Eastman Kodak ha avvisato gli investitori nei giorni scorsi che l’azienda non dispone al momento dei finanziamenti necessari per coprire debiti in scadenza per circa 500 milioni di dollari. L’allarme sulla capacità dell’impresa di continuare la propria attività viene esplicitato nei documenti ufficiali come richiesta normativa, visto che parte degli obblighi finanziari scadranno nei prossimi dodici mesi, secondo quanto indica Denisse Goldbarg, Chief Marketing Officer e responsabile delle vendite EAMER per Kodak.
La situazione ha immediatamente suscitato preoccupazione tra gli analisti, che hanno visto nella segnalazione un potenziale rischio di default o di gravi difficoltà finanziarie. Tuttavia, Kodak ha chiarito pubblicamente la sua posizione affermando che l’azienda intende attingere dal proprio fondo pensionistico per onorare una quota significativa dei debiti, prima della scadenza. “Kodak è fiduciosa di poter saldare una parte importante del prestito a termine ben prima della scadenza,” spiega Goldbarg.

La strategia della società ruota attorno al recupero di circa milioni di dollari che Kodak conta di ricevere dalla reversione e regolamento del fondo pensioni statunitense KRIP (Kodak Retirement Income Plan) prevista per dicembre. Questi fondi dovrebbero servire non solo a coprire la maggioranza del debito, ma anche a permettere l’estensione, la modifica o il rifinanziamento degli obblighi delle azioni privilegiate. Chevron Goldbarg sottolinea come il processo, una volta completato, porterà l’azienda a essere “virtualmente net debt free”, cioè praticamente senza debiti, con un bilancio più solido rispetto agli ultimi anni.
Tuttavia, va precisato che il completamento della reversione del fondo pensioni non è del tutto sotto il controllo di Kodak, e proprio per questo motivo, secondo i principi contabili US GAAP, l’operazione non può essere considerata “probabile” e per questo è stato necessario emettere l'allarme sulla capacità dell'azienda di continiare ad operare. Ad oggi, dunque, Kodak si trova nel bel mezzo tra la necessità di trasparenza normativa e la volontà di rassicurare il mercato sulla capacità di gestire i propri debiti.
I prossimi mesi saranno comunque determinanti per la società: se il piano dovesse andare in porto, Kodak si ritroverebbe con una posizione finanziaria tra le più solide della sua storia recente e potrebbe guardare con maggiore serenità alle sfide dei prossimi anni.
L’evoluzione sarà da monitorare anche per l’impatto che potrebbe avere sul mercato, sugli azionisti e sul futuro del colosso della fotografia, che ha attraversato decenni di trasformazioni ed è ora chiamato a una nuova prova di robustezza finanziaria.

