Sony Alpha A77: il passo più lungo della gamba?

Sony Alpha A77: il passo più lungo della gamba?

di Roberto Colombo , pubblicato il

“Un sensore APS-C con 24 megapixel di risoluzione è un passo azzardato? Questa è la domanda che in molti si sono posti alla presentazione di Sony Alpha A77: nella nostra recensione proviamo a dare qualche risposta”

Impressioni d'uso - Autofocus e raffica

Una delle caratteristiche su cui Sony punta di più per le sue fotocamere SLT, in particolare per Alpha A77, è la raffica a piena risoluzione con autofocus a rilevazione di fase sempre attivo. Sensore CMOS Exmor APS HD da 24,3 megapixel, nuovo processore BIONZ, specchio traslucido che invia sempre una parte della luce al sistema autofocus a rilevazione di fase, assenza di parti in movimento non essendoci lo specchio reflex da ribaltare: il mix di questi elementi dovrebbe far scaturire un vero cavallo di razza dal punto di vista della fotografia sportiva e naturalistica.

In realtà oltre ai pregi vanno sommati anche i difetti delle diverse parti, e la somma può avere differenti pesi sulla bilancia delle prestazioni. Utilizzando una scheda di memoria SDHC Classe 10 (Sandisk Extreme 16GB da 30MB/s e Panasonic 8GB Gold compatibile UHS-1 da 25MB/s) e scattando registrando immagini in formato JPEG Extra Fine, la raffica è a 12fps fino a 6 scatti, poi la cadenza cade a circa un fotogramma al secondo. Fermandosi a 20 foto è necessario poi attendere circa 15 secondi per il pieno svuotamento del buffer: in questa condizione la macchina può tornare immediatamente a scattare, ma lo fa con la cadenza di circa un fps. Discorso simile anche con una scheda Sony Memory Stick Pro Duo Mark2.

Anche la messa a fuoco non contribuisce a riuscire a raggiungere in situazioni reali il massimo della velocità di raffica: pur essendo molto veloce a volte impiega qualche decimo/centesimo di secondo ad agganciare il soggetto ritardando così lievemente lo scatto, se si è impostata la priorità della messa a fuoco sullo scatto. Un appunto poi c'è da fare dal punto di vista dell'interfaccia: spostando il selettore dei modi di scatto sull'apposita posizione indicata con il numero 12 racchiuso da un riquadro, la macchina si prende carico di regolare in modo automatico alcuni parametri, anche se sono meno di quelli che ci si aspetterebbe.

Solitamente scegliendo modalità di scatto come quella sport le reflex passano in automatico a sensibilità automatica e a modo di messa a fuoco continuo. In Alpha A77 è l'utente che deve preoccuparsi di entrambi i parametri e quindi l'operazione 'sto scattando una foto qualsiasi, vedo una situazione che mi richiede il massimo della raffica, giro la ghiera dei modi su 12fps e scatto' non ha sempre risultato positivo. Inoltre la modalità con messa a fuoco ad inseguimento non viene resa disponibile nella modalità raffica 12fps, ma solo nelle modalità P/S/A/M/Auto.

In ogni caso stiamo parlando di una raffica che non raggiunge in gran parte delle situazioni i 12fps promessi, ma che si pone, nella fase prima del riempimento del buffer, ben sopra la diretta concorrenza, ai livelli delle reflex professionali.

Di contro la messa a fuoco, con l'ausilio dell'illuminatore AF, davvero molto discreto addirittura al limite del visibile, ha dimostrato di essere infallibile anche al buio. In interni a luci completamente spente la macchina ha sempre centrato il bersaglio, senza però tradire la sua presenza con una luce ausiliaria visibile, come invece accade su alcune macchine della concorrenza. Tra le caratteristiche da prosumer troviamo la possibilità di effettuare la microregolazione della messa a fuoco da menu.