In fotografia ci sono filtri dedicati a limitare lo spettro di frequenze in arrivo verso l'elemento sensibile, sia esso un sensore elettronico o una pellicola, tagliando rispettivamente le frequenze dell'ultravioletto e quelle dell'infrarosso. Per quanto riguarda queste ultime è necessario posizionare un apposito filtro tra la lente e l'elemento sensibile, le prime sono solitamente fermate in buona parte dalle lenti stesse che costituiscono l'obiettivo, per la loro costruzione in vetro; in ogni caso per effettuare un taglio più netto e preciso i produttori utilizzano anche in questo caso filtri appositi.
Se la fotografia all'infrarosso, tramite la rimozione del filtro e l'uso di elementi sensibili modificati fa parte ormai della storia della fotografia, l'utilizzo della luce ultravioletta è una campo tutto da esplorare. Interessante la direzione presa da Dilip Krishnan e Rob Fergus della New York University, che hanno studiato un particolare metodo per evitare il fenomeno degli occhi rossi o chiusi e dei riflessi nella fotografia di persone con il flash.
Utilizzando un flash ultravioletto e rimuovendo il filtro UV i due ricercatori hanno messo a punto una tecnica che permette di utilizzare un flash invisibile alle persone fotografate. L'immagine ripresa con questa tecnica è però caratterizzata da un bilanciamento colore diverso da quello a cui siamo abituati, risultando più simile a un negativo, per cui la tecnica consiste nel scattare una seconda foto da cui la macchina ricava le informazioni sui colori, che vengono poi fuse con la prima immagine per creare un ritratto senza riflessi o occhi rossi. La fotocamera dovrebbe quindi restituire immagini corrette anche in quelle situazioni in cui la fredda luce dei normali flash falsa pesantemente l'equilibrio dello scatto.
Questo è quanto al momento riporta una delle fonti in rete, Engadget, specificando che il lavoro completo dei due ricercatori sarà presentato in agosto. Attendiamo quella data per avere dettagli più precisi in merito alla tecnologia e alle frequenze utilizzate, qualcuno infatti potrebbe essere preoccupato di abbronzarsi troppo dopo una lunga seduta di fotografia di ritratto all'UV. Scherzi a parte siamo curiosi di avere tutti i dettagli della nuova tecnologie, comprese le possibilità di impiego commerciale a breve termine.