Nikon Z9, la mirrorless ora supera (abbondantemente) le reflex Pro

Nikon Z9, la mirrorless ora supera (abbondantemente) le reflex Pro

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Barattereste l'ammiraglia reflex con una Z9? Noi, si. Non abbiamo dubbi, la mirrorless è superiore alle reflex quasi in ogni singolo aspetto, e per il professionista Nikon che desidera rinnovare il proprio corredo sarebbe saggio, oggi, rivolgersi al sistema Z. ”

Qualità d'immagine

Complice l'ottica Micro 105mm S-Line, estremamente incisa, la Nikon Z9 fa registrare il nostro record assoluto di risoluzione per fotocamere 35mm: oltre 6500 LW/PH! Che questo nostro record appartenga ora a una fotocamera sportiva, capace di scattare 20 fps in formato RAW, ha davvero dell'incredibile…

Oltre alla capacità di catturare dettagli infinitesimi, come mai si era potuto fare finora con un'ammiraglia reflex, una risoluzione di 45 Mpixel (8256x5504 pixel in formato FX) lascia ovviamente anche un enorme margine di ritaglio. Un esempio su tutti: è possibile trasformare una foto da orizzontale a verticale rimanendo con una risoluzione grossomodo equivalente a quella di una D5/D6 (circa 20 Mpixel).

Quando non serve la massima risoluzione, Nikon mette a disposizione diversi ritagli e risoluzioni alternative. Oltre alla scelta FX/DX (vale a dire 35mm/APS-C), tradizionale per Nikon, è possibile scegliere i formati 1:1 (5505x5504, circa 30 Mpixel) e 16:9 (8256x4640, circa 38 Mpixel). Per tutti i formati è poi possibile scegliere 3 diverse risoluzioni (Small, circa 11 Mpixel, Medium, circa 24 Mpixel, e Large), anche se la riduzione di risoluzione ha ovviamente effetto solo sul JPEG.

Scattando in formato DX è possibile godere del fattore di moltiplicazione mantenendo una risoluzione massima di 5392x3592 pixel, corrispondenti a circa 19 Mpixel. Anche questo è un modo di utilizzare un simile sensore a proprio vantaggio…


In alto: fotogramma originale e primo ritaglio, grossomodo corrispondente al crop DX. In basso: particolare al 100%.

Ovviamente l'elevata risoluzione impone un prezzo in termini di rapporto segnale/rumore, come si nota già dal ritaglio qui sopra (4000 ISO). Prezzo che impedisce alla Z9 di avere, ad altissimi ISO, quel comportamento strepitoso che abbiamo apprezzato sulle ammiraglie reflex da 20 Mpixel.

La risposta ad alti ISO è comunque buona. Diremmo sopra le aspettative, se non fosse per il precedente esame della Sony A1 che, come si può prevedere, esibisce un comportamento molto simile. Nelle nostre consuete prove di still-life, il rumore è sostanzialmente impercettibile fino a 800 ISO compresi, e non compromette apprezzabilmente il livello di dettaglio fino a 3200 ISO compresi.

100 ISO
100 ISO

800 ISO
800 ISO

1600 ISO
1600 ISO

3200 ISO
3200 ISO

6400 ISO
6400 ISO

12800 ISO
12800 ISO

25600 ISO
25600 ISO

Ancora a 6400 ISO (SNR = 22,3 dB), nonostante il visibile salto qualitativo rispetto ai 3200 ISO, le immagini sono assolutamente utilizzabili laddove non siano richieste stampe fine-art. Oltre questa sensibilità il degrado è viceversa rapido e marcato e, come sempre, le sensibilità in estensione sono un'opzione più teorica che reale.

A 25600 ISO il rapporto segnale/rumore scende sotto i 20 dB (17, 3 dB per la precisione), e la qualità arriva a un livello limite. Ci sembra comunque utile il confronto con la D5 a questa sensibilità estrema, per mostrare meglio ciò che andiamo ripetendo da qualche tempo a questa parte: le fotocamere di altissima risoluzione mostrano evidentemente molto più rumore ma, proprio grazie all'elevata risoluzione, il puro livello di dettaglio ad altissima sensibilità non è drasticamente inferiore


Z9 vs. D5 a parità di dimensione (crop Z9 ridotti a dimensione D5).


Z9 vs. D5 @ 25.600 ISO.

