Chi si è collegato per guardare il Superbowl, a parte aver visto un Tom Brady sonnolento per 3 quarti esplodere nell'ultima frazione di gioco portando i New England Patriots alla vittoria (e guadagando così il suo quinto anello), si è potuto godere l'intermezzo affidato a Lady Gaga. L'occhio più attento non si sarà lasciato scappare il particolare che la coreografia dietro la cantante era fatta da ben 300 droni 'danzanti' nell'aria. Oggi emergono i dettagli di come questa squadra di velivoli abbia potuto danzare all'unisono senza collisioni e incidenti. La risposta chiama in causa Intel e il suo programma Shooting Stars, nato appositamente per gestire questo tipo di esibizioni. Non è stato il primo utilizzo della piattaforma, che ha già visto i droni danzare durante uno show a Disney World nel periodo delle vacanze, ma la visibilità del Superbowl ha portato alla ribalta il nome dell'azienda statunitense.
Il segreto sta infatti tutto nel programma che sovraintende la pattuglia acrobatica di droni, che di per sé sono molto semplici e privi di sistemi anticollisione e di comunicazione tra velivoli: tutto è deciso a priori da Shooting Stars, che calcola la rotta che ogni drone seguirà durante lo show. I droni sono dei quadricotteri costruiti da Intel in Germania senza l'utilizzo di una vite: tutte le parti del corpo si assemblano semplicemente con incastri; il peso totale di ogni drone è di 280 grammi. Sul fondo troviamo un'ampia zona coperta da LED multicolore, che è utilizzata per il light painting nel cielo.
Durante l'esibizione di Stefani Joanne Angelina Germanotta sono stati 300 i droni protagonisti della performance, ma il sistema teoricamente non ha limiti e già sarebbe in grado di gestire qualcosa come 10.000 droni contemporaneamente. I droni si alzano in volo ognuno da una piattaforma di lancio singola, che provvede a caricare la batteria interna fino all'ultimo istante: la sequenza delle partenze a occhio sembra casuale, ma è calcolata e ottimizzata dal sistema di controllo. Il sistema automatizzato verifica ogni drone prima dei voli, quindi seleziona i droni maggiormente ottimizzati in base alla carica completa della batteria, alla buona ricezione GPS e ad altri fattori. I droni Shooting Star volano automaticamente e possono mantenere la stabilità con un velocità del vento fino a 36 km orari. Sono persino a prova di spruzzi, in modo che possano volare con una pioggia leggera.
Lo spettacolo di luce con i droni naturalmente ha ottenuto l’approvazione della FAA per volare negli Stati Uniti. L’altezza del volo è limitata da vincoli normativi, normalmente non superiori a 400 piedi (122 metri). Per Intel si tratta di un progetto molto interessante, che va ben oltre il semplice intrattenimento: nella visione dell'azienda di Santa Clara in futuro vedremo sempre più 'pattuglie di droni' eseguire compiti complessi, che potranno andare dalle missioni di soccorso alla mappatura completa con diverse tecnologie in contemporanea di terreni e fabbricati. Sperando che nessuno decida si farvi uno scherzo e mettere 600 droni al vostro inseguimento...