instax mini EVO Hybrid: sembra una fotocamera vintage, ma stampa anche dallo smartphone

instax mini EVO Hybrid: sembra una fotocamera vintage, ma stampa anche dallo smartphone

di Roberto Colombo , pubblicato il

“instax mini EVO Hybrid nasconde un cuore digitale sotto la pelle di un corpo macchina dai richiami e dall'interfaccia vintage. Facile e piacevole da usare è forse la instax meglio riuscita, combinando il piacere dello scatto alla possibilità di stampare anche le foto scattate con il cellulare”

Nato agli albori di quella che sarebbe stata l'apparente inarrestabile crescita delle fotocamere compatte (ma che sappiamo bene essersi poi arrestata, e pure in maniera traumatica), il sistema fotografico a stampa istantanea instax di Fujifilm è stato protagonista di una storia di successo, tanto che oggi, a 24 anni dal lancio, ancora è al centro delle cronache.

Nato analogico, il sistema ha sposato in tempi recenti anche la tecnologia digitale, sia con fotocamere ibride, sia con stampanti in grado di collegarsi direttamente alle fotocamere mirrorless della famiglia Fujifilm X. Vi ho parlato poco più di un anno fa di instax mini 40, con un elogio della sua fotografia realmente istantanea, vicina all'esperienza dei tempi dell'analogico e della pellicola e lontana dalla possibilità odierna di scattare, sbagliare, scattare di nuovo, modificare prima di ottenere il risultato voluto.

instax mini EVO Hybrid

La nuova instax mini EVO Hybrid si posiziona come ponte tra questi due mondi, con un approccio ibrido, che unisce la fotografia istantanea alla possibilità di stampare immagini già sviluppate su altri dispositivi, in primis lo smartphone.

L'idea era già stata esplorata con instax mini LiPlay, che aveva anche la particolarità di poter 'stampare' un audio assieme alle foto (tramite un piccolo QR code che rimandava a un file ospitato in cloud). Ora siamo, però, di fronte a un prodotto decisamente più maturo, sia sul fronte della qualità d'immagine, sia - e soprattutto - su quello delle possibilità di stampa da altri dispositivi. Con mini LiPlay era infatti possibile stampare foto dal cellulare, ma l'app non era molto funzionale, sia a livello di interfaccia, sia di velocità operativa.

Ora la nuova app instax mini EVO, seppure ricalchi la vecchia interfaccia di quella di LiPlay, è decisamente più reattiva e fluida e, di conseguenza, più facile da utilizzare. La connessione con la fotocamera è rapida, grazie al Bluetooth, e anche il processo di stampa è rapido e immediato. L'app permette inoltre di utilizzare lo smartphone come telecomando per lo scatto remoto, ma anche di accedere alle foto immagazzinate sulla memoria della fotocamera, in modo da scaricarle sul telefono e magari archiviarle tra i propri scatti digitali.

App instax ne abbiamo?

Solo una nota negativa: ogni instax ha una sua app. Non solo l'utente deve scaricare quella giusta per poter sfruttare la connessione con il proprio prodotto, ma se ha più di un modello instax dotato di connettività è costretto ad avere più app installate sul proprio telefonino.

Cuore digitale, interfaccia analogica

È innegabile che, quando vogliono fare richiami 'vintage', i tecnici giapponesi di Fujifilm ci riescano bene. Pescando a piene mani dall'estetica che tanto ha reso iconici prodotti come Fujifilm X100, gli ingegneri giapponesi hanno confezionato una fotocamera digitale istantanea, che si usa come una vecchia compatta a pellicola. Se Mini LiPlay era scomoda da utilizzare per via dell'interfaccia digitale a tasti, Mini EVO sfoggia una ghiera nella parte superiore del corpo e una concentrica all'ottica. Con esse è possibile variare in modo semplice e veloce l'effetto 'pellicola' e l'effetto 'ottica' (o modalità di scatto, visto che si può accedere anche all'esposizione doppia e al doppio scatto con fotogramma spezzato a metà). Combinando 10 modalità selezionabili dall'ottica e 10 filtri effetto pellicola la piccola instax EVO Hybrid mette a disposizione 100 opzioni creative, pronte all'uso, da sperimentare direttamente sul campo. La scelta è effettivamente vincente ed è divertente giocare durante gli scatti con le varie combinazioni e lasciarsi ispirare da nuove idee creative.

