Azienda USA si propone per fornire agli ucraini droni 'sicuri' al posto di quelli cinesi con 'backdoor a disposizione dei russi'

Azienda USA si propone per fornire agli ucraini droni 'sicuri' al posto di quelli cinesi con 'backdoor a disposizione dei russi'

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Teal Drones si è proposta di fornire 'droni sicuri' - i propri Golden Eagle - alle forze ucraine 'al posto di quelli DJI', per mettere al sicuro i soldati della resistenza dalle 'backdoor che i Russi possono utilizzare per tracciare i droni cinesi'”

I droni, anche quelli nati per scopi civili e consumer, hanno guadagnato un ruolo di crescente importanza nei conflitti in questa prima parte del XXI secolo. Per vicinanza e rilevanza mediatica, lo stiamo vedendo in particolare nella guerra in Ucraina: molte delle immagini aeree che ci giungono dal teatro bellico sono riprese aeree di piccoli droni, utilizzati anche per compiti di monitoraggio e ricognizione.

Le accuse a DJI

DJI è stata al centro delle cronache, per ovvi motivi. In questi anni il produttore cinese ha praticamente monopolizzato il mercato dei droni prosumer e consumer, con una diffusione globale capillare dei suoi velivoli. Viene da sé che molte delle immagini aeree che abbiamo visto nelle ultime settimane sia state riprese dai droni DJI e che le forze sul campo abbiano sfruttato proprio questi velivoli. Skylum, software house ucraina che sviluppa i software di ritocco fotografico della serie Luminar, aveva lanciato, ad esempio, all'inizio dell'invasione russa, una campagna di raccolta droni da inviare alle forze della resistenza proprio per i compiti di sorveglianza e, probabilmente, la maggior parte di quelli donati sarà stata marchiata DJI.

L'utilizzo massiccio dei quadricotteri cinesi aveva portato con sé delle accese polemiche, con accuse da più parti di un supporto diretto da parte di DJI alle forze armate russe per l'utilizzo bellico della soluzione Aeroscope, nata come sistema di sicurezza per le agenzie governative e in grado di identificare e intercettare le comunicazioni tra droni e radiocomandi. L'esercito russo avrebbe a disposizione una versione modificata del sistema, in grado di identificare i droni ucraini e chi li controlla fino a 50 km di distanza.

DJI ha rigettato con forza le accuse, come vi abbiamo riportato. In molti restano perà dubbiosi sul tema, in particolare oltre oceano, dove i droni DJI erano già stati banditi dalle diverse agenzie governative statunitensi. Con l'accendersi delle polemiche sul ruolo dei cinesi e del loro supporto alle forze russe, proprio negli USA si è riacceso il dibattito attorno ai droni DJI.

Dagli USA la proposta per 'droni sicuri'

In particolare l'azienda Teal Drones si è proposta di fornire 'droni sicuri' alle forze ucraine 'al posto di quelli DJI', per mettere al sicuro i soldati della resistenza dalle 'backdoor che i Russi possono utilizzare per tracciare i droni DJI', facendo riferimento diretto alle accuse di utilizzo militare della tecnologia Aeroscope. Il tema delle backdoor era quello che aveva scatenato il ban dei prodotti DJI dagli usi governativi e militari negli USA, ai tempi dell'amministrazione Trump, che aveva fatto dell'epurazione dei cinesi dalle infrastrutture e dai sistemi critici e sensibili uno dei suoi cavalli di battaglia.

È stato il CEO e fondatore dell'azienda, George Matus, a lanciare l'iniziativa per fornire alle forze ucraine i propri Golden Eagle. Si tratta di piccoli quadricotteri dal design ripiegabile, pensati per essere leggeri e trasportabili, caratterizzati da un'impronta sonora molto ridotta e quindi con capacità di operare senza essere riconosciuti dal suono dalla distanza. Portano a bordo fotocamera 4K e diversi sensori e sono costruiti attorno a una piattaforma Qualcomm Snapdragon 845, che abilita il volo autonomo e l'evitamento degli ostacoli. I droni hanno un'autonomia di volo di ben 50 minuti e possono volare fino a 50 miglia orarie (circa 80 km/h) con venti fino a 30 miglia orarie (poco meno di 50 km/h).

