Muovi i piedi, non la mano. La potenza didattica degli obiettivi fissi

Muovi i piedi, non la mano. La potenza didattica degli obiettivi fissi

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Uno dei detti più in voga tra i fotografi è quello che recita, più o meno, così: "Con lo zoom muovi la mano, con i fissi ti tocca far andare i piedi (e la testa)". Generalizzando, in molte forme d'arte è proprio la presenza di alcuni limiti a liberare la creatività umana: con questa guida vogliamo spendere alcune parole sulla potenza didattica delle ottiche a focale fissa e di come possano risvegliare quella creatività a volte sopita dall'uso dei più comodi zoom. ”

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Commenti (31)

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Commento # 21 di: alegallo pubblicato il 07 Novembre 2017, 18:04
Originariamente inviato da: Mars4ever
Sì ma adesso questa storia del fantomatico fattore moltiplicativo è obsoleta e anacronostica


Bah, da un certo punto di vista puoi aver ragione, ma rimane il fatto che uno standard di riferimento ci vuole, anche per "definire" un obiettivo come tele o grandangolo, ad es.
Il riferimento al formato 135 probabilmente è venuto in automatico.

Certo, si potrebbe usare un paragone diverso, lo dicevo anche sopra.
La diagonale del sensore è un dato significativo, così come l'angolo di campo.

Però "cozza" contro le convenienze dei produttori, che usano lo stesso attacco sia per full frame che per APS-C.
Lo stesso 35 mm è un grandangolo in full frame, uno standard in APS-C, e potrebbe diventare un tele su sensori "unghia del mignolo" o un fish eye su una ipotetica medio formato.

Insomma, gli fa buon gioco che un obiettivo per le ammiraglie si possa usare anche sulle utilitarie: fidelizza il cliente, che una volta fattosi il parco ottiche lo riutilizza sempre. Basta ricomprare il corpo, mantenendo la marca .
Commento # 22 di: +Benito+ pubblicato il 07 Novembre 2017, 18:23
Comunque riflettevo sulla ciclicità dei discorsi retorici. Mi è venuto in mente perchè ieri davano uno speciale su enzo biagi dove traspariva l'epoca remota in cui l'uomo era cresciuto che lo rendeva completamente avulso dai tempi moderni nei suoi ultimi anni di vita.
continuando sul filone dell'articolo si potrebbe dire che non bisognerebbe mai usare la messa a fuoco automatica e l'esposimetro automatico, ma biognerebbe farsi le ossa usando le tabelle e l'astrolabio.
Ripudiare il raw, gli errori vanno "pagati" con una foto che viene come viene.

Poi guardi le foto fatte dal 90% dei fotoreporter e dei fotografi degli anni 90 e le metti a fianco di quelle fatte adesso e ti rendi conto che le foto di 30 anni fa facevano cagare nel 90% dei casi (roba pubblicata, mica io scemo con la yashica) e questi discorsi acquistano tutto il fascino della retorica più inutile che c'è.
Commento # 23 di: Bestio pubblicato il 07 Novembre 2017, 18:24
Originariamente inviato da: alegallo
Bah, da un certo punto di vista puoi aver ragione, ma rimane il fatto che uno standard di riferimento ci vuole, anche per "definire" un obiettivo come tele o grandangolo, ad es.
Il riferimento al formato 135 probabilmente è venuto in automatico.

Certo, si potrebbe usare un paragone diverso, lo dicevo anche sopra.
La diagonale del sensore è un dato significativo, così come l'angolo di campo.

Però "cozza" contro le convenienze dei produttori, che usano lo stesso attacco sia per full frame che per APS-C.
Lo stesso 35 mm è un grandangolo in full frame, uno standard in APS-C, e potrebbe diventare un tele su sensori "unghia del mignolo" o un fish eye su una ipotetica medio formato.

Insomma, gli fa buon gioco che un obiettivo per le ammiraglie si possa usare anche sulle utilitarie: fidelizza il cliente, che una volta fattosi il parco ottiche lo riutilizza sempre. Basta ricomprare il corpo, mantenendo la marca .


In effetti alla fine poter usare gli stessi obbiettivi è una comodità anche per gli utenti.
Io ad esempio ho Tamron SP AF 17 - 50mm F/2.8 Di II APS-C con cui mi trovo molto bene, ora stavo pensando di passare ad una full frame ma mi scazza non poterlo più utilizzare (o tenermi una vignettatura)
Commento # 24 di: alegallo pubblicato il 08 Novembre 2017, 09:40
Originariamente inviato da: +Benito+
Comunque riflettevo sulla ciclicità dei discorsi retorici. [...] si potrebbe dire che non bisognerebbe mai usare la messa a fuoco automatica e l'esposimetro automatico, ma biognerebbe farsi le ossa usando le tabelle e l'astrolabio.



vabbé, dai, non mi pare che la mettano giù così dura ...

