Fujifilm X-E4: la tradizione si rinnova con 26,1 megapixel. Eccola in anteprima

Fujifilm X-E4: la tradizione si rinnova con 26,1 megapixel. Eccola in anteprima

di Roberto Colombo , pubblicato il

“La nuova Fujifilm X-E4 non stravolge il design della famiglia, tanto caro agli appassionati del marchio, anzi lo porta all'estremo con linee ancora più tese ed essenziali. Il più recente sensore X-Trans CMOS IV di quarta generazione da 26,1 megapixel fa fare il salto di qualità tanto richiesto. Migliora la resa fotografica, ma soprattutto migliorano le prestazioni, con raffica fino a 20 fps”

[HWUVIDEO="3057"]Fujifilm X-E4: ancora più essenziale e ora più veloce[/HWUVIDEO]

In principio fu X-Pro1, capostipite della famiglia di mirrorless APS-C Fujifilm X Series, presentata al CES di Las Vegas nel 2012. A settembre di quell'anno Fujifilm decise poi di mettere sul piatto un modello più accessibile per prezzo, funzionalità e dimensioni: nacque così la famiglia X-E, con la prima X-E1. Famiglia che ha rappresentato per Fujifilm una serie di successo, per quel mix di modernità, incarnata dal sensore X-Trans CMOS, e tradizioni, con molti comandi manuali, ghiere e con il mirino disassato a richiamare l'interfaccia delle fotocamere a telemetro o con mirino a traguardo.

Negli anni sono seguiti altri modelli e altre serie, alcune delle quali si sono maggiormente imposte, come la serie X-T, che con l'estetica e l'interfaccia simil-reflex, con mirino in asse con il sensore alloggiato in un finto pentaprisma. L'estetica vintage e il mirino laterale sono però delle caratteristiche a cui molti sono ancora legati e che Fujifilm continua a proporre ai suoi appassionati.

Fujifilm X-E4: la tradizione si rinnova

Nasce così oggi la quarta generazione di X-E, con la nuova Fujifilm X-E4. È l'ultima delle famiglie X Series a ricevere il sensore X-Trans CMOS IV, di tipo retroilluminato e accreditato di 26,1 megapixel, e il processore X anch'esso di 4° generazione. Come abbiamo raccontato in tutti i modelli che hanno fatto questo passaggio in precedenza, il salto generazionale è importante e le prestazioni generali della fotocamera ne risentono in modo nettamente positivo.

Migliorano in modo netto la raffica, ma anche la resa alle alte sensibilità e le prestazioni in ambito video. I tecnici Fujifilm hanno lavorato molto anche sul corpo macchina, con l'obiettivo di rafforzare il carattere distintivo della fotocamera e renderla la più piccola e leggera della famiglia X.

Le linee del corpo macchina ora sono più nette e squadrate e non ci sono fronzoli. Come già avvenuto su X-E3, il flash integrato a scomparsa è stato del tutto eliminato e ciò consente di risparmiare diversi millimetri di ingombro laterale rispetto alle prime due versioni della fotocamera. L'impugnatura è stata del tutto limata (anche se Fuji propone un interessante kit con fondello con aggancio Arca-Swiss, impugnatura aggiuntiva e appoggio per il pollice inseribile nella slitta flash). In controtendenza invece la scelta fatta per il display, che da fisso diventa finalmente basculante, con un meccanismo che lo rende ribaltabile in avanti e utilizzabile in modalità selfie, anche per i video e V-Log.

Lo schermo è touch ed è utilizzabile con gesture per sopperire alla mancanza della croce di tasti direzionali, che potevano essere impostati come scorciatoie per richiamare funzioni e parametri in modo rapido fino a X-E2, ma che dal terzo modello sono scomparsi, a favore dell'integrazione del piccolo joystick, utile sia per spostare il punto di messa a fuoco, sia per navigare nel menu.

Tra le scomparse anche il selettore sul frontale per la scelta della modalità di messa a fuoco, ora demandata a scorciatoie via touch o al Quick Menu. A proposito il tasto Q è stato spostato nella calotta superiore, raggiungibile ora con l'indice, invece che con il pollice come in precedenza. È stata eliminata del tutto la protuberanza posteriore che oltre a ospitare il tasto Q era alloggiamento anche del pulsante AF-L, ora accorpato con AE-L. Mancanza che per molti potrà farsi sentire è quella della ghiera posteriore, sopravvive solo quella anteriore. C'è da dire che nella configurazione con poggiapollice, la ghiera posteriore sarebbe risultata inservibile. Scompare anche la leva Auto, che attivava la modalità totalmente automatica, probabilmente poco utilizzata dal pubblico di riferimento di X-E4: i tecnici giapponesi hanno però aggiunto la posizione P nella ghiera dei tempi, che attiva la modalità Program con completi automatismi nella scelta dei parametri di scatto.