Il drone è stato sviluppato per rispondere alle specifiche del Defense Department/U.S. Army drone prototype program avviato nel 2018 e ha permesso a Teal Drones di vincere un contratto iniziale del valore di 1,5 milioni di dollari con il ministero della difesa e con l'esercito per la produzione dei prototipi. La guerra in Ucraina potrebbe diventare quindi per Teal Drones uno scenario operativo di test delle capacità del proprio drone, per altro senza nemmeno il coinvolgimento delle forze armate statunitensi, da qui probabilmente l'interesse a fornire i quadricotteri alla resistenza ucraina, con l'indubbio vantaggio di metterli alla prova diretta contro il 'nemico giurato' russo.


Commenti (37)

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Commento # 1 di: Ginopilot pubblicato il 05 Aprile 2022, 12:58
Magari con controllo via satellite direttamente da esperti usa e con lancio di bombe
Commento # 2 di: maxnaldo pubblicato il 06 Aprile 2022, 18:18
Originariamente inviato da: Ginopilot
Magari con controllo via satellite direttamente da esperti usa e con lancio di bombe


sarebbe un buon inizio
Commento # 3 di: Darkon pubblicato il 06 Aprile 2022, 18:45
Originariamente inviato da: maxnaldo
sarebbe un buon inizio


Un buon inizio sarebbe che se crediamo che è una guerra giusta mandiamo gli eserciti a difendere l'Ucraina, non dare mezzi insufficienti a persone improvvisate soldati che si fanno trucidare.

I russi probabilmente hanno fatto cose indicibili ma l'occidente è complice anche per colpa di queste stupidaggini come fornirgli droni o cose del genere che non servono a nient'altro che mandare gente impreparata a morire.
Commento # 4 di: Ginopilot pubblicato il 06 Aprile 2022, 19:45
Purtroppo con la minaccia nucleare da parte di un pazzo, occorre agire con cautela.
Commento # 5 di: azi_muth pubblicato il 06 Aprile 2022, 20:10
Originariamente inviato da: Darkon
Un buon inizio sarebbe che se crediamo che è una guerra giusta mandiamo gli eserciti a difendere l'Ucraina, non dare mezzi insufficienti a persone improvvisate soldati che si fanno trucidare.


Un drone non è un fucile d'assalto...visto che opera in remoto a chilometri di distanza dall'operatore il rischio è minimo.

Originariamente inviato da: Darkon
I russi probabilmente hanno fatto cose indicibili ma l'occidente è complice anche per colpa di queste stupidaggini come fornirgli droni o cose del genere che non servono a nient'altro che mandare gente impreparata a morire.


Complice di cosa? Di fornire i mezzi necessari agli Ucraini che hanno scelto di difendersi invece di arrendersi?
Inoltre mi risulta l'Ucraina abbia un esercito regolare di circa 150K effettivi le armi vengono date all'esercito.
Come loro decidono di difendersi è nella loro disponibilità e autodeterminazione.
Commento # 6 di: Piedone1113 pubblicato il 07 Aprile 2022, 08:47
Originariamente inviato da: Darkon
Un buon inizio sarebbe che se crediamo che è una guerra giusta mandiamo gli eserciti a difendere l'Ucraina, non dare mezzi insufficienti a persone improvvisate soldati che si fanno trucidare.

I russi probabilmente hanno fatto cose indicibili ma l'occidente è complice anche per colpa di queste stupidaggini come fornirgli droni o cose del genere che non servono a nient'altro che mandare gente impreparata a morire.

Come sono complici i cittadini europei ( e non solo i governi che mandano supporto) perchè quando Cina, India, Brasile ecc, non adottano sanzioni verso Mosca noi continuiamo ad acquistare i loro prodotti.
Perchè è facile essere contro la guerra non adottando nessun sacrificio, più difficile è esserlo con le azioni.
Azioni che renderebbero "vittime" dell'embargo anche gli stati pro Russia senza adottare leggi ad oc.
Commento # 7 di: Darkon pubblicato il 07 Aprile 2022, 09:06
Originariamente inviato da: azi_muth
Un drone non è un fucile d'assalto...visto che opera in remoto a chilometri di distanza dall'operatore il rischio è minimo.



Complice di cosa? Di fornire i mezzi necessari agli Ucraini che hanno scelto di difendersi invece di arrendersi?
Inoltre mi risulta l'Ucraina abbia un esercito regolare di circa 150K effettivi le armi vengono date all'esercito.
Come loro decidono di difendersi è nella loro disponibilità e autodeterminazione.


