Photofestival 2020: secondo ciclo di mostre a Palazzo Castiglioni

Photofestival 2020: secondo ciclo di mostre a Palazzo Castiglioni

di Mattia Speroni, pubblicata il

“Photofestival 2020 è pronto al secondo ciclo di mostre a Palazzo Castiglioni (Palazzo della Fotografia) con cinque esposizioni con tematiche differenti ma che si concentrano sull'aspetto della fotografia e della sua capacità di trasmettere emozioni.”

Periodo complicato ma che non ferma la formula rinnovata del Photofestival 2020 con l'avvio del secondo ciclo di mostre che partiranno il 19 Ottobre e proseguiranno fino al 3 Novembre. Il tutto nella cornice di Palazzo Castiglioni a Milano, rinominato come "Palazzo della Fotografia".

All'interno ci saranno cinque nuove esposizioni affrontando tematiche differenti ma con al centro il grande denominatore comune: la fotografia. Per esempio troviamo lo sport catturato in bianco e nero, un diario di viaggio in culture differenti dalla nostra, la Milano che si sviluppa in verticale, la ricerca dell'infinito o la fotografie di scena. L'inaugurazione sarà Lunedì 19 Ottobre (18.00) mentre sarà possibile visitare l'esposizione da Lunedì a Venerdì dalle 8.30 alle 18.00.

Le esposizioni in mostra al Photofestival 2020

In questo nuovo ciclo espositivo del Photofestival 2020 ci sarà modo di vedere le fotografie di Alessandro Trovati realizzate in collaborazione con Canon, dedicate allo sport in bianco e nero. Ci saranno 16 foto in grande formato che raccontano il progetto di Trovati che sta evolvendo con il passare del tempo. Niente colore lasciando parlare ombre e luci oltre ovviamente agli sportivi protagonisti delle immagini catturate.

Marzia Rizzo invece punta su una fotografia essenziale legata a tematiche filosofico-matematiche tra Fibonacci e sezione aurea. Si punta sull'estetica e sulla musicalità della fotografia e si parte così da soggetti complessi fino pian piano arrivare al silenzio unendo lo spazio alla mancanza di suoni.

Angelo Impiduglia invece guarda alla Milano Verticale. Il fotografo guarda allo sviluppo verticale come una tendenza naturale dell'essere umano verso il cielo. Si può notare il cambiamento della realtà cittadina con il passare degli anni e delle esigenze ma anche alcune possibili implicazioni negative legate a questa idea. Ma si guarda comunque dal basso verso l'alto.

Paolo Pobbiati invece si concentra su istantanee di mondi perduti. Si parla di mondi lontani e di culture di difficile comprensione per la nostra cultura: per esempio i pigmei del Congo, i kalash (Pakistan e Afghanistan), i gurung e newari dell'Himalaya, i beduini del Sinai, i nomadi tibetani e mongoli, gli uomini renna della Mongolia, gli hafar della Dancalia. Culture che stanno sparendo o modificando per seguire il cambiamento del Mondo.

Benedetta Pitscheider con l'occhio discreto guarda alla fotografia di scena tra palco e dietro le quinte, sale prova, scenografie e studi di posa. Si guarda alla fisicità dei ballerini del Milano Contemporary Ballet unendo gesto tecnico e passione.


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