Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art, molto più che normale

Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art, molto più che normale

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sigma ha prodotto, con il 50mm f/1.4 DG HSM Art, un Normale "next gen": dimensioni superiori rispetto ai 50mm tradizionali, ma anche una qualità ottica inarrivabile per questi ultimi. Ideale per sfruttare al massimo la propria reflex di fascia alta, e decisamente più funzionale ed economico dell'unico vero rivale - lo Zeiss Otus. ”

Metodologia di prova

Gli obiettivi in prova vengono testati innanzitutto per nitidezza. Nel caso di ottiche zoom vengono testate le lunghezze focali principali, e in ogni caso tutti i diaframmi disponibili utilizzando i corpi macchina più adatti allo scopo - in questo caso, la full-frame EOS 5D Mark III. I risultati vengono sottoposti a un primo esame visivo quindi elaborati con il software Imatest 4 per la determinazione dei valori numerici.
Lo stesso software viene utilizzato anche per determinare aberrazioni cromatiche, distorsioni e vignettatura (caduta di luce ai bordi dell'immagine).


Due corpi macchina a confronto in termini di risoluzione.

L'effetto vignetta tende ad aumentare al diminuire della focale e del numero f/. Per questo, in caso di zoom l'obiettivo viene testato alla minima focale e, per qualsiasi ottica, al massimo valore di apertura consentito (nel caso di comparativa, allo stop intero più ampio comune a tutti gli obiettivi). 

Le distorsioni vengono testate ad apertura intermedia. Nel caso di ottiche zoom, ai due estremi del range focale - quello grandangolare, dove tipicamente si osserva il massimo della distorsione a barilotto, e quello tele, dove tipicamente si osserva il massimo della distorsione a cuscinetto.

Al fine di valutare le reali doti dell'ottica, il test viene effettuato a partire dal file RAW, senza abilitare alcun meccanismo di correzione all'interno del software di sviluppo o di analisi. Se funzionali a definire meglio il comportamento dell'ottica, eventuali risultati con correzioni attivate verranno descritti nel testo.


Esempio di pronunciato effetto vignetta - in questo caso, circa 3 f/stop di perdita tra centro dell'immagine e angoli.

Il giudizio finale si basa sui risultati di queste di prove e sull'impressione d'uso ricavata nel mondo reale, e influenzata da fattori quali maneggevolezza, qualità percepita, regolarità e fluidità delle ghiere di zoom e messa a fuoco, resistenza a fenomeni di ghost e flare e, quando presente, efficacia dello stabilizzatore ottico.

Il potere risolutivo dell'ottica viene espresso in termini di LW/PH, mostrati dai relativi grafici. Maggiore è il valore, maggiore sarà la capacità dell'ottica di discriminare dettagli minuti. Interessante confrontare il valore massimo con la cosiddetta frequenza di Nyquist del sensore utilizzato, cioè la massima risoluzione che il sensore può discriminare - per la EOS 5D Mark III, tale valore è pari a circa 3800 LW/PH.
Il potere risolutivo, unito al contrasto, determina la nitidezza percepita dell'immagine, a cui ci riferiamo costantemente all'interno delle recensioni.


Esempio di aberrazione cromatica laterale agli angoli dell'immagine, che si somma in questo caso a una sensibile caduta di nitidezza.

L'aberrazione cromatica laterale, che consiste in una separazione dei colori provocata dal diverso ingrandimento a cui sono sottoposte le diverse componenti spettrali dell'immagine per effetto della diffrazione, viene espressa in termini di pixel, misurando la distanza lungo l'asse X tra le due componenti RGB più distanti. Tale misura in pixel è un buon indice della visibilità del difetto, e quindi della qualità complessiva dell'insieme ottica-fotocamera, ma tende a penalizzare le ottiche testate con sensori di risoluzione elevata. Per questo, quando necessario aggiungiamo anche lo stesso dato espresso come percentuale sulla distanza dal centro (100*CA[pixel]/distanza dal centro [pixel]), che consente un confronto tra ottiche testate su corpi macchina diversi.

In termini di pixel, un valore inferiore a 0,5 è considerato insignificante, tra 0,5 e 1 pixel siamo di fronte a un'aberrazione moderata, tra 1 e 1,5 pixel l'aberrazione diventa facilmente visibile all'interno dell'immagine, e oltre 1,5 pixel il difetto è da considerarsi grave.

Esempio di distorsione a barilotto - in questo caso, nell'intorno del 2,5%.

La vignettatura viene espressa graficamente in termini di f/stop, ed è pertanto un dato di immediata interpretazione tenendo conto che ad ogni stop corrisponde un dimezzamento della quantità di luce.

La distorsione, espressa graficamente e numericamente in termini di percentuale, è anch'essa di immediata interpretazione grazie al grafico, che mostra sovraimpresse all'immagine originale alcune linee di riferimento verticali (rosa) e orizzontali (blu). Si tenga presente che numeri negativi indicano distorsione a barilotto, numeri positivi distorsione a cuscinetto.