Di tutto...

Siamo dalla parte degli Ucraini con le armi ma se ci fosse bisogno di abbassare di 2°C il riscaldamento per non comprare più gas russo ci sarebbero le sommosse.
Siamo dalla parte degli ucraini ma se Cina e compagnia appoggiano Putin non siamo disposti a rinunciare a comprare "made in Cina".

Ora l'elenco è lungo e non credo sia particolarmente necessario il punto è che siamo tutti bravi "col culo degl'altri".

In pratica la nostra "giustizia" finisce laddove si debba rinunciare a qualcosa che ci fa comodo e ci piace e finché per noi non ci sono grossi rischi.
Quindi li armiamo, poco, e li mandiamo a morire.

E anche se il drone è comandato a distanza alimentiamo una guerra di attrito che non permette agli ucraini di vincere e magari nemmeno ai russi con il solo risultato che può darsi che Putin non vinca (non ho le competenze per dirlo) ma nel frattempo i massacri si moltiplicano, la gente muore direttamente o indirettamente e via così.

Ripeto la guerra o si decidere di combatterla assumendosi i rischi e le perdite compreso fronteggiare una minaccia nucleare oppure era meglio lasciar perdere, Putin conquistava velocemente e almeno c'erano il minor numero di morti possibile.

Questo stare nel mezzo... dalla parte dell'Ucraina ma non troppo. Dargli supporto ma mai abbastanza per vincere. Fornire beni militari e non ma mai in maniera veramente sistematica ed efficiente serve solo a prolungare indefinitamente un conflitto.

Ripeto a me sta bene che scegliamo di proteggere l'Ucraina ma allora lo scegliamo sul serio e domani iniziamo a razionare il gas, la corrente, blocchiamo tutto il gas e diamo un supporto sistematico alla resistenza. Se poi sarà guerra nucleare si vedrà.
Commento # 8 di: Ginopilot pubblicato il 07 Aprile 2022, 09:17
Originariamente inviato da: Darkon
Di tutto...

Siamo dalla parte degli Ucraini con le armi ma se ci fosse bisogno di abbassare di 2°C il riscaldamento per non comprare più gas russo ci sarebbero le sommosse.
Siamo dalla parte degli ucraini ma se Cina e compagnia appoggiano Putin non siamo disposti a rinunciare a comprare "made in Cina".

Ora l'elenco è lungo e non credo sia particolarmente necessario il punto è che siamo tutti bravi "col culo degl'altri".

In pratica la nostra "giustizia" finisce laddove si debba rinunciare a qualcosa che ci fa comodo e ci piace e finché per noi non ci sono grossi rischi.
Quindi li armiamo, poco, e li mandiamo a morire.

E anche se il drone è comandato a distanza alimentiamo una guerra di attrito che non permette agli ucraini di vincere e magari nemmeno ai russi con il solo risultato che può darsi che Putin non vinca (non ho le competenze per dirlo) ma nel frattempo i massacri si moltiplicano, la gente muore direttamente o indirettamente e via così.

Ripeto la guerra o si decidere di combatterla assumendosi i rischi e le perdite compreso fronteggiare una minaccia nucleare oppure era meglio lasciar perdere, Putin conquistava velocemente e almeno c'erano il minor numero di morti possibile.

Questo stare nel mezzo... dalla parte dell'Ucraina ma non troppo. Dargli supporto ma mai abbastanza per vincere. Fornire beni militari e non ma mai in maniera veramente sistematica ed efficiente serve solo a prolungare indefinitamente un conflitto.

Ripeto a me sta bene che scegliamo di proteggere l'Ucraina ma allora lo scegliamo sul serio e domani iniziamo a razionare il gas, la corrente, blocchiamo tutto il gas e diamo un supporto sistematico alla resistenza. Se poi sarà guerra nucleare si vedrà.