Complessivamente, la nostra personale impressione è che la sensibilità più direttamente confrontabile con la 25.600 ISO della D5 sia la 12.800 della Z9. Il giudizio è in qualche misura opinabile, ma è piuttosto chiaro che, sempre rispetto ai 25.600 ISO della D5, la Z9 sia in vantaggio a 6400 ISO e in svantaggio a 25600 (ovviamente). In definitiva, uno stop in meno in termini di gamma ISO a fronte di punteggi MTF raddoppiati. È prevedibile che lo scambio risulterà vantaggioso per molti fotografi.

Ancora a proposito di risposta a varie sensibilità, segnaliamo il vantaggio dei 64 ISO, che porta a un rapporto segnale rumore di 39,1 dB contro i 38,1 dB misurati a 100 ISO nelle nostre condizioni di prova.  


Infine, come ultima digressione sul tema risposta ad alti ISO, ci teniamo a sottolineare l'eccezionale stabilità della risposta cromatica esibita dalla Z9 a tutte le sensibilità native. Di fatto, da 64 A 25.600 ISO, saturazione, punto di bianco ed errori cromatici (indicativi della risposta cromatica) sono identici entro il margine di errore del test. E questo è, per un certo tipo di professionista, un aspetto ancora più importante del rumore – un pizzico di grana può infatti essere tollerato, ma il colore del main sponsor non può essere stravolto…     

Oltre alla stabilità, la Z9 può contare anche su una fedeltà assoluta molto buona, mentre non ci ha impressionato il bilanciamento automatico del bianco, che come da tradizione Nikon tende ai toni freddi, ma che in questo caso ha, per quanto ci riguarda, una deriva esagerata. Nelle nostre consuete condizioni di prova, con impostazione A0 (preserva il bianco) la macchina ha selezionato 2800K; con impostazione A1 (preserva atmosfera complessiva) 3050K; con A2 (preserva colori caldi) 3700K tutti molto (troppo) lontani dai 5000K delle nostre luci, successivamente confermati dal bilanciamento del bianco di LR. In caso di luce naturale, la tendenza ai toni freddi è meno esasperata, ma comunque visibile (vedi esempio qui sopra).  

Nulla da segnalare riguardo all'errore di esposizione, sempre trascurabile (± 0,1 EV nelle nostre condizioni di prova).

0 EV
0 EV

3 EV
3 EV

4 EV
4 EV

5 EV
5 EV

6 EV
6 EV

La lavorabilità del RAW è molto buona fino a 3 stop, dopo di che il file acquista dominanti cromatiche marcate e non prevedibili. Ci è capitato ad esempio di ottenere risultati migliori "tirando" 6 EV anziché 4. Un peccato, perché la totale assenza di banding lascerebbe presagire un comportamento migliore. Non è da escludere che future versioni del firmware consentano alla Z9 di migliorare sotto questo aspetto; per il momento, in fatto di malleabilità del RAW, è la A1 la prima della classe. 

Infine, dato che le dimensioni dei file non sono trascurabili per un sensore di questa risoluzione, abbiamo voluto approfondire il tema del nuovo formato compresso. Posto che i formati RAW della Z9 sono tutti compressi, e che quindi la dimensione varia leggermente con la tipologia di immagine, noi abbiamo ottenuto circa 50 Mbyte per il RAW compresso senza perdita di informazione (1), circa 30 Mbyte per il nuovo formato compresso ad alta efficienza (2) e circa 20 Mbyte per il tradizionale formato compresso con perdita di informazione (3). Nikon dichiara, rispettivamente, 55 MB, 33 MB e 22 MB.


Compressione 1 (LOSSLESS)


Compressione 2 (NUOVO FORMATO ALTA EFFICIENZA)


Compressione 3 (TRADIZIONALE)

Questo per inciso significa che, su una scheda da 64 GB, trovano posto circa 1200 RAW lossless, circa 2000 scatti con nuova compressione ad alta efficienza e circa 3000 scatti con compressione tradizionale. Scattando in JPEG fine, la dimensione dei file scende a circa 24, 14 e 7 MB per le tre risoluzioni disponibili, e gli scatti arrivano di conseguenza a superare i 9000.

Qui sopra mostriamo esempi di immagini RAW catturate con diversa compressione, che come si può notare presentano differenze impercettibili tra le compressioni (1) e (2), e molto contenute anche tra queste e la compressione lossy tradizionale (3). Sul campo, abbiamo scelto sempre il nuovo formato RAW con compressione ad alta efficienza.