Il sensore della GFX 100S II differisce da quello della GFX 100 II solo in termini di velocità di trasferimento del dato, mentre in termini qualitativi non esiste alcuna differenza tra i due. Come di consueto, dunque, onde evitare di ripetere concetti già espressi, rimandiamo alla recensione precedente per il quadro più generale e ci concentriamo qui maggiormente sulle sfumature e sulle piccole differenze esistenti tra generazioni diverse.
Innanzitutto, dobbiamo notare come il sensore di seconda generazione abbia sicuramente incrementato l'incisività delle immagini. La GFX 100S è stata infatti da noi provata con lo stesso obiettivo (GF 80mm F1.7) facendo registrare, a parità di diaframma e altre condizioni, circa 7000 LW/PH, ottenuti a seguito di uno sviluppo effettuato con parametri decisamente "spinti". La GFX 100S II, dal canto suo, ha fatto registrare punteggi più elevati (ben 7700 LW/PH, punteggio record) nonostante lo sviluppo del file con parametri meno aggressivi (N55-R1,3 contro N65-R1,4).
100 ISO
400 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO
12800 ISO
25600 ISO
51200 ISO
La stessa tendenza è stata evidenziata dalla GFX 100 II, che ha superato anch'essa le 7300 LW/PH con ottica diversa (55mm F1.7). Non che la prima generazione, con le sue 7000 LW/PH, mancasse di dettaglio o incisività, ovviamente…
La capacità di lavoro ad alti ISO è analoga a quella delle 35mm da 50-60 Mpixel, con la "solita" considerazione per cui, grazie all'altissima risoluzione, i dettagli vengono maggiormente preservati e mantengono una buona leggibilità anche in presenza di forte rumore di fondo.
Il risultato è visibile in questa pagina: la grana cresce lentamente e progressivamente fino a 3200 ISO, senza compromettere alcun dettaglio, per quanto minuscolo, né degradare in modo significativo la qualità d'immagine.
Sopra: immagine intera. Sotto: particolare al 100%.F5.6, 1/160s, 3200 ISO.
A 6400 ISO il rumore emerge maggiormente ma, di nuovo, senza compromettere in modo significativo il livello di dettaglio, e ancora a 12.800 ISO (massima sensibilità considerata nativa per questa macchina), l'immagine risulta leggibile. Una marcata perdita di informazione si osserva solo con le sensibilità "in estensione". Analogo discorso vale per le texture, ben preservate fino a 6400 ISO compresi, dopo di che si nota che la fotocamera inizia a "faticare" un po', ma, anche sotto questo punto di vista, sono solo le sensibilità in estensione a compromettere davvero la qualità d'immagine.
Sopra: Provia. Sotto: Reala ACE.
Nessuna sorpresa dal punto di vista colorimetrico: con la Simulazione Provia (lo standard Fuji) si ottiene una saturazione pressoché perfetta (circa 104%) con il solito comportamento di questa "pellicola": errore cromatico medio inferiore ai 3 punti dC 94, cioè sotto la soglia di visibilità, errore massimo nell'intorno dei 10 punti. Colori fedeli e piacevoli, insomma, grazie anche al caratteristico piccolo "sprint" dato ai rossi e ai verdi. E per chi desidera un comportamento ancora più neutro, ma senza perdere in appeal, ora c'è la simulazione REALA ACE.