YI-M1, In prova la mirrorless cinese MQT super-economica

YI-M1, In prova la mirrorless cinese MQT super-economica

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Una mirrorless MQT con 2 obiettivi a meno di 500 Euro? Possibile, se la mirrorless è la (Xiaoyi) YI-M1. Il prezzo non è, comunque l'unico argomento a suo favore. Ecco la nostra recensione completa”

Ergonomia ed efficacia

La YI-M1 non si può certamente definire la più ergonomica delle fotocamere. Impugnandola, si possono trovare diversi difetti: appoggio anteriore per le dita un po' spigoloso, pulsante e ghiera di comando troppo ravvicinati, con quest'ultima che tende a ruotare troppo facilmente senza restituire un adeguato feedback tattile… la banale verità, però, è che per buona parte queste lacune ergonomiche sono dettate dalle ridotte dimensioni, e in questo senso la YI-M1 non è peggiore di altre MQT entry-level di pari fattore di forma.

Il discorso è leggermente diverso per quanto riguarda l'esperienza d'uso con l'interfaccia touch. Abbiamo già paragonato l'interfaccia dell'M1 a quella della Leica TL, e in effetti, anche se probabilmente sono nate per motivi diversi (per Leica, la volontà di raggiungere un pubblico diverso sviluppando un'interfaccia ex-novo, per YI la possibilità di sfruttare il now-how già consolidato di Xiaomi), le due interfacce si somigliano molto. Purtroppo per YI, l'esperienza d'uso non è esattamente la stessa.


L'impostazione di fondo è valida. Lo schermo posteriore mostra tre pagine, stile smartphone, in cui quella centrale è dedicata alla visione Live View e alla composizione della scena; la pagina di destra contiene gli "aiuti": Picture Style quando si lavora in PASM, Scene o guida all'inquadratura se si lavora nelle omonime modalità (su cui torneremo tra breve); la pagina di sinistra, infine, contiene il menu completo.

Quest'ultimo, esattamente come per la TL, è formato da icone disposte in una griglia 3x3 e conta in tutto 3 pagine. I parametri ON/OFF vengono impostati direttamente al tocco dell'icona, mentre quelli che offrono più scelte sfruttano un sottomenu dedicato a scelta multipla. Si scorre in verticale per passare da una pagina all'altra, e in qualunque pagina ci si trovi è sempre possibile scorrere in orizzontale per tornare alla visione Live View.

Purtroppo, la posizione delle icone non è personalizzabile, e la scelta del produttore è discutibile. Nella prima pagina, ad esempio, si trovano alcuni parametri fotografici ma anche l'icona wireless, mentre altre impostazioni fotografiche importanti, come la scelta del formato, sono relegate in seconda pagina. La prima impressione, in effetti, è quella di disposizione pseudo-casuale.

Ogni icona prevede una descrizione, e l'interfaccia è localizzata anche in italiano, ma bisogna soprassedere su alcune traduzioni "non convenzionali" che fanno un po' sorridere, come la voce "modalità guida" che regola l'avanzamento (scatto singolo/continuo, autoscatto). Molto peggio va con l'App, che al momento in cui scriviamo è disponibile solo in lingua cinese, e che non siamo per questo stati in grado di utilizzare.


In modalità PASM, la parte destra dello schermo offre un'icona di accesso a un menu rapido per l'impostazione di 6 parametri-chiave: modalità AF, sensibilità ISO, bilanciamento del bianco, misurazione, formato file, avanzamento. La sua presenza è positiva (nelle prime versioni di firmware non era previsto), ma l'operatività è incoerente con quella del menu principale: in questo caso, è infatti necessario selezionare un'icona e modificarne il valore ruotando la ghiera di comando.

L'impressione di fondo è quella di un prodotto ancora in cerca di una sua identità. Si notano miglioramenti ad ogni versione del firmware (questa recensione, a proposito, è basata sulla 3.0) – basti pensare che in versioni precedenti non era possibile salvare in formato RAW+JPEG, cosa invece possibile ora. C'è però ancora della strada da fare.

Interessante, o quantomeno originale, la modalità "Master Guide" (guida all'inquadratura), che sovrappone alla vista Live View una sagoma umana in diverse pose (9 in tutto, dalla figura intera al primo piano), dando buoni spunti al principiante. È sensibile all'ottica installata (ad esempio le prime tre pose a figura intera sono selezionabili solo con lo zoom) e richiede una delle due ottiche fornite in kit – un diverso obiettivo, anche di pari focale, disattiva la funzione.