Panasonic GX800, 4K in meno di 400 grammi

Panasonic GX800, 4K in meno di 400 grammi

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Panasonic condensa molta della sua tecnologia foto/video in un prodotto da tascabile e leggero: ecco la GX800, mirrorless selfie-oriented con video 4K e funzione Post Focus. La nostra recensione completa”

Ergonomia ed efficacia

La GX800 offre naturalmente un'operatività semplificata: disponendo di un'unica ghiera di comando posteriore (concentrica al PAD) e nessun pulsante di controllo per parametri prettamente fotografici, fatta eccezione per le 4 classiche scorciatoie associate alle 4 direzioni del PAD, non è certo la soluzione migliore per lavorare in Manuale – non è questo il suo scopo.


Intelligentemente a nostro avviso, Panasonic non ha minimamente tentato di mascherare questa attitudine, anzi l'ha esaltata, utilizzando gli unici 2 pulsanti fisici sul top della fotocamera (Fn1 e Fn3) per le due funzioni automatiche più particolari e divertenti di questo modello: 4K Photo e Post Focus. Il risultato, complessivamente, funziona: la GX800 ha una sua precisa identità, non ambisce a essere ciò che in ogni caso non potrebbe essere e risulta, anche per questo, una fotocamera "azzeccata" e funzionale.
NOTA: per un approfondimento sulle funzioni 4K Photo, ormai una sorta di marchio di fabbrica delle Lumix, e Post Focus, rimandiamo alla recensione della GH5.

L'assenza del mirino si può inquadrare in questo contesto. Anziché offrire un EVF di piccole dimensioni, che avrebbe in ogni caso scontentato i puristi, la GX800 ne fa completamente a meno, indirizzandosi in modo ancora più deciso verso i fotografi occasionali.  
Ingegnosa la soluzione di trasformare il pulsante Fn3 in pulsante di scatto aggiuntivo quando si utilizza la modalità selfie, in modo da avere sempre lo scatto anche a destra.


Un solo appunto, anche se importante: manca un controllo diretto della sensibilità! Avendo 4 posizioni sul PAD, avremmo scelto di sacrificare il bilanciamento del bianco a favore degli ISO.

Come già anticipato, il poco spazio a disposizione impone sacrifici a livello ergonomico: manca una vera impugnatura, così la fotocamera risulta poco stabile se usata con una sola mano. Il principale difetto legato alle dimensioni è però in questo caso connesso anche alla dissipazione di potenza, che ha due risvolti negativi: ridotta autonomia garantita dalla piccola batteria da 680 mAh (solo 200 scatti circa in condizioni normali) e impossibilità di sfruttare liberamente le funzioni 4K. Per inciso, la modalità 4K Photo "4K Pre-scatto" (che è a nostro avviso la più utile) scalda al punto da costringere la fotocamera commutare automaticamente in modalità "Standard" dopo appena una quindicina di scatti consecutivi.


Un aspetto sicuramente positivo di questo modello è l'elevata velocità di messa a fuoco, confrontabile con quella dei modelli Panasonic di punta e, con quest'ottica, decisamente superiore a quella offerta dalla tipica reflex entry-level con 18-55mm acquistato in kit. 
A proposito di ottica, vogliamo spendere alcune parole sulla praticità di questo zoom, che a fronte di dimensioni davvero minime e di un buon grandangolare (24mm equivalenti), risulta un po' "corto" quanto a focale tele: solo 64mm equivalenti. Lo abbiamo trovato spesso limitante nell'uso quotidiano.

Leggermente più versatile, e analogo per prezzo e dimensioni, il pancake 14-42mm H-PS14042, indicato per la ripresa video grazie alla funzione PowerZoom. In alternativa, è sempre possibile completare il 12-32mm in dotazione con uno zoom tele come il 35-100mm H-FS35100 - prezzo identico a quello dello zoom standard (circa 350 Euro) e anch'esso molto compatto (50mm di lunghezza per 55,5mm di diametro massimo).