di far valere la sua velocità di scatto e di messa a fuoco in ambiti sportivi e naturalistici. La presenza dei RAW compressi e utilizzabili anche sulle risoluzioni inferiori è invece orientata al settore dei matrimonialisti, che da un lato possono beneficiare della massima risoluzione per gli scatti in posa e dall'altro possono sfruttare al meglio file più leggeri per una post produzione più veloce, arrivando alla fine della festa con già pronte alcune immagini o un montaggio di esse. Il modulo di messa a fuoco, nato per accompagnare D5 e D500, risulta praticamente infallibile su questa D850, vista la cadenza inferiore. In una raffica all'inseguimento di un mezzo scuro in avvicinamento sotto un viale alberato, praticamente non ha sbagliato un aggancio, anche se una tale risoluzione la espone al rischio di foto svidentemente sfocate anche solo in presenza di errori micrometrici.
Anche in ambito video Nikon D850 è un prodotto decisamente completo. Il sensore può registrare filmati 4K 24/25/30p utilizzando tutta la larghezza del sensore in aspect ratio16:9, sfruttando così tutto l'angolo di campo orizzontale delle ottiche, senza ritagli. Nel caso di uso di ottiche grandangolari si tratta di una caratteristica che per molti è certamente benvenuta. L'integrazione di un display orientabile da 3,2" e 2,36 milioni di punti sul retro è un'altra caratteristica che i videomaker apprezzeranno di sicuro: l'ergonomia rispetto allo schermo fisso migliora decisamente, in più la presenza del touchscreen permette di selezionare il punto di messa a fuoco direttamente sul display, in modo molto naturale. Anche per la registrazione dei timelapse il display orientabile evita inutili contorsionismi. Questi ultimi possono essere registrati e assemblati automaticamente dalla macchina in formato 4K, mentre per salire al formato 8K è necessario utilizzare l'intervallometro e poi montare in post produzione su computer. Un particolare non da poco: per i timelapse è possibile utilizzare il solo otturatore elettronico, evitando così inutili usure di quello meccanico. Tornando ai video, il formato Full HD 1080p si può spingere fino a 120 fps, per la creazione di clip al rallentatore. Inoltre tramite la connessione HDMI è possibile registrare con apparecchi esterni un flusso 4K UHD 4:2:2 a 8-bit con registrazione simultanea sulla scheda di memoria. Altra piccola chicca in questo settore: gli slot che ospitano i connettori HDMI e USB sono dotati di foro filettato per l'utilizzo di cavi con piedino rinforzato e agganciabili in modo saldo, evitando distacchi e soprattutto rotture in caso di sollecitazioni sul cavo. Un a caratteristica che generalmente si ottiene con l'uso dei rig, ma che in questo caso è integrata.
Nikon ha lavorato molto sulla gestione energetica: su singola carica i test CIPA dichiarano 1840 scatti e 70 minuti di registrazione video: in mezza giornata di scatti, con ampio accesso al menu e un timelapse a piena risoluzione da 300 scatti, l'indicatore della batteria è calato di solo due tacche, rimanendo ben sopra la metà carica. La fotocamera non rinuncia a essere connessa e offre connettività Wi-Fi e quella Bluetooh con tecnologia Snapbridge. Inoltre offre pulsanti retroilluminati per un più facile utilizzo in condizioni di scarsa illuminazione.
Nikon D850 è una macchina che è in grado di mettere in crisi anche gli obiettivi più blasonati: Nikon consiglia l'utilizzo dei più recenti obiettivi della serie bordata oro. Per la prova ho preso in prestito dalla vetrinetta Nital il già citato AF-S NIKKOR 28mm f/1.4E ED, il recente AF-S NIKKOR 24-70mm f/2.8E ED e il medio tele AF-S NIKKOR 85MM F/1.4G. Macchina e tre obiettivi rappresentano un corredo che si fa sentire sulle spalle nel trasporto e forse questo è uno dei pochi difetti del portare con sé una reflex di così alto livello: ci vogliono obiettivi di qualità e il vetro pesa. Parlando di 'peso' anche i file sono belli grossi: circa 30MB per i JPEG e ben 60MB per i RAW; scontato dire che è una fotocamera che richiede schede capienti oltre che veloci.
Molti saranno curiosi di sapere com'è la qualità delle immagini. Premetto che al momento in cui vi scrivo né Adobe (coi suoi ACR, DNG Converter, Photoshop e Lightroom), né Nikon (Capture-NX) hanno rilasciato aggiornamenti per la gestione di file RAW .NEF della fotocamera, per cui il giudizio è davvero preliminare e fondato solo sui JPEG usciti dalla fotocamera. Sarà mia premura aggiornare l'articolo non appena sarà possibile analizzare in dettaglio anche i RAW.
Basta un 85mm per scoprire qualche ammaccatura di troppo sulla tettoia in rame
La risoluzione è tanta ed elevato è anche il dettaglio. In uno scatto della facciata della palazzina di Stupinigi ripresa con l'85mm a f/5 è possibile apprezzare nella visualizzazione al 100% tutte le sfumature della pietra utilizzata per la costruzione e anche rilevare le imperfezioni delle mondanature in rame.
Nikon D850 è una reflex analitica: puntandola su un dipinto è possibile apprezzare le pennellate e intuire la trama della tela sottostante.
Con la stessa ottica, puntandola all'interno su uno dei dipinti esposti, è possibile alla sensibilità di 1600 ISO apprezzare le pennellate nella loro tridimensionalità e intuire chiaramente la trama della tela sottostante. Quello delle analisi, della digitalizzazione documentale, ma anche della scansione di diapositive e negativi sono campi in cui Nikon D850 saprà trovarsi a suo agio.
ISO 6400
ISO 25.600
ISO H2 (102.400 ISO Equivalenti)
Le sensibilità nativa si muove tra 64 e 25.600 ISO. Le sensibilità fino a 6400 ISO sono utilizzabili senza incorrere in rumore, mentre quelle superiori, almeno nel JPEG con impostazioni standard, lasciano spazio a un intervento eccessivo del filtro di denoise che va a spalmare i dettagli più fini, restando comunque perfettamente utilizzabili per tutti quegli scatti in cui non è necessario analizzare i particolari più minuti, mantenendo una gamma dinamica e una saturazione molto simili a quelle delle sensibilità inferiori. Salendo in modalità espansione si perde molto più dettaglio, ma per molte situazioni le sensibilità restano utilizzabili.
ISO 9000
Non potendo analizzare i RAW il nostro primo contatto per ora si ferma qui. Non appena sarà possibile procedere con lo sviluppo dei file .NEF prenderemo in considerazione anche temi come la gamma dinamica, le possibilità di recupero di ombre e luci e la tenuta agli alti ISO con regolazione fine della riduzione del rumore. Abbiamo anche a disposizione 300 scatti per mettere insieme un timelapse in 8K: a presto!