'Napalm Girl': 400 fotografi contro la decisione del WPP di sospendere la paternità di Nick Ut

'Napalm Girl': 400 fotografi contro la decisione del WPP di sospendere la paternità di Nick Ut

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“Recentemente, la paternità della foto è stata messa in discussione da un documentario intitolato 'The Stringer': il World Press Photo ha ufficialmente sospeso l'attribuzione di 'The Terror of War' a Nick Ut, ma ora la comunità dei fotografi insorge per il metodo utilizzato”

La fotografia conosciuta come 'The Terror of War', o più popolarmente come 'Napalm Girl', è da oltre cinquant'anni un simbolo straziante degli orrori della guerra del Vietnam. Scattata l'8 giugno 1972 a Trảng Bàng, nel Vietnam del Sud, raffigura Kim Phúc, allora bambina di nove anni, nuda e ustionata dal napalm, che fugge lungo una strada con altri bambini dopo che un attacco aereo sudvietnamita aveva erroneamente colpito civili.

The Terror of War - Napalm Girl

Questa immagine iconica è stata tradizionalmente attribuita al fotografo Nick Ut dell'Associated Press (AP). L'attribuzione ha valso a Ut prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Pulitzer e il World Press Photo, entrambi conferitigli nel 1973.

L'Emergere della Controversia attraverso "The Stringer"

Recentemente, la paternità della foto è stata messa in discussione da un documentario intitolato 'The Stringer', realizzato dalla The VII Foundation. Il documentario, proiettato in anteprima al Sundance Film Festival 2025, è il risultato di un'indagine sulla veridicità dell'attribuzione, avviata dopo una "scioccante ammissione da parte di un coraggioso informatore". Il team investigativo dietro il film includeva il fotografo di guerra Gary Knight, direttore esecutivo della VII Foundation, e i giornalisti Fiona Turner, Terri Lichstein e Lê Vân. Il documentario suggerisce che la foto potrebbe essere stata scattata da Nguyễn Thành Nghệ, uno stringer vietnamita dell'AP. Gary Knight ha dichiarato che il film affronta temi cruciali come la paternità, l'ingiustizia razziale e l'etica giornalistica, evidenziando il contributo spesso non riconosciuto dei freelance locali.

La Decisione del World Press Photo: Sospensione dell'Attribuzione

In risposta ai dubbi sollevati dal documentario, il World Press Photo (WPP) ha condotto una propria indagine approfondita tra gennaio e maggio 2025. L'analisi investigativa del WPP, basata sullo studio dell'angolazione, della distanza e della fotocamera utilizzata il giorno dello scatto, ha indicato che i fotografi Nguyễn Thành Nghệ o Huỳnh Công Phúc 'potrebbero' essere stati in una posizione più favorevole per catturare quella specifica immagine rispetto a Nick Ut.

Joumana El Zein Khoury, direttore esecutivo del World Press Photo, ha spiegato che la loro analisi ha incluso una revisione sia dei risultati del documentario che dell'indagine interna dell'Associated Press. Sebbene l'AP abbia concluso che, non essendoci prove definitive che Nick Ut non abbia scattato l'immagine, l'attribuzione dovesse rimanere inalterata, il WPP ha ritenuto che il "livello di dubbio è troppo significativo".

Di conseguenza, il 16 maggio 2025, il World Press Photo ha ufficialmente sospeso l'attribuzione di 'The Terror of War' a Nick Ut. Questa sospensione rimarrà in vigore finché ulteriori prove non confermeranno o smentiranno chiaramente la paternità originale. È importante sottolineare che la nota informativa del WPP precisa che la fotografia in sé rimane indiscussa e il premio per la fotografia è valido; solo la paternità è in discussione. Khoury ha anche offerto una riflessione più ampia sul caso, discutendo le delicate questioni di affidabilità e veridicità nel fotogiornalismo e mettendo in luce la struttura di potere esistente tra i fotografi locali e le grandi organizzazioni mediatiche, nonché il ruolo storico e attuale degli uomini bianchi occidentali nel definire le narrazioni storiche attraverso la selezione, la didascalia e l'attribuzione delle immagini.

