L'uruguaiano Pablo Albarenga è il Photographer of the Year ai Sony World Photography Awards 2020

L'uruguaiano Pablo Albarenga è il Photographer of the Year ai Sony World Photography Awards 2020

di Roberto Colombo, pubblicata il

“Pablo Albarenga, con la serie Seeds of Resistance, si è aggiudicato l’ambito titolo di Photographer of the Year ai Sony World Photography Awards 2020. Il lavoro del fotografo uruguaiano immagini è una potente testimonianza visiva di come la deforestazione proceda di pari passo con la distruzione di comunità e popoli”

La fine di aprile era il momento atteso da molti fotografi, con la serata di premiazione dei Sony World Photography Awards. Quest'anno la pandemia da Covid-19 ha scombinato anche i piani della World Photography Organisation, per cui l'annuncio dei vincitori dei Sony World Photography Awards 2020 ha seguito un iter differente dalla classica formula. In particolare sarà la mancanza della solita mostra alla Somerset House di Londra qualla che si farà maggiormente sentire, ma la WPO ha pensato a una serie di iniziative online alla pagina Stay Connected per supportare i fotografi premiati all’ultima edizione degli awards e permettere un contatto, anche se solo virtuale, con il pubblico e gli addetti ai lavori. Da un lato non è certamente la stessa cosa rispetto a incontrare gli autori in carne e ossa di fronte alle proprie foto stampate ed esposte alla mostra, dall'altro le possibilità di interazione e anche di visione di contenuti on-demand potrebbe allargare lo spettro di possibilità e diventare una modalità utile anche in tempi di nuova normalità.

Come sempre avvenuto negli ultimi anni la premiazione finale è stata preceduta da annunci relativi ai vincitori delle diverse sottocategorie centellinati nel corso di alcune settimana. I fotografi dell'anno, che una volta venivano insigniti dell'Iris D'Or, vengono ogni anno scelti all'interno dei vincitori di categoria.

L'ambiente è stato un tema al centro dell'attenzione in questa edizione 2020. Non solo la sostenibilità ambientale è stato il compito assegnato ai partecipanti del programma studenti, che ha visto la studentessa greca Ioanna Sakellaraki aggiudicarsi il titolo di Student Photographer of the Year 2020 per il suo lavoro Aeiforia, ma anche il premio al fotografo dell'anno del concorso professionisti ha la protezione ambientale come tema di fondo.

Rappresentante del Royal College of Art (Regno Unito), Sakellaraki si è aggiudicata il premio per la propria scuola di fotografia con una serie di scatti notturni dei pannelli solari, delle turbine eoliche e dei gruppi di batterie usati a Tilos, in Grecia: la piccola isola è la prima, nel Mediterraneo, ad affidarsi quasi interamente a fonti di energia rinnovabile.

Pablo Albarenga (Uruguay), con la serie Seeds of Resistance, si è aggiudicato l’ambito titolo di Photographer of the Year 2020 e il relativo premio in denaro di 25.000 dollari nella competizione dedicata ai professionisti. Il lavoro del fotografo uruguaiano immagini è una potente testimonianza visiva di come la deforestazione proceda di pari passo con la distruzione di comunità e popoli e unisce la tematica della protezione dellìambiente con quella sociale delle popolazioni che hanno sempre avuto la foresta come casa.

Il lavoro è decisamente completo e complesso e alterna scatti di paesaggi e territori messi a rischio da attività minerarie e commercio agricolo e ritratti degli attivisti che lottano per salvaguardarli.

La situazione su entrambi i fronti è tragica. Non solo la foresta viene erosa dalle attività umane a ritmi insostenibili, ma questo sfruttamento porta con sé violenza nei confronti delle persone. Nel 2017, almeno 207 leader e ambientalisti sono stati uccisi nel tentativo di proteggere le loro comunità da progetti che minacciavano i loro territori. Secondo un report presentato nel 2018 da Global Witness, la maggior parte degli omicidi ha avuto luogo in Brasile, con 57 assassinii. Le vittime erano, nell’80% dei casi, impegnate nella difesa dell’Amazzonia.

Mike Trow, presidente del concorso Professional, ha commentato: “Pablo è nato in Uruguay, perciò questo progetto ha un significato profondamente personale nel suo percorso di fotografo. Gli sforzi richiesti in fase di studio, produzione e scatto sono encomiabili sotto ogni punto di vista.”

Dopo anni in cui i fotografi italiani avevano giocato un ruolo di primo piano in molte categorie, anni culminati con la vittoria finale di Federico Borella nell'edizione 2019, quest'anno i Sony World Photography Awards vedono i successi dei nostri fotografi un po' ridimensionati. Luca Locatelli e Andrea Staccioli conquistano il terzo gradino del podio - rispettivamente - nelle categorie Ambiente e Sport, Dione Roach sale al secondo posto nella Fotografia Creativa (categoria vinta dal Photographer of the Yearmentre Pablo Albarenga), mentre tra i vincitori di categoria, in Natura Morta, figura il nome di Alessandro Gandolfi.

È stato annunciato anche il vincitore della categoria Open, che a differenza di quella dedicata ai professionisti è aperta anche agli amatori e prevede il giudizio di una singola foto e non di un portfolio. Il premio è andato a Tom Oldham (Regno Unito), che è quindi stato proclamato Open Photographer of the Year 2020. La fotografia premiata è un ritratto in bianco e nero del frontman dei Pixies Charles Thompson (alias Black Francis), originariamente commissionata dalla rivista Mojo.

Selezionato tra i sette vincitori delle categorie dedicate ai giovani, Hsien-Pang Hsieh (Taiwan, 19 anni) è stato nominato Youth Photographer of the Year 2020 per Hurry, l’immagine di un artista di strada che sembra camminare di fretta ma, in realtà, rimane immobile.

Come detto, le immagini vincitrici riceveranno il giusto tributo su tutti i canali e le piattaforme online della World Photography Organisation con contenuti dedicati, tra cui video, presentazioni e interviste in diretta. L’esposizione digitale delle immagini e dei progetti vincitori e finalisti di quest’anno è disponibile alla pagina On Screen.


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