Fujifilm X-H2S, la prima (vera) ammiraglia mirrorless APS-C. La recensione

Fujifilm X-H2S, la prima (vera) ammiraglia mirrorless APS-C. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Fujifilm X-H2S aggiorna la precedente H1, ma il divario tecnico tra le due è tanto abissale da fare della H2S un modello a sé stante. La prima, vera ammiraglia mirrorless in formato APS-C. ”

Corpo macchina

Con la X-H2S, Fujifilm ha deciso di dare un taglio netto con il passato, rinunciando di fatto a ciò che ha caratterizzato la Serie X fin dal suo esordio. Parliamo, in primis, dell'operatività "meccanica" con ghiera dei tempi sul corpo macchina, ma anche di altri dettagli come il selettore AF anteriore (che ora è un pulsante).

Ovviamente c'è una certa continuità con il passato, non fosse altro per il fatto che molti obiettivi del sistema X offrono la ghiera dei diaframmi, ma è indiscutibile il fatto che l'approccio della X-H2S sia ora quello di una "comune" mirrorless digitale a doppia ghiera.    

L'ergonomia è stata affinata, portando a compimento una transizione verso i corpi macchina tradizionali di livello "pro" già iniziata con la H1: confermati i pulsanti AF-On e il joystick di selezione del punto AF, ma ora la terna AF-On-joystick-AEL è meglio raggiungibile e il joystick ha finalmente dimensioni generose e una finitura antiscivolo.

1 – Il sensore X-Trans CMOS 5 di 5° generazione, di tipo stacked, è l'artefice del grande cambio di passo mostrato dalla H2S rispetto alla H1.
2 – Al posto del tradizionale (per Fujifilm, si intende) selettore AF, la X-H2S utilizza un pulsante, meno rappresentativo della Serie X ma più flessibile (dato che è programmabile).

1 – Ecco dove si concretizza davvero il cambio di approccio operato da Fuji con la H2S. Niente più doppia ghiera per sensibilità ISO (e modalità di avanzamento) da un lato e tempi di posa (e lettura esposimetrica) dall'altro. Ora c'è una classica ghiera dei programmi, che offre le modalità PASM, una modalità video, una peculiare modalità FILTER e ben 7 posizioni custom.
2 – Il display secondario superiore è generoso e molto efficace. In primissimo piano, ben evidenziati, il tempo di posa e il diaframma. A seguire, compensazione e sensibilità. Infine, una riga con alcune icone di stato "secondarie" (programma, formato, WB e Simulazione pellicola). A fotocamera spenta, il display mostra lo stato delle batterie (anche quelle del battery grip) e, se è inserita una memory card, gli scatti rimanenti.
3 – La scelta della sensibilità è ora affidata a questo pulsante, prominente e per questo di facile e sicuro utilizzo anche "alla cieca". A seguire un meno utile pulsante WB che, in ogni caso, è riprogrammabile, e un ulteriore pulsante funzione. Volendo cercare il proverbiale pelo nell'uovo, avremmo preferito due pulsanti funzione neutri.

1 – Rispetto alla H1, il display posteriore è cresciuto in risoluzione (1,6 contro 1,04M di punti) ed è ora completamente articolato. Mantenuta la diagonale di 3 pollici.
2 – Il mirino EVF è anch'esso cresciuto, in risoluzione e ingrandimento, ma soprattutto ora mostra la scena in tempo reale. Il penalizzante effetto "slide-show" in scatto continuo è solo un brutto ricordo.
3 – Riorganizzata la zona del terzetto AF-On-joystick-AEL, con i primi due ora disposti lungo un leggero arco che asseconda il naturale movimento del pollice. Inoltre, il joystick è ora molto più comodo, essendo più grande e rivestito di materiale antiscivolo. Un buon passo avanti rispetto al modello precedente, che vedeva AE-L e AF-On in linea, e un piccolo joystick più in basso.

Purtroppo, anche per la X-H2S, la disposizione degli stessi pulsanti sul Vertical Power Booster è diversa da quella del corpo macchina, con i tre comandi disposti verticalmente.