ZEISS Photography Award 2020: il vincitore è KyeongJun Yang

ZEISS Photography Award 2020: il vincitore è KyeongJun Yang

di Mattia Speroni, pubblicata il

“Gli ZEISS Photography Award 2020 sono arrivati alla proclamazione del vincitore: per quest'anno è il sud coreano KyeongJun Yang che si è aggiudicato un premio in denaro e attrezzature. Tutto merito del progetto sugli immigrati negli USA.”

ZEISS Photography Award 2020 ha ora il suo vincitore: si tratta del sud coreano KyeongJun Yang. Il concorso fotografico è arrivato così alla fine della sua quinta edizione grazie anche alla collaborazione con la World Photography Organisation.

Il progetto del vincitore di quest'anno al ZEISS Photography Award 2020

Allo ZEISS Photography Award 2020, Yang ha portato la sua serie di scatti dal titolo Metamorphosis (Metamorfosi) che si concentra sulle esperienze degli immigrati negli Stati Uniti. Ma il fotografo sud coreano non è stato l'unico a essere premiato, con lui anche altri nove fotografi hanno ricevuto un riconoscimento.

ZEISS Photography Award 2020

La tematica trattata dagli ZEISS Photography Award 2020 era quella dal titolo "Seeing Beyond - Discoveries". Molte erano le possibilità offerte agli utenti per l'interpretazione della tematica ma Yang ha preferito concentrarsi sui ritratti a Julie Chen, una ragazza cinese che si è trasferita negli USA dopo la separazione dei suoi genitori quando aveva 12 anni.

Nel progetto Metamorfosi, si fondono le fotografie di Yang e le parole di Chen che descrivono le sue esperienze, sensazioni e la solitudine. Yang si ritrova in queste sensazioni, lontano dalla sua terra natia, mentre conclude il suo ultimo anno all'Università del Texas dove sta studiano giornalismo. Ricordiamo il fotografo riceverà 12 mila euro in obiettivi ZEISS e 3000 euro per il suo prossimo progetto fotografico.

Gli altri fotografi premiati

  • Alena Zhandarova (Russia) con Hidden Motherhood che mettono in luce il rapporto delle madri nella società. La fotografa ha parlato con diverse persone e scattato fotografie anche a sue dirette conoscenze per mettere in risalto il ruolo di madre nell'era moderna tra contraddizioni e tabù.
  • Alexey Vasilyev (Russia) con Sakhawood. In questo caso il progetto verteva sull'industria cinematografica della Yakutia dove ogni anno vengono realizzati da 7 a 10 film. Si tratta di opere a basso costo che si basano anche su leggende e racconti locali.
  • Jorritt T. Hoen (Paesi Bassi) con Parallel Universe. Pensando ai grandi esploratori ma questa volta puntando sugli acquari e terrari nascosti nei salotti di tutto il Mondo.
  • Luisa Dörr (Brasile) con The Flying Cholitas. Le foto riprendono delle wrestler donne indigene che utilizzano abiti tradizionali boliviani. Un simbolo di emancipazione femminile per molte persone.
  • Magdalena Stengel (Germania) con ±100. La fotografa si è concentrata sulla durata della vita degli esseri umani, sempre più lunga. In questo caso i soggetti sono persone (uomini e donne) tra i 90 e i 100 anni.
  • Pan Wang (Cina) con Like a Father, Like a Mountain. In questa serie di fotografie, Wang racconta il viaggio nella catena montuosa del Qinling facendo riaffiorare i ricordi del padre (defunto).
  • Robin Hinsch (Germania) con Wahala. In questo caso il fotografo racconta le problematiche ambientali del delta del Niger, tra le fuoriuscite di petrolio e gli impianti per l'estrazione e il trasporto del gas naturale.
  • Stefano Sbrulli (Italia) con Tajo. Il fotografo italiano racconta la devastazione nella zona del cratere di El Tojo in Perù con la comunità locale che è stata privata di parte del territorio.
  • Tadas Kazakevicius (Lituania) con Between Two Shores. In queste immagini si vedono sia le persone che popolano la zona della Penisola di Neringa sia i paesaggi della Laguna dei Curi, zona ricca di storia locale e mitologia.

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