Nikon D3100: sotto il vestito molto

Nikon D3100: sotto il vestito molto

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Parafrasando il famoso film di Carlo Vanzina il titolo di questa recensione sintetizza il nostro giudizio su Nikon D3100: sotto un apparente vestito da entry level si nascondono caratteristiche molto interessanti”

Impressioni d'uso - parte seconda

In alcuni frangenti le possibilità di regolazione sono limitate, per questioni di semplicità, ma anche per lasciare carte da giocare ai modelli di fascia superiore. In particolare l'algoritmo di riduzione del rumore ha solo due impostazioni, ON/OFF, manca completamente il bracketing e i video Full HD sono registrabili al solo frame rate di 24 fps. Sempre in ambito video si segnala la presenza di un microfono mono, posto per altro in una posizione dove raccoglie ogni minimo ronzio dell'obiettivo, e l'assenza della presa per microfoni esterni.

Altre mancanze sono la visualizzazione nel mirino della sensibilità ISO solo durante la modifica e l'assenza di un sensore di prossimità che spenga il display quando si avvicina l'occhio al mirino. La risoluzione del display è ridotta al vetusto valore di 230.000 punti: in realtà il supporto offerto dallo schermo durante la fase di scatto è buono, anche se manca la possibilità di avere l'istogramma in tempo reale, ma per la revisione ci vorrebbe qualcosa di più. In particolare la revisione delle immagini a forte ingrandimento è poco soddisfacente e non aiuta a discernere sul campo tra scatti buoni e da buttare.

Nonostante sia una reflex entry level (o forse proprio per questo) Nikon D3100 mette a disposizione interessanti opzioni per lo sviluppo delle immagini in macchina. Troviamo sia un'opzione dedicata allo sviluppo in macchina dei file RAW . NEF, sia una gamma abbastanza ampia di regolazioni ed effetti applicabili ai file JPEG. Lo sviluppo RAW permette di rivedere completamente il bilanciamento del bianco, scegliendo oltre i preset tradizionali anche la regolazione manuale sull'asse verde-magenta e blu-giallo (amber).

  
Un esempio di come è possibile sviluppare un RAW in macchina, applicando un bilanciamento del bianco differente e applicando poi la tecnologia Active D-Lighting

Inoltre è possibile variare l'espozione e il picture control: una volta fissati i parametri è possibile convertire in JPEG con qualità e dimensioni selezionabili rispettivamente tra tre opzioni. Tra le opzioni particolari troviamo la possibilità di selezionare due file RAW e creare un JPEG dalla sovrapposizione dei due: in pratica è il concetto della doppia esposizione del fotogramma, ma senza il vincolo di sovrappore due scatti successivi.

  

Più ampia è la gamma di regolazioni applicabili ai JPEG: prima fra tutte la tecnologia D-Lighting, che permette aprire le ombre, anche sommandolo a quello già applicato in fase di scatto. In fase di scatto è regolabile su ON/OFF, in postproduzione su due livelli: normale e alto. La funzionalità può essere interessante per chi non intende passare dalla post produzione su PC, ma come analizzeremo meglio nelle prossime pagine lo sviluppo dei file RAW .NEF offre una gamma di intervento più ampio.

È possibile poi correggere gli occhi rossi, ritagliare le foto, raddrizzarle, portarle in bianco e nero, applicare alcune simulazioni di filtri (oltre che skylight e cromatici anche cross-screen e soft focus), modificare il bilanciamento colore. Interessante la possibilità di controllare la distorsione a barilotto o cuscino e quella prospettica. Non mancano gli effetti fisheye (regolabile su più livelli), miniatura e disegna contorno. Le modifiche ai filmati invece si limitano ai tagli, un vero peccato, in quanto poteva essere molto interessante poter applicare, ad esempio, l'effetto miniatura.