Sulla calotta superiore, naturalmente, troviamo le amate ghiere per la regolazione dei tempi di scatto e per la compensazione dell'esposizione. Un piccolo tasto vicino al pulsante di scatto è personalizzabile e associato di default alla regolazione della sensibilità ISO. Il lato destro è del tutto sgombro, mente sul sinistro lo sportello nasconde la porta mini-HDMI, quella USB-C e un connettore mini-jack da 3,5mm utile sia per i comandi remoti, sia per l'ingresso microfonico. Finalmente anche sulla famiglia X-E troviamo il connettore standard per i microfoni esterni al posto del molto meno diffuso 2,5mm. L'USB Type C è utilizzabile per la connessione al computer (anche in modalità webcam), per la ricarica della batteria, per l'alimentazione e, tramite l'adattatore incluso nella confezione di vendita, per aggiungere l'uscita cuffie, anche questa decisamente benvenuta su una fotocamera dalle migliorate prestazioni video. Non mancano naturalmente le connessioni Wi-Fi e Bluetooth, per il collegamento allo smartphone per il controllo remoto, la visualizzazione e download delle foto, oltre alla possibilità di aggiornamento firmware diretto dall'app.

Batteria e scheda SD condividono l'alloggiamento raggiungibile dallo sportello posto sul fondo. Lo slot per le schede di memoria è singolo e la batteria è la classica NP-W126S utilizzata nella maggior parte dei modelli e non l'ultima e più capiente introdotta su X-T4.

Come accaduto anche per Fujifilm X-S10, anche X-E4 vuole presentarsi sul mercato con un prezzo concorrenziale e fa alcune rinunce rispetto alla top di gamma X-T4: l'otturatore meccanico si ferma a 1/4000s (contro 1/8000s) e i filmati 4K possono essere registrati fino a 30p (invece che 4K/60p sull'ammiraglia). Su porta HDMI è possibile estrarre un flusso video 4:2:2 a 10-bit, mentre su scheda è registrabile il formato 4:2:0 a 8-bit. In formato Full HD la fotocamera arriva a registrare a 240 fotogrammi al secondo.

La raffica con otturatore meccanico arriva a 8 fotogrammi al secondo, mentre passando all'otturatore elettronico (fino a 1/32000s) si hanno a disposizione parte delle prestazioni dell'ammiraglia con 20 fps a piena risoluzione e 30 fps in modalità ritaglio 1,25x. Rispetto a X-T4 anche la sensibilità è la stessa con un intervallo nativo di ISO 160-12.800 espandibili a 80-51.200 ISO. Il sistema autofocus è il medesimo dell'ammiraglia, con 425 zone a rilevazione di fase selezionabili, Face Detection e Eye Tracking.

Di categoria inferiore alle ammiraglie anche il mirino elettronico, che adotta un pannello OLED da 2,36 milioni di punti, contro quello da 3,68 milioni di punti delle ammiraglie. Il mirino offre comunque un ottimo supporto, grazie al sistema di lenti di qualità, che permette un ottimo ingrandimento.

A livello fotografico troviamo tutte le simulazioni pellicola introdotte da Fujifilm, anche le più recenti Classic Neg. e Eterna Bleach Bypass. Come già visto su X-S10, nel menu di selezione delle simulazioni pellicola, premendo il tasto Q, è possibile avere una breve sintesi della resa fotografica, oltre che selezionare i diversi filtri colore per le foto in bianco e nero (normali o con simulazione Acros).

Impressioni d'uso

Fujifilm X-E4 offre un corpo decisamente compatto, unita al nuovo pancake Fujinon 27mm F2.8 MKII ha gli ingombri di una fotocamera compatta, con il vantaggio di portare in dote però un sensore APS-C e di poter montare in caso di bisogno tutta la serie delle ottiche di casa Fujifilm X. A livello di interfaccia chi è abituato al joypad a 5 tasti si trova sulle prime un po' spiazzato, ma la gestione del menu tramite il joystick risulta ugualmente comoda. Come già detto, la possibilità di utilizzare gesture swipe sul display touch mitiga la mancanza delle scorciatoie su tasti fisici, ma per l'utenza tipica di questo prodotto forse qualche tasto in più avrebbe fatto comodo.

Lo schermo orientabile è un'innovazione decisamente funzionale rispetto ai modelli precedenti, soprattutto in questa rinnovata versione maggiormente articolata e che permette anche il ribaltamento in avanti e verso il basso. Il mirino è buono, in linea con l'offerta di casa Fujifilm e della concorrenza sul pannello OLED da 2,36 milioni di punti, ma chi ha provato i pannelli di maggiore risoluzione (dai 3,69 milioni di punti in su) ne percepisce la differenza.

