Canon EOS R6, grandi prestazioni e buona ergonomia. La recensione.

Canon EOS R6, grandi prestazioni e buona ergonomia. La recensione.

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La nuova mirrorless 35mm EOS R6 mostra una positiva evoluzione del sistema R. Eccellenti prestazioni ed ergonomia migliorata rispetto alla capostipite ne fanno un complessivamente un ottimo prodotto, ma il prezzo è elevato e l'efficacia in ambito sportivo ancora da migliorare.”

Dettagli tecnici e prestazioni

  SPECIFICHE
CANON EOS R6
CANON EOS R
Sensore CMOS 35mm
Risoluzione 20,1 Mpixel - 5472x3648 30,1 Mpixel - 6720x4480
Formato file RAW 14 bit, JPEG, HEIF RAW 14 bit, JPEG
Sensibilità (estensione) 100-102.400 ISO (50-204.800 ISO) 100-40.000 ISO (50-102.400 ISO)
Mirino OLED 3,69M punti (1280x960) - 0,76x - 23mm
Display 3" / 1.62M punti 3,15" / 2.1M punti
Tempi di posa Da 30s a 1/8000 + Posa B
Syncro flash 1/200s
Scatto continuo MS: 12 fps - 240 RAW
ES: 20 fps
8 fps (5fps Ai-Servo) - 34 scatti RAW
Esposimetro Sensore principale - 384 zone
Autofocus Dual pixel CMOS AF
N° punti (zone) AF 6072 (1053 in Auto) 5655 (143 in Auto)
Sensibilità AF Da -6,5 a +20 EV (100 ISO) Da -6 a +18 EV (100 ISO)
Video

4K (3840x2160) - 8bit - 4:2:0 - 60/50/30/25/24 fps
FULL HD - 8bit - 4:2:0 - 120/100/60/50/30/25/24 fps

4K (3840x2160) - 8bit - 4:2:2 - 30/25/24 fps
FULL HD - 8bit - 4:2:0 - fino a 60/50 fps. HD fino a 120/100 fps.

Obiettivi compatibili Obiettivi RF (EF-tramite adattatore)
 I/O    
Memory card 2x SD/SDHC/SDXC UHS-II 1x SD/SDHC/SDXC UHS-II
Interfacce

USB 3.1 Type C, HDMI Type D, Mic-in, Cuffie, Wi-Fi, Bluetooth, terminale comando E3

USB 3.1 Type C, HDMI Type C, Mic-in, Cuffie, Wi-Fi, Bluetooth, terminale telecomando (RS60E3)

 BODY    
Flash --
Batteria LP-E6NH/LP-E6N - 380 scatti LP-E6N - 370 scatti
Dimensioni (LxAxP)

138,4x97,5x88,4 mm

135,8x98,3x84,4 mm

Peso 680g 660g

La EOS R6 è basata su un sensore Dual Pixel CMOS da 20.1 Mpixel, che produce immagini da 5472x3648 pixel. L'identica risoluzione rispetto al sensore della 1D X Mark III lascia presupporre che i due abbiano molto in comune. La R6, però, non adotta il sofisticato (e costoso) filtro AA a quattro strati che ha debuttato sulla reflex, ma un modello tradizionale; qui le differenze.

Pari a quella dell'ammiraglia reflex anche la gamma di sensibilità nativa, tra 100 e 102.400 ISO. A differenza di quest'ultima, la R6 (la pari di tutte le EOS di fascia non professionale) consente un solo stop di estensione, sia verso l'alto sia verso il basso. Poco male: anche sulla reflex, le sensibilità H2 e H3 hanno pochissima utilità pratica.   

Pure il processore d'immagine (DIGIC X) è lo stesso della 1D X Mark III, e porta in dote le tecnologie Deep Learning di riconoscimento e inseguimento dei soggetti già apprezzate sulla reflex pro. In effetti, la R6 ha perfino una funzione extra: il riconoscimento/inseguimento occhi animali. Un'apposita voce di menu consente di dare priorità a persone, animali o nessuna priorità.     

Proprio il sistema AF è uno dei fiori all'occhiello di questo modello, e potrà costituire motivo di preferenza rispetto ad altre concorrenti. Dal punto di vista tecnico si segnala per la copertura, che raggiunge il 100% del campo inquadrato in modalità automatica Face+tracking ("solo" 90% in verticale quando si lavora con selezione manuale o in zona estesa), la capacità di lavoro in bassa luce fino a -6,5 EV e la flessibilità (6072 posizioni disponibili per il punto AF in modalità foto, 4968 in modalità video). Ma ciò che può davvero fare la differenza è la gestione sostanzialmente identica a quella della 1D X Mark III a cui rimandiamo per una descrizione esaustiva. Un simile livello di personalizzazione può incrementare sensibilmente la percentuale di successo sul campo, ed è a nostro avviso un fattore essenziale per una mirrorless che ambisca a essere considerata professionale.   


Il sistema AF della EOS R6, assimilabile a quello della EOS 1D X Mark III, è estremamente efficace anche in condizioni difficili.

