Fujifilm X-H2S, la prima (vera) ammiraglia mirrorless APS-C. La recensione

Fujifilm X-H2S, la prima (vera) ammiraglia mirrorless APS-C. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Fujifilm X-H2S aggiorna la precedente H1, ma il divario tecnico tra le due è tanto abissale da fare della H2S un modello a sé stante. La prima, vera ammiraglia mirrorless in formato APS-C. ”

Introduzione

A quattro anni di distanza dalla capostipite, Fujifilm ha aggiornato la sua top di gamma APS-C, introducendo la nuovissima X-H2S. Abbiamo avuto con lei un primo contatto a inizio luglio, ed è ora il momento di approfondire alcuni aspetti con questa recensione.

Possiamo dire subito un paio di cose: la H2S porta con sé innovazioni importanti, tanto tecniche quanto ergonomiche, dimostrando così come Fujifilm abbia imparato dai suoi errori. A quali errori ci riferiamo?!? Beh, la H1 ha introdotto nuovi elementi di comando e affinamenti al sistema AF ma, adottando un sensore e un processore d'immagine già in uso sulla più economica serie X-T, non poteva certo definirsi innovativa. Questo non è stato un buon biglietto da visita per la capostipite della serie top di gamma, e ha probabilmente penalizzato il modello oltre i suoi (oggettivamente pochi) demeriti.


Con la X-H2S, viceversa, Fujifilm porta al debutto un inedito sensore, che per la prima volta in casa Fuji è di tipo stacked e, secondo il costruttore, quadruplica la velocità di lettura del segnale; questo sensore è poi affiancato da un nuovo processore d'immagine che offre doppia potenza di calcolo rispetto al precedente. Quello della velocità di lettura del sensore potrà sembrare un dettaglio, ma in realtà è proprio su questo fronte che le mirrorless giocano oggi la loro partita più importante.

Elevata velocità di lettura significa infatti non solo elevata cadenza di scatto, ma anche più tempo a disposizione del sistema AF (quindi algoritmi più sofisticati), maggiore efficacia dell'otturatore elettronico (riduzione dell'effetto rolling shutter) e, non ultima, la possibilità di avere una visione nel mirino in tempo reale anche a cadenze di scatto elevate.

Le specifiche sono impressionanti. Fino a 40 fps con otturatore elettronico, ma anche la bellezza di 15 fps con otturatore meccanico e, in questo caso, la raffica è di fatto infinita (oltre 1000 scatti anche in formato RAW). E poi registrazione video 6,2K / 30p o 4K Hi Speed 120p, lo stabilizzatore da 7 stop, il supporto CFexpress…

Grosse novità anche dal punto di vista dell'interfaccia, con l'abbandono della ghiera dei tempi e della ghiera ISO in favore di una ghiera dei programmi, secondo un approccio più simile alle fotocamere di altri marchi.

Se il livello tecnologico è sensibilmente aumentato, altrettanto ha fatto, purtroppo, il prezzo di listino, che si attesta (a meno del solito centesimo) a 2800 Euro per il solo corpo. La X-H1 è stata a suo tempo proposta a circa 1940 Euro, 200 Euro più della X-T2 allora presente a listino. La X-T4, prodotto più recente della linea X-T, ha invece debuttato circa 2 anni fa a 1830 Euro. Le famiglie X-H e X-T sono dunque ora ben differenziate anche dal punto di vista economico.

La fotocamera è stata testata con Fujinon XF33mmF1.4 R LM WR (risoluzione) e con il nuovo XF150-600mmF5.6-8 R LM OIS WR (test sul campo).