Pellicole Fujifilm ACROS al capolinea, disponibili solo fino a ottobre 2018

Pellicole Fujifilm ACROS al capolinea, disponibili solo fino a ottobre 2018

di Alessandro Bordin, pubblicata il

“Seguendo altre operazioni di dismissione simili e confermando alcune voci circolate ultimamente, Fujifilm interromperà la produzione delle pellicole ACROS nell'ottobre dell'anno in corso”

Le voci circolanti nel web trovano conferma, come riportato da Photorumors: Fujifilm non produrrà più le celebri emulsioni per il bianco e nero della famiglia ACROS. La produzione infatti terminerà nell'otobre del 2018, come si può notare nell'immagine seguente.

Si può inoltre notare come, fra l'ottobre del 2018 e il marzo del 2020, sarà interrotta anche la produzione di un gran numero di carte fotografiche. Insomma, il progresso ha fatto un'altra vittima illustre, anche se c'è da dire che c'è tempo ancora qualche mese per fare scorta.

Fujifilm ha integrato, fin dal modello X-Pro2, la possibilità di simulare l'effetto e la grana delle pellicole ACROS, dimostrando quindi una certa attenzione per gli appassionati del genere. Resta il fatto che la pellicola diventa sempre più un qualcosa per pochi appassionati e per qualche professionista sporadico.


Commenti (8)

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Commento # 1 di: Paganetor pubblicato il 10 Aprile 2018, 16:10
ho ripreso in mano da pochi giorni la vecchia reflex analogica caricata ILFORD 125 B/N, "voglio tornà bambino"!
a parte le comiche nel cercare certe impostazioni (tipiche del digitale), ogni volta che scatto guardo il dorso nero della macchina, la scomodità di avere gli iso fissi, l'ansia nel non sapere come hai scattato e il dito nervoso che starebbe giù a oltranza ma poi ti ricordi che hai 36 pose e poi le devi sviluppare... dicevo, a parte quello tutto bene

Peccato per la Fujifilm che interrompe la produzione di queste famose pellicole... tempo fa avevo letto di qualche azienda indiana (o cinese? o russa? boh...) che aveva cominciato a produrle di nuovo, ricordo male o ci sono?
Commento # 2 di: demon77 pubblicato il 10 Aprile 2018, 17:15
Originariamente inviato da: Paganetor
ho ripreso in mano da pochi giorni la vecchia reflex analogica caricata ILFORD 125 B/N, "voglio tornà bambino"!
a parte le comiche nel cercare certe impostazioni (tipiche del digitale), ogni volta che scatto guardo il dorso nero della macchina, la scomodità di avere gli iso fissi, l'ansia nel non sapere come hai scattato e il dito nervoso che starebbe giù a oltranza ma poi ti ricordi che hai 36 pose e poi le devi sviluppare... dicevo, a parte quello tutto bene


TRUE STORY.
Ogni foto era meditata e calcolata al meglio. E soprattutto non sapevi se era venuta bene.

Onestamente non mi manca neanche un po'.
Commento # 3 di: Overmach pubblicato il 10 Aprile 2018, 18:00
Un altro pezzo di storia che se ne va.
Personalmente tra tutte le pellicole, a me manca molto il Kodachrome64.
Commento # 4 di: biffuz pubblicato il 10 Aprile 2018, 18:09
Originariamente inviato da: demon77
TRUE STORY.
Ogni foto era meditata e calcolata al meglio. E soprattutto non sapevi se era venuta bene.

Onestamente non mi manca neanche un po'.


TRUE STORY della TRUE STORY: i fotografi scattavano 36 foto dello stesso soggetto (dopo aver fatto 10 prove con la Polaroid), poi ti facevano vedere l'unica venuta bene
Commento # 5 di: demon77 pubblicato il 10 Aprile 2018, 23:17
Originariamente inviato da: biffuz
TRUE STORY della TRUE STORY: i fotografi scattavano 36 foto dello stesso soggetto (dopo aver fatto 10 prove con la Polaroid), poi ti facevano vedere l'unica venuta bene


Si, quelli professionisti però, che giustamente potevano permettersi di usare camionate di rullini e relatvi sviluppi.
Per la stragramnde maggioranza dei fotografi chiaramente non era così.

Senaz contare poi l'enorme potenza di post produzione che offre il file RAW delle moderne fotocamere.. puoi rendere perfetti scatti che di partenza sono completamente sballati. Roba cen con la pellicola potevi solo sognare.

La vita dei fotografi di oggi è indiscutibilmente migliore.
Commento # 6 di: CyborgW pubblicato il 11 Aprile 2018, 01:12
Originariamente inviato da: demon77
Si, quelli professionisti però, che giustamente potevano permettersi di usare camionate di rullini e relatvi sviluppi.
Per la stragramnde maggioranza dei fotografi chiaramente non era così.

Senaz contare poi l'enorme potenza di post produzione che offre il file RAW delle moderne fotocamere.. puoi rendere perfetti scatti che di partenza sono completamente sballati. Roba cen con la pellicola potevi solo sognare.

La vita dei fotografi di oggi è indiscutibilmente migliore.


Sicuramente il digitale è moolto più flessibile, ma la pellicola ha ancora da dire la sua e come capacità di recupero delle alte luci è ancora imbattuta dal digitale.
Commento # 7 di: sigmun pubblicato il 11 Aprile 2018, 01:34
.........quindi tra un po, la nostra FILM Ferrania, rimarra' tra le poche realta' a livello mondiale a produrre pellicole...........
Commento # 8 di: demon77 pubblicato il 11 Aprile 2018, 14:19
Originariamente inviato da: CyborgW
Sicuramente il digitale è moolto più flessibile, ma la pellicola ha ancora da dire la sua e come capacità di recupero delle alte luci è ancora imbattuta dal digitale.


mmmmmmmh..... ma sei sicuro di sta cosa? Mi pare parecchio azzardata come affermazione.
Parli di normale pellicola per comuni mortali o pellicole speciali per usi specifici?