E’ Federico Borella il Photographer of the year 2019

E’ Federico Borella il Photographer of the year 2019

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Federico Borella si è aggiudicato il più prestigioso dei titoli al Sony World Photograpy Awards 2019 con un lavoro documentaristico basato su uno spunto tragico quanto originale: la correlazione tra cambiamenti climatici e tasso di suicidi tra gli agricoltori indiani”

A Sony, evidentemente, non piace aspettare! In pochi anni, dopo averle introdotte, ha fatto delle sue mirrorless full frame A7 delle leader di mercato. In un lasso di tempo altrettanto breve – 12 sono gli anni di collaborazione con la WPO – ha dato vita a quello che è oggi il concorso fotografico più noto e "frequentato" al mondo, i Sony World Photograpy Awards.

Per l'edizione 2019, è stata sottoposta ai giudici la cifra-record di oltre 327.000 immagini, suddivise tra Professional, Open, Student e Youth.

Siamo volati a Londra in occasione della cerimonia di premiazione per conoscere i vincitori e ammirare i loro scatti. Ecco il nostro resoconto.


Federico Borella, Photographer of the year 2019, con una selezione di scatti dal suo lavoro Five Degrees.

Come spesso accade, anche l'edizione 2019 ha visto una forte presenza italiana, per quantità e qualità. Nella più competitiva delle sezioni, quella dedicata ai PROFESSIONISTI, sono saliti sul podio delle 10 categorie previste (Architecture, Brief, Creative, Discovery, Documentary, Landscape, Natural World & Wildlife, Portraiture, Sport e Still Life) ben 4 connazionali, tre dei quali sul gradino più alto. Ma andiamo con ordine…


Copyright: © Federico Borella, Italy, Shortlist, Professional, Documentary, 2019 Sony World Photography Awards.

Nella categoria Architecture è stato premiato Stephan Zirwes; il suo lavoro si segnala, tra le altre cose, per essere stato realizzato principalmente con droni. Nella categoria Brief, è stata Rebecca Fertinel a salire sul gradino più alto del podio per il suo lavoro con la comunità Congolese in Belgio.    

Nella categoria Creative, è stato scelto il lavoro di Marinka Masséus, che ha trasporto in immagini le barriere, e le difficoltà nell’essere riconosciute per ciò che sono, che le persone affette da sindrome di Down sperimentano quotidianamente.

Nella categoria Discovery troviamo il primo – anzi i primi due – italiani sul gradino più alto del podio: Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, premiati per il loro progetto incentrato sulla città di Istanbul e i suoi profondi cambiamenti, che sintetizzano quelli dell'attuale società turca. Particolare lo stile narrativo, che passa con disinvoltura dal ritratto al paesaggio, al reportage.


Copyright: © Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni, Italy, Shortlist, Professional, Discovery (Professional competition), 2019 Sony World Photography Awards..

Primo posto, ovviamente, anche per Federico Borella nella categoria Documentary, che gli è poi valso il titolo “assoluto” di Photographer of the year 2019 (vedi immagini in apertura). Il suo lavoro, significativamente intitolato Five Degrees, è stato ispirato da uno studio dell'università di Berkley che mette in relazione cambiamenti climatici e tasso di suicidi tra gli agricoltori indiani, sempre più frequentemente bersagliati da danni alle colture e, di conseguenza, sempre più frequentemente in difficoltà economica.

I "cinque gradi" del titolo richiamano quelli di separazione tra eventi apparentemente non correlati, ma sono anche quelli Fahrenheit di incremento stimato della temperatura media in India da qui al 2050. Anche in questo caso, siamo di fronte a uno stile narrativo “libero”, che mescola più tecniche di ripresa – dallo still life alla fotografia aerea.    

  
Una spettatrice ammira il lavoro di © Massimo Govannini, secondo classificato nella categoria Portraiture (Professional competition)..

Il primo posto nella categoria Landscape è andato a Yan Wang Preston. Quello nella categoria Natural World & Wildlife a Jasper Doest. Nella categoria Portraiture si è distinto Álvaro Laiz, ma anche Massimo Govannini, che si aggiudicato il secondo posto con il suo lavoro centrato sulle tutto sommato sottili sfumature tra generi.

Ultimo degli italiani premiati è Alessandro Grassani, che si occupato, per la categoria Sport, di boxe femminile a Goma, città congolese tristemente nota come la capitale mondiale degli stupri. A Goma, le donne che vogliono sopravvivere devono imparare a combattere, ed è questo che mostrano le foto di Alessandro: un gruppo di donne intente non solo ad apprendere l'arte della boxe, ma soprattutto a riguadagnare coraggio e desiderio di lottare per una vita migliore. Magari, da campionesse del mondo…


Copyright: © Alessandro Grassani, Italy, Shortlist, Professional, Sport (Professional competition), 2019 Sony World Photography Awards.

Il primo premio nella categoria Still Life è andato infine a Nicolas Gaspardel & Pauline Baert e al loro provocatorio lavoro connotato da toni pop e inquadrature strette, che ha come protagonista il cibo.

La sezione OPEN, aperta a tutti, prevede anch'essa 10 categorie (Architecture, Culture, Creative, Motion, Landscape, Natural World & Wildlife, Portraiture, Still Life, Street Photography, e Travel), un vincitore per ciascuna categoria e un vincitore assoluto.

Da inizio febbraio sono noti i finalisti di ciascuna categoria, tra cui ben 8 fotografi italiani, i cui scatti sono raccolti nella gallery qui sopra.