C'e' uno zoccolo minoritario (e minorato) rumoroso, corrispondente quasi perfettamente ai novax, che non sta con l'ucraina ma con putin. Che applaude quando la russia ci offende, che sostiene la dittatura sia in italia e non in russia, che la guerra e' una balla, e altre baggianate simili.
Non son pochi, almeno qualche milione. Questo rende tutto piu' difficile. Gia' con una pandemia non e' stato semplice gestire sti minorati. Con una guerra che non ci riguarda direttamente, almeno per ora, avrebbero gioco facile a trascinare il malcontento ed alimentarlo.
La situazione e' molto delicata e non di facile soluzione.
Magari non interessa a nessuno, ma penso che oggi la prima cosa da fare e' spingere l'acceleratore sulle autorizzazioni in deroga all'attivazione di impianti di estrazione combustibili fossili e produzione di energia di ogni tipo, fare accordi con gli americani per ricevere gas a prezzi di favore, potenziare al massimo il flusso dagli altri gasdotti.
Ed in extremis si potrebbe valutare il divieto di vendita di condizionatori per uso domestico ed il loro utilizzo.
Commento # 9 di: Piedone1113 pubblicato il 07 Aprile 2022, 10:19
Originariamente inviato da: Ginopilot
cut
Ed in extremis si potrebbe valutare il divieto di vendita di condizionatori per uso domestico ed il loro utilizzo.

Ma stai scherzando?
perchè fare una cosa del genere?
Se proprio si deve basterebbe ridurre da remoto il prelievo max di energia dai contatori e o tieni il climatizzatore a palla, o il forno acceso.
Bloccare la vendita di qualcosa per ridurre il consumo di energia quando è possibile intervenire da remoto razionabnado l'energia stessa è proprio la più grande stupidagibne del mondo.
Commento # 10 di: azi_muth pubblicato il 07 Aprile 2022, 11:13
Originariamente inviato da: Darkon
Di tutto...

Siamo dalla parte degli Ucraini con le armi ma se ci fosse bisogno di abbassare di 2°C il riscaldamento per non comprare più gas russo ci sarebbero le sommosse.
Siamo dalla parte degli ucraini ma se Cina e compagnia appoggiano Putin non siamo disposti a rinunciare a comprare "made in Cina".

Ora l'elenco è lungo e non credo sia particolarmente necessario il punto è che siamo tutti bravi "col culo degl'altri".

In pratica la nostra "giustizia" finisce laddove si debba rinunciare a qualcosa che ci fa comodo e ci piace e finché per noi non ci sono grossi rischi.
Quindi li armiamo, poco, e li mandiamo a morire.


Amico caro il ragionamento che fai è alquanto tortuoso per scaricare la colpa sul "cattivo" occidente.
Vorrei che tu però valutassi meglio due questioni:

1) Per l'Occidente l'economia è la massima forma di diplomazia ed è un mezzo per mantenere la pace: dove passano le merci, non passano gli eserciti. Gli scambi commerciali hanno una funzione moderatrice sulla conflittualità tra stati, perchè si creano delle interdipendenze che rendono la guerra un affare poco conveniente.
Questa stessa visione è stata applicata all'Europa con la costituzione dell'EU ed ha funzionato nell'Europa occidentale discretamente bene visto che siamo un continente che è venuto da due guerre mondiale e ha sempre conosciuto dei conflitti tra gli stati che lo compongono. Ma questo funziona tra democrazie che hanno come obiettivo il benessere e la crescita dei propri cittadini. Quando però che se sei un dittatore sanguinario che se ne frega del benessere di larga parte dei tuoi cittadini e miri a rivendicazioni di potere e territorio in stile zarista o il meccanismo tende a non funzionare più.

2) Gli Ucraini vogliono battersi per la propria terra e ci chiedono i mezzi per farlo. Abbiamo due scelte o voltargli le spalle o fornigli i mezzi, ma visto che non siamo stati attaccati noi non abbiamo la base per scendere in campo direttamente sopratutto perchè la nostra discesa in campo significa un allargamento della guerra.
Quindi il discorso che li "mandiamo a morire" è demenziale.

Originariamente inviato da: Darkon
E anche se il drone è comandato a distanza alimentiamo una guerra di attrito che non permette agli ucraini di vincere e magari nemmeno ai russi con il solo risultato che può darsi che Putin non vinca (non ho le competenze per dirlo) ma nel frattempo i massacri si moltiplicano, la gente muore direttamente o indirettamente e via così.


Non si capisce come pur ammettendo che "non hai le competenze" hai già un pregiudizio al riguardo quello che vada fatto o meno visto che fior di "esperti" avevano vaticinato una resistenza di pochi giorni.
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