Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art, molto più che normale

Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art, molto più che normale

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sigma ha prodotto, con il 50mm f/1.4 DG HSM Art, un Normale "next gen": dimensioni superiori rispetto ai 50mm tradizionali, ma anche una qualità ottica inarrivabile per questi ultimi. Ideale per sfruttare al massimo la propria reflex di fascia alta, e decisamente più funzionale ed economico dell'unico vero rivale - lo Zeiss Otus. ”

Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art - Funzionalità e prestazioni

Il Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art viene fornito con paraluce e custodia di trasporto.
Il corpo, costruito parzialmente in metallo e parzialmente in uno speciale policarbonato sviluppato appositamente (TSC), dà subito una grande impressione di robustezza e appare ottimamente rifinito. Caratteristica del TSC (Termally Stable Composite) è quella di avere una dilatazione termica analoga a quella dell'alluminio, pertanto il polimero si accoppia con quest'ultimo senza creare tensioni o deformazioni in corrispondenza delle giunzioni.

Non sappiamo se sia merito del TSC o di un affinato processo produttivo, certo è che la precisione meccanica di questo obiettivo è davvero impeccabile: la ghiera di messa a fuoco è meravigliosamente fluida, e non presenta il minimo accenno di "gioco" quando si inverte la corsa.

L'impressione d'uso è analoga a quella di molti obiettivi Zeiss, e leggermente superiore a quella dei pur ottimi Canon Serie L.
Sul barilotto si trovano solo la scala delle distanze di messa a fuoco, scorrevole e protetta da una finestra trasparente, e il selettore AF/MF.


Il design del motore HSM e un particolare della flangia in ottone.

La ghiera di messa a fuoco, sfruttando la caratteristica regalatale dal motore HSM di non ruotare durante l'autofocus, è ampia e convenientemente posizionata verso la parte anteriore dell'obiettivo, pronta per essere afferrata tra pollice e indice della mano sinistra.
È morbida, ma non tanto da risultare cedevole e mancare così di dare al fotografo un chiaro feedback tattile. La sua corsa è pari a circa 90°; un valore piuttosto comune, che velocizza il passaggio da un estremo all'altro, ma considerato che si tratta di un'ottica f/1.4, una corsa leggermente maggiore sarebbe stata a nostro avviso preferibile per favorire la precisione nel caso di utilizzo manuale.

La velocità di messa a fuoco è buona: tra 32 e 48 centesimi di secondo, in funzione della corsa, per il puro movimento dell'obiettivo (a cui aggiungere il lag tipico della fotocamera, che nel caso della 5D Mark III è un ulteriore decimo di secondo).
Non sarà l'obiettivo più veloce al mondo, ma nella sua categoria è tra i migliori e quasi "doppia" il diretto rivale Canon EF 50mm f/1.2 L USM.

La messa a fuoco è consistente , scatto dopo scatto, sia con corpi recenti come la 5D Mark III sia con corpi più datatati come la 1D Mark IIN - la percentuale di "focus miss" è risultata, a fine giornata, analoga a quella delle ottiche Canon L, vale a dire molto molto bassa.

Per ottenere una buona precisione, come spesso accade con ottiche così luminose, è comunque necessaria una taratura specifica. L'entità della regolazione dipende dal singolo obiettivo e dalla combinazione obiettivo-macchina. A titolo di esempio, l'esemplare in nostro possesso, sulla nostra macchina di prova, soffriva di front-focus per circa 1,5 centimetri. Chi non avesse la funzione di regolazione fine AF sul corpo macchina farebbe bene a valutare l'acquisto della docking station USB - a un prezzo ragionevole, permette di esprimere tutto il (notevole) potenziale di quest'ottica.