Alessandro Zunino è nella cosiddetta "shortlist" di fotografia creativa con la sua "Wires and Pigeons". Alessandro Zanoni è invece tra i finalisti nella categoria cultura con il suo scatto "Bright Minuet". Sara Bianchi è stata selezionata, nella categoria paesaggio, per il suo panorama notturno della penisola Yamal, illuminato dall’aurora boreale.

Doppietta italiana nella categoria natura e animali selvatici, in cui sono stati selezionati David Salvatori e Roberto Marchegiana per, rispettivamente, "The Assault" ed "Ethiopian Wolf". Niccolò Cozzi è tra i finalisti nella categoria ritratto con il suo "Portrait in Night Lights". Rosaria Sabrina Pantano si è distinta in street photography con la sua "Walking Among the Stars". Infine, Marco Zaffignani è tra i finalisti nella categoria viaggio grazie allo scatto "Whale Shark Encounter".


Copyright: © Christy Lee Rogers, United States of America, Shortlist, Open, Motion (Open competition), 2019 Sony World Photography Awards. .

Purtroppo per i nostri colori, nessuno di loro si è aggiudicato il titolo di categoria. Il vincitore assoluto è Christy Lee Rogers con "Harmony", un'immagine che racconta della bellezza e della vulnerabilità dell'essere umano in un ambiente ostile, che solo quando impara a non contrastare le forze che lo circondano trova la vera armonia.

Passando ai premi di categoria, il primo posto nella fotografia di architettura è andato a Philippe Sarfati, per "Heatwave". Nella categoria cultura il riconoscimento è andato a Pan Jianhua, che mostra un intrattenitore alle prese con la tradizione millenaria delle ombre cinesi. Martin Stranka ha primeggiato nella fotografia creativa con la sua splendida "Dreamers and Warriors", mentre il riconoscimento per la fotografia di paesaggio è andato a Hal Gage.

Nella categoria natura è stata premiata Tracey Lund. Nel ritratto, Richard Ansett, che ha dato la sua personale interpretazione di natività immortalando Grayson Perry. La miglior natura morta è stata giudicata quella di Rachel Yee Laam Lai, che con la sua immagine di colori cristallizzati in resina ha voluto ricreare un giardino astratto.

La giuria ha poi premiato, nella categoria street, l'immagine di denuncia di Carole Pariat, che punta il dito contro la disdicevole abitudine indiana di fare i propri bisogni all'aperto – quanti pensano che si tratti di un problema di poco conto, sappiano che nel mondo, ogni anno, 1,4 milioni di bambini muoiono a causa di condizioni igieniche inadeguate e acque contaminate; in India, 40 miliardi di dollari sono stati stanziati dal primo ministro Narendra Modi per far fronte all'emergenza. Infine, Nicolas Boyer è il vincitore nella categoria viaggi grazie alla sua foto di donna con abito da sposa tradizionale della cerimonia scintoista.


Copyright: © Nicola Vincenzo Rinaldi, Italy, 1st Place, National Awards, 2019 Sony World Photography Awards. .

Il riconoscimento National Awards per l’Italia è stato assegnato a Nicola Vincenzo Rinaldi e al suo poetico “abbraccio” di una coppia di innamorati che sembra guardare al futuro. Se non avete notato la seconda persona, di cui si vedono in effetti solo i piedi, non biasimatevi: nemmeno Nicola, in prima battuta, l’aveva notata, e stava per passare oltre…  

La sezione GIOVANI è indirizzata ai talenti di nuova generazione ed è riservata a partecipanti di età compresa tra 12 e 19 anni, a cui viene richiesto di inviare una singola immagine a tema. Per l'edizione 2019, il tema era la diversità, in ogni sua forma: l'immagine poteva dunque riguardare persone, culture o luoghi, abbracciare tematiche globali o locali, ed essere creata con qualsiasi stile o tecnica.


Copyright: © Zelle Westfall, United States of America, Shortlist, Youth, Diversity (2019 Youth competition), 2019 Sony World Photography Awards. .

I giudici hanno selezionato 8 finalisti (Emma Last, Faiyad Uzzaman, Ilya Bugaev, Jeremy Kupfuwa, Johannes Weigl, Stepan Chubaev, Xinyu Fu e Zelle Westfall), tra cui hanno scelto quest'ultima, Zelle Westfall e la sua immagine "Abuot", quale vincitrice di categoria. Un ritratto che vuole celebrare la bellezza di un'afro-americana dalla pelle scura, in un momento storico in cui si discute molto di "colorism", cioè di discriminazione basata non solo sul colore, ma sul tono della pelle. Dice Zelle: "…it’s important to highlight the beauty of dark-skinned women who are often told that they are too dark."
Una curiosità riguardo a questa immagine: si è trattato del primissimo scatto di questa serie, effettuato dall'autrice come "prova luce".   


Copyright: © Sergi Villanueva, Spain, Shortlist, Student, 2019 Sony World Photography Awards..

La sezione STUDENTI è ovviamente riservata a scuole e istituzioni. Gli studenti sono stati chiamati quest’anno a sottoporre foto a tema “evoluzione”. Il riconoscimento finale è andato a Sergi Villanueva, selezionato inizialmente per “La terreta”, reportage connesso alla sua Valencia.


Commenti (3)

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Commento # 1 di: Eress pubblicato il 19 Aprile 2019, 14:36
Solo a me ste foto sembrano niente di che?
Commento # 2 di: tallines pubblicato il 21 Aprile 2019, 08:42
In effetti, non è che siano chissà cosa.........quoto Eress
Commento # 3 di: GTKM pubblicato il 21 Aprile 2019, 08:44
Concordo anch'io. Foto banali.