La Reazione della Comunità Fotografica: La Petizione dei 400 Fotografi

La decisione del World Press Photo ha suscitato una forte reazione nella comunità del fotogiornalismo. Tre ex Presidenti e membri di giuria del World Press Photo Contest – James Colton, Dave Burnett e Maria Mann – hanno espresso il loro sgomento in una lettera aperta. A questa lettera si sono uniti circa 400 fotografi professionisti, molti dei quali nomi noti con esperienze pregresse con il WPP, sia come giudici che come vincitori. Tra i firmatari figurano fotografi come Yunghi Kim, Walter Astrada, Stephanie Sinclair, Don McCullin, Steve McCurry e molti altri, rappresentando un'ampia gamma di professionisti del settore.

I firmatari considerano la posizione del World Press Photo "colpevole, fino a prova contraria!" ("guilty, until proven innocent!") e una posizione "pericolosa e viziata" ("dangerous and flawed"). L'AP, da parte sua, ha condotto un'indagine approfondita ma non ha trovato prove sufficienti per cambiare l'attribuzione a Ut, sebbene non possa provarlo "definitivamente" a quasi 50 anni di distanza. Colton, Burnett e Mann sostengono che accusare qualcuno senza prove inconfutabili e decidere di revocare l'attribuzione è ingiustificato, irragionevole e semplicemente sbagliato. Affermano che, in caso di dubbio, l'attribuzione dovrebbe rimanere invariata finché non sia provato il contrario, e non sospesa finché non sia provato il contrario, poiché questa mentalità potrebbe mettere sotto scrutinio ogni singola foto premiata.

Con la firma della lettera aperta, i fotografi si uniscono alla richiesta di Colton, Burnett e Mann di rimuovere i loro nomi dai siti web e archivi del WPP relativi alla loro partecipazione come Presidenti o giurati. Suggeriscono inoltre che tutti i fotografi si astengano dal partecipare a futuri concorsi WPP. La lettera prosegue affermando il dubbio che qualcuno voglia associare il proprio nome a un'organizzazione che non segue pratiche ed etiche giornalistiche accettate, se le azioni si basano su "dubbi" piuttosto che su prove.


Commenti (4)

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Commento # 1 di: Unrue pubblicato il 03 Giugno 2025, 13:31
Ma non basta mostrare il negativo per la paternità della foto? O qualcosa mi sfugge?
Commento # 2 di: CrapaDiLegno pubblicato il 03 Giugno 2025, 14:03
Originariamente inviato da: Unrue
Ma non basta mostrare il negativo per la paternità della foto? O qualcosa mi sfugge?


Il negativo potresti averlo ottenuto in altra maniera rispetto ad avere effettivamente scattato la foto con la tua attrezzatura.
Intendo, potresti aver comparato o rubato il rullino, oppure il tizio che l'ha scattato te l'ha semplicemente dato per farlo sviluppare e tu ti "sei dimenticato" che non era parte dei tuoi rullini.

A me sfugge invece la questione "erano in posizione migliore per lo scatto". Perché qualcuno sa esattamente come erano disposti i fotografi ogni secondo della vicenda?
Commento # 3 di: Unrue pubblicato il 03 Giugno 2025, 14:10
Originariamente inviato da: CrapaDiLegno
Il negativo potresti averlo ottenuto in altra maniera rispetto ad avere effettivamente scattato la foto con la tua attrezzatura.
Intendo, potresti aver comparato o rubato il rullino, oppure il tizio che l'ha scattato te l'ha semplicemente dato per farlo sviluppare e tu ti "sei dimenticato" che non era parte dei tuoi rullini.


E in tutti questi anni non avrebbero detto nulla considerando anche quanto è stata premiata la foto? Mah.
Commento # 4 di: CrapaDiLegno pubblicato il 04 Giugno 2025, 13:48
Originariamente inviato da: Unrue
E in tutti questi anni non avrebbero detto nulla considerando anche quanto è stata premiata la foto? Mah.


Ti ricordo che se non sei nessuno, nessuno ti considera.
Anche se hai ragione. Se poi vai contro un sistema consolidato di (dis)informazione e sei sempre un nessuno, chi vuoi che ti dia retta? Vorresti che qualche giornalista pubblicasse qualcosa contro il proprio stesso mondo in cui sguazza?