Tutto ha la sua utilità, che sia l'autofocus o il telemetro, e guarda che un bel giretto ogni tanto con fuoco ed esposizione manuale fa bene.
Io ad esempio uso l'autofocus quasi sempre, ma mi rendo conto che focheggiando in manuale ho un controllo migliore non tanto della foto, quanto della mia attenzione sul soggetto.
Insomma, è uno stratagemma, un trucchetto per me.

Il discorso sulla qualità tecnica delle foto di reportage ha un solido fondo di verità, niente da dire.
Qui la tecnologia ha dato davvero una grossa mano, senza dover ricorrere all'iperfocale o a grandangoli per beccare sempre tutto.
A me viene in mente il tipico reporter americano anni '50, con la speedgraphic in mano per le strade di New York alle 2 di notte, costretto a traguardare con il mirino e a stimare l'esposizione con una pellicola sensibilissima da 100 ASA!
Cmq le foto venivano anche bene ... perché il fotografo era bravo!
Commento # 25 di: +Benito+ pubblicato il 08 Novembre 2017, 11:22
sì uso l'MF, ma solo se sono costretto (con il molti 2x il 28-300 lavora a f/11 e ciao AF) o (quasi mai) con l'AF non mette a fuoco quello che voglio io.
Commento # 26 di: alegallo pubblicato il 08 Novembre 2017, 11:29
Giusto, Benito, hai messo il dito nella piaga: focheggiare a mano con le digitali è un'impresa!

Cavolo, capisco il telemetro a immagine spezzata (diventa subito nero a diaframmi chiusi e con obiettivi poco luminosi, e gli standard sono tutti bui come un cu*o), ma almeno una corona di microprismi la dovrebbero mettere standard nei mirini!

Adesso per dire mi si è rotto l'AF nel 18-55. Lo uso lo stesso, ma è uno sbattimento!
Commento # 27 di: +Benito+ pubblicato il 08 Novembre 2017, 11:32
ah è un delirio. Con il tele sono spesso in difficoltà, anche perchè con il molti ha una pdc ridicola, anche mettere a fuoco una cosa a 50 km non è banale. Alla fine mi tocca usare il live view con l'ingrandimento...che ti lascio immaginare lo spasso quando hai un 600 equivalente, a pompa
Commento # 28 di: Marko#88 pubblicato il 08 Novembre 2017, 15:15
Originariamente inviato da: the_joe
Non ho ancora capito perché si paragonano gli zoom alle gambe, come se a parità di inquadratura una foto fatta con un 24mm fosse uguale a una fatta con un 100mm


Ecco appunto. Lo spostamento ha una certa influenza sull'inquadratura, l'aumento di focale è diverso. Ok fare qualche passo ma quando cambia di decine di millimetri la focale, la foto è diversa.
Commento # 29 di: Mars4ever pubblicato il 08 Novembre 2017, 15:27
Originariamente inviato da: alegallo
Lo stesso 35 mm è un grandangolo in full frame, uno standard in APS-C, e potrebbe diventare un tele su sensori "unghia del mignolo" o un fish eye su una ipotetica medio formato.

L'ultima affermazione è sbagliata per almeno due ragioni:
-le ottiche sono progettate per coprire la diagonale del sensore a cui sono dedicate, per cui su un'area maggiore c'è sicuramente vignettatura
-il fisheye non dipende dalla focale ma dalla proiezione e lo schema ottico, per cui al massimo diventerebbe un grandangolo ma un obiettivo rettilineare non può diventare fisheye in nessun caso.
Un obiettivo per essere ultrawide o fish deve avere la lente frontale molto curva, mentre la stessa focale per un sensore più piccolo ha un progetto ottico completamente diverso e meno estremizzato così da consentire i vantaggi di maggiore luminosità e poter avvitare i filtri.
Commento # 30 di: alegallo pubblicato il 08 Novembre 2017, 15:47
Hai ragione sul fisheye, stavo volutamente estremizzando, ma il discorso sulla copertura dell'area sensibile è vero solo sul piccolo formato.

In realtà quel che "frega" in queste ottiche non sono le lenti, ma il barilotto.

Nel grande formato molti obiettivi vengono (o venivano? ) realizzati con le due lenti frontale e posteriore "libere", quindi possono anche proiettare un'immagine grande come una parete, almeno teoricamente chiaro.

Ho fatto una prova empirica con il mio 35 mm a vite 39x1 (passo Leica, Fed e altre vecchie macchine a telemetro), che non è retrofocus e perciò ha la lente posteriore libera.
Ti garantisco che, pur essendo studiato per il 135, proietta un'immagine enorme.
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