Nulla che non si possa fare con molte app di scatto fotografico sui cellulari, ma aver dedicato alle due funzioni due ghiere fisiche è una scelta davvero vincente. Con il joypad sul retro è poi possibile accedere ad altre opzioni di scatto, come la regolazione del bilanciamento del bianco e della compensazione dell'esposizione. Un piccolo neo che potrebbe spiazzare sulle prime qualcuno: l'estetica della macchina la farebbe impugnare in orizzontale, me per accordarsi alla conformazione delle pellicole, l'interfaccia è verticale, cosa da tenere presente quando di agisce sui tasti posteriori nel menu. Per intenderci, per scorrere le foto avanti e indietro vanno usati i tasti destra/sinistra, ma con la macchina orientata in verticale. A ben guardare, sebbene l'estetica possa sembrare quella di una fotocamera da impugnare in orizzontale, le scritte sui tasti posteriori non lasciano dubbi sull'impostazione verticale della fotocamera.

Tornando ai comandi 'vintage', c'è un'altra piccola 'genialata' dei tecnici nipponici di Fujifilm: per avviare la stampa di una foto bisogna agire sulla levetta nell'angolo in basso a destra (o in alto a destra se si guarda la fotocamera in orizzontale), con un movimento che è studiato per replicare esattamente la fase di trascinamento della pellicola e che consentiva nello stesso momento di armare l'otturatore per lo scatto successivo nelle fotocamere analogiche.

Tra gli altri pulsanti, vicino a quello di scatto sul lato (calotta) della fotocamera, troviamo un piccolo tasto che permette di tornare in un colpo alle impostazioni di pellicola e ottica standard, senza dover fare tutto il giro delle ghiere. Inoltre il tasto '+' permette di accedere in modo rapido a tre combinazioni di scatto preferite. Il tasto di scatto è replicato anche all'anteriore per i selfie e vicino a esso troviamo l'apposito specchietto, per favorire una corretta inquadratura. Su un lato (quello in basso se impugnata in verticale) la fotocamera offre un foro filettato per il montaggio su treppiede. Il comando On/Off è posto all'anteriore, con un commutatore circolare a due posizioni. Non manca poi il flash: nonostante l'estetica richiami i vecchi lampeggiatori a lampada, in questo caso si tratta di un LED. La batteria è integrata, è ricaricabile tramite la porta MicroUSB e permette circa 100 stampe su singola carica. L'ottica F2.0 ha una focale equivalente di circa 28mm e una distanza di messa a fuoco minima di 10 centimetri.

Come nel caso di instax Mini LiPlay, il sensore è un CMOS in formato da 1/5" con risoluzione di 2560 x 1920 pixel. Il sensore può scattare tra 100 e 1600 ISO con esposizione programmata AE: la sensibilità di scatto viene selezionata dalla fotocamera e non è modificabile dall'utente. Anche la messa a fuoco è automatica AF-S ed è possibile attivare la modalità Face Detection. La fotocamera offre slot MicroSD, che permette di espanderne la memoria: quella interna può contenere circa 45 immagini. instax mini EVO Hybrid ha dimensioni pari a 87 mm × 122,9 mm × 36 mm e un peso di circa 285 grammi. Come evidente dal nome sfrutta le pellicole instax in formato Mini, le più accessibili del catalogo e caratterizzate da dimensione delle pellicole di 86mm x 54mm e dimensione dell'immagine pari a 62mm x 46mm.

La risoluzione del sensore è più che sufficiente per ottenere immagini ben definite e la qualità è quella a cui ci hanno abituato le fotocamere instax. Questa mini Evo è un prodotto decisamente azzeccato e piacevole nell'uso. La messa a fuoco 'evoluta' permette di ottenere buoni scatti in tutte le situazioni e tramite il Face Detection è in grado di concentrarsi sui volti.

La facilità con cui si possono combinare le pellicole e i filtri permette poi di giocare molto facilmente con la resa delle immagini e adattare ogni scatto al proprio umore. Da questo punto di vista la piccola instax mini EVO Hybrid è decisamente divertente.

Si posiziona come top di gamma tra le instax mini, con un listino di 199,99 euro, una trentina in più della precedente mini LiPlay. Tra le due per efficacia vince sicuramente la nuova mini EVO. Chi volesse approcciarsi alla fotografia istantanea con budget minore deve optare per le fotocamere analogiche, tra cui l'interessante mini 40, che condivide con la EVO l'aspetto vintage, ma che è 'old style' anche nello scatto e non solo nell'estetica.

In sintesi questa evoluzione digitale della fotografia istantanea ci ha decisamente soddisfatto e si candida a essere per Fujifilm un nuovo modello di successo essendo in grado di unire il moderno mondo digitale alle sensazioni dell'analogico.

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