Per gli amanti della serie X-E poter finalmente accedere al sensore retroilluminato è certamente un fatto molto atteso. Come detto molte volte la differenza coi i sensori precedenti è netta, sia in termini di qualità e resa, sia in termini di velocità. In diverse situazione avere tra le mani un 'compatta' con prestazioni da sportiva (20 fotogrammi al secondo a piena risoluzione e 30 in modalità crop selezionando l'otturatore elettronico) può fare la differenza. La qualità di scatto è sovrapponibile a quella che trovate nelle più recenti recensioni complete di mirrorless Fujifilm con sensore e processore di quarta generazione, dalla X-T3 in poi. A livello di resa fotografica, il nuovo sensore da 26,1 megapixel che ha debuttato sulla X-T3 si discosta dai precedenti più di quanto la piccola differenza in termini di risoluzione lascerebbe presagire. Non che il precedente da 24,3 mancasse di dettaglio e incisività, lo abbiamo sempre sottolineato, ma il CMOS BSI retroilluminato riesce a spostare l'asticella ancora più in alto, raggiungendo risultati davvero fenomenali per una APS-C: circa 3900 LW/PH normalizzate, vale a dire circa un 7-8% in più del precedente sensore, come potete apprezzare dalla recensione di X-T3. A livello di tenuta alle alte sensibilità, l'aumento di risoluzione non ha peggiorato le prestazioni, con un leggerissimo degrado che inizia a mostrarsi all'occhio più attento a 1600 ISO, ma che diventa evidente e impattante solo superando i 6400 ISO e avvicinandosi alla sensibilità nominale limite di 12800 ISO.

La scelta di design fatta dai tecnici nipponici è azzeccata dal punto di vista estetico e funzionale, garantendo delle dimensioni senza ottica davvero compattissime, ma potrebbe mettere un po' in crisi nell'utilizzo con ottiche di grosse dimensioni e peso rilevante. In questo senso è ancora più azzeccato il kit che abbiamo avuto in prova, che include l'impugnatura aggiuntiva, che si aggancia come al fondello e offre anche uno zoccolo Arca-Swiss e il Thumb Rest da infilare nella slitta flash. Si tratta di due accessori di cui, ai tempi, avevo dotato la mia X-E2, la prima acquistandola, il secondo stampandolo con una stampante 3D. Ritrovarli in un kit ufficiale fa certamente piacere, oltre che risultare davvero funzionale nell'uso. Molto probabilmente chi arriva da altre soluzioni Fujifilm, soprattutto della stessa famiglia, sarà molto tentato di optare per questo kit.

A livello di prezzi siamo in linea coi modelli precedenti. Fujifilm ha deciso di proporre tre kit per la nuova fotocamera, con la scelta inedita di non includere in nessuno di essi un'ottica zoom:

  • X-E4 BODY 919,99€
  • X-E4 KIT XF27mm Mark II 1119,99€
  • X-E4 KIT con accessori (impugnatura e poggiapollice) 1019,99€

Il nuovo obiettivo Fujinon è uno degli annunci interessanti di giornata: l'ottica XF27mm F2.8 R WR sostituisce uno dei primi obiettivi presentati con il sistema e lo rinnova in modo netto. Ora l'ottica è Weather Resistant e offre la ghiera dei diaframmi sul barilotto, a cui tanto sono affezionati gli appassionati Fujifilm, pur mantenendo le dimensioni ridotte e il peso contenuto in soli 84 grammi. Per chi arriva da un modello della famiglia sarà un'ardua scelta quella tra il kit con ottica e quelli con accessori, contando che il piccolo grandangolo verrà proposto da solo al prezzo di 469,99€.

Con esso la fotocamera ha gli ingombri della 'compattona' X100V, ma offrendo la flessibilità di un corpo a ottiche intercambiabili. Come spesso accade coi prodotti Fujifilm, è più convincente da vivo che dai comunicati e foto ufficiali, con un mix di compattezza, estetica vintage ed efficacia che va provato sul campo.

In sintesi la nuova Fujifilm X-E4 è un modello per i puristi delle mirrorless Fujifilm, capace di essere anche un secondo corpo molto performante e con prestazioni in linea sotto molti aspetti con le top di gamma, utile per quelle situazioni in cui il fotografo vuole viaggiare leggero, senza però rinunciare alla qualità del corpo principale.

Le novità odierne di Fujifilm non si fermano qui, il produttore nipponico ha presentato anche la nuova mirrorless medio formato GFX 100S, l'ottica GF 80mm F1.7 e l'ottica per le mirrorless X Series, come questa X-E4, FUJINON XF70-300mmF4-5.6 R LM OIS WR.

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Commenti (1)

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Commento # 1 di: 3Dfx4ever pubblicato il 30 Gennaio 2021, 20:21
Presentazione chiara, dettagliata ed efficace di tutte le caratteristiche della nuova X-E. Complimenti Roberto!!!
Manca però una critica che non si può non fare ad un corpo macchina di 1000€ uscito nel 2021: l'assenza dell'IBIS.
A mio parere questa assenza è ancora più negativa in casa Fuji, dove le ottiche stabilizzate sono davvero pochissime e dove si è dimostrato che c'è la tecnologia per inserirlo anche in corpi piccoli.
Peccato... poteva davvero diventare un best buy.