Il titolo è molto ambizioso, ma è il commento che è scappato a diverse persone al primo contatto con la nuova Panasonic Lumix GM1. Piccola: questo è l'aggettivo che descrive al meglio la nuova nata in casa Panasonic. Più piccola e leggera della serie entry level GF, la nuova GM1 è un frutto di un duro lavoro di miniaturizzazione della sorella maggiore Lumix GX7 da parte dei tecnici giapponesi.
Abbiamo avuto la possibilità di vedere la piccola GM1 fatta a pezzi per apprezzare lo sforzo degli ingegneri per ridurre al minimo gli ingombri: partendo dal fatto che batteria e sensore erano le uniche due cose difficilmente miniaturizzabili, i tecnici nipponici hanno cercato di rimpicciolire tutto ciò che sta ad essi intorno. Lo spessore del corpo è stato portato al minimo impiegando la lega di magnesio, mentre anche la parte elettronica è passata da essere una scheda di dimensioni rettangolari grossa poco meno della metà del corpo a una sottile cornice in PCB che attornia il sensore.
Ha dell'incredibile il lavoro fatto sull'otturatore: cambiando completamente approccio e lasciando da parte il classico design a doppia tendina con doppio attuatore, Panasonic ha scelto la via di una sola tendina (la seconda) mossa da un motore passo passo, lo stesso tipo che viene impiegato sugli obiettivi per muovere il sistema di messa a fuoco sulle macchine che utilizzano l'autofocus a rilevazione di constrasto. Panasonic ha messo a frutto la sua esperienza nel campo, visto che è ancora uno dei pochi a puntare esclusivamente su questa tecnologia, senza prendere in considerazione la rilevazione di fase sulla superficie del sensore.
Il confronto tra il vecchio e il nuovo otturatore rende evidente il risparmio in termini di ingombri, mentre poter soppesare l'elemento dal vivo ci ha dimostrato come sia in grado di fermare la bilancia a meno di 7 grammi. La strategia di ridurre al minimo le dimensioni del corpo ha portato ha scelte obbligate, come quella di non integrare un mirino, ma ha portato Panasonic a mettere sul piatto una mirrorless con sensore Micro Quattro Terzi con un ingombro pari a quello di prodotti equipaggiati da elementi di formato più piccolo, come ad esempio le Nikon 1. Panasonic ha comuque lavorato per migliorare la qualità del display e utilizzando uno schema gapless promette ora migliore visibilità in piena luce, neri più profondi e ampio angolo di visione.
Minori dimensioni significano anche un lavoro di razionalizzazione sul fronte dei pulsanti. Anche in questo caso il lavoro fatto da giapponesi è a prima vista buono: i tasti sono pochi ma ben posizionati (come ad esempio il commutatore circolare nella parte alta della fotocamera con tasto centrale Fn personalizzabile) e non manca una ghiera cliccabile per la regolazione dei parametri di scatto (alternando otturatore e diaframma in modalità manuale). A questo si aggiunge il supporto touchscreen capacitivo con parte dell'interfaccia ridisegnata, che aggiunge fino a 5 pulsanti Fn personalizzabili nella parte destra del display. Chi trovasse la macchina troppo piccola, soprattutto nell'uso con ottiche di grandi dimensioni, può contare sull'impugnatura aggiuntiva in tinta, che Panasonic fornisce con la macchina.