Per quanto riguarda le prestazioni in scatto continuo Canon dichiara 12 fps con otturatore meccanico per un massimo di 240 RAW oppure oltre 1000 JPEG. In alternativa, è possibile utilizzare l'otturatore elettronico e scattare a 20 fps. Non esattamente pari alla 1D X Mark III, ma vale la pena sottolineare come la R6 superi la Sony A9 Mark II (5.400 Euro), che scatta anch'essa a 20 fps con otturatore elettronico, ma solo a 10 con otturatore meccanico (erano 5 nel primo modello).

In base alle nostre prove, la R6 va abbondantemente oltre le specifiche relative alla durata della raffica. Scattando con otturatore meccanico abbiamo infatti ottenuto tra gli 11,5 e i 12 fps in formato RAW, con un minimo di 448 scatti consecutivi @ 11,99 fps registrando in doppio formato RAW + JPEG. Basta registrare in solo formato RAW perché la raffica diventi di fatto infinita – abbiamo infatti riempito la memory card da 32 GB solitamente utilizzata per i test con oltre 1600 fotogrammi senza alcuna interruzione. Date le performance, fa piacere registrare come la durata garantita dell'otturatore sia pari a 300.000 cicli, il doppio rispetto ai classici dei modelli consumer.

Scattando con otturatore elettronico, i 20 fps sono sempre garantiti (purtroppo non modificabili) e ci è stato possibile registrare, nelle nostre consuete condizioni di prova, una media di 135 scatti RAW+JPEG oppure 149 scatti RAW. Il tempo di salvataggio si attesta sempre tra i 7 e gli 8 secondi.

A puro livello di performance, dunque, la 1D X Mark III, con i suoi 280 scatti consecutivi RAW+JPEG @ 20 fps, è certamente superiore, ma non su un altro pianeta…

Da citare ancora, sempre a proposito di prestazioni, che l'uso dell'otturatore elettronico migliora anche la velocità syncro flash, che con la prima tendina elettronica passa da 1/200s a 1/250s, mentre l'attivazione della funzione anti-flickering ha purtroppo un impatto drammatico sulla cadenza di scatto continuo, che crolla a poco meno di 5 fps con otturatore meccanico (stranamente, con 1° tendina elettronica l'impatto è meno drammatico: abbiamo rilevato 6,22 fps). In ogni caso, si tratta di un difetto non trascurabile per chi si occupa di sport indoor.
NOTA: Prestazioni misurate con SD UHS-II da 299 MB/s in scrittura.


Valutazione visiva dell'effetto rolling shutter, chiaramente presente con otturatore elettronico

La lettura esposimetrica viene effettuata dal sensore principale, che suddivide il campo inquadrato in 384 zone e offre le consuete opzioni di lettura valutativa, media pesata, lettura parziale (5,8% del campo inquadrato) e spot (2,9% del campo inquadrato), con indicazioni visibili nel mirino. La lettura valutativa è collegata al/ai punto/i AF attivi. 

Anche la R6 offre il nuovo formato HEIF e, anche in questo caso, l'efficacia della gamma dinamica estesa è massima attivando l'opzione Priorità tonalità chiare (D+). La gestione è simile a quella della 1D X Mark III: nella selezione dei formati compaiono solo i tradizionali RAW e JPEG; bisogna poi attivare la funzione Impostazioni HDR PQ nel menu di scatto #2. Possibile effettuare una conversione HEIF>JPEG in-camera. Se il tipico JPEG L occupa 7,1 MB, il corrispondente HEIF ne occupa 7,5.

Per quanto riguarda il video, la EOS R6 registra in formato 4K UHD fino a 60 fps oppure in Full HD fino a 120 fps. Il formato 4K impone in ogni caso un leggero ritaglio (94% del fotogramma in orizzontale), mentre il formato Full HD utilizza l'intero sensore. Disponibile anche una modalità 4K crop che utilizza il 62% del fotogramma in orizzontale. Un aspetto che scontenterà qualcuno riguarda la compressione, che nel caso della R6 è rigorosamente IPB (diventa ALL-I solo nel caso dei time-lapse); questo significa meno qualità nell'estrazione del singolo fotogramma e dall'editing frame-by-frame.

Passando infine all'I/O, la R6 offre un doppio slot SD UHS-II, USB-C, uscita HDMI Type D, jack per microfono e cuffie, e terminale di comando remoto E3, oltre a Wi-Fi e Bluettoth. La batteria è la LP-E6NH da 2130 mAh, compatibile con la precedente LP-EN6 leggermente meno capiente (1865 mAh), che garantisce un'autonomia (standard CIPA) di 510 scatti utilizzando il display posteriore oppure di 380 scatti con mirino EVF. Non molto, specie considerando che tali cifre sono rilevate con power saving attivo, e che disattivando le opzioni di risparmio energetico si scende nell'intorno dei 250 scatti con mirino EVF. Queste cifre, basate sullo standard CIPA, crescono sensibilmente utilizzando lo scatto continuo, che per sua natura fa un minor uso del display rispetto alle modalità di test standardizzate. È comunque evidente che, sotto questo aspetto, il divario con le reflex rimane enorme.