Sony FE 12-24mm F2.8 GM, ultra wide, ultra luminoso. La recensione

Sony FE 12-24mm F2.8 GM, ultra wide, ultra luminoso. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony espande la gamma di zoom f/2.8, con un ultra wide 12-24mm della sua più pregiata serie Gmaster. Le qualità ottiche sono indiscutibili, ma il conto è salato. ”

Tecnica, costruzione e maneggevolezza

L'FE 12-24mm F2.8 GM è un obiettivo Full Frame, naturalmente compatibile con fotocamere APS-C, sulle quali la focale equivalente risulta essere 18-36mm. Gli angoli di campo corrispondenti vanno da 84° a 122° per le Full Frame e da 61° a 99° per le APS-C

Abbiamo già detto dell'apertura massima f/2.8 costante, mentre l'apertura minima è f/22. Il diaframma è a 9 lamelle arrotondate. Interessante il dato relativo alla minima distanza di messa a fuoco, pari a solo 28cm a qualsiasi focale – cortesia del già citato doppio meccanismo di messa a fuoco (floating focus). Il corrispondente rapporto massimo di ingrandimento è pari a 0,14x.

Torniamo rapidamente sulla costruzione per meglio esplicitare alcune caratteristiche e peculiarità non direttamente desumibili dalle specifiche.

Innanzitutto, abbiamo già parlato di lenti XA, eXtreme Aspherical. Di che si tratta? La particolarità sta tutta nella precisione garantita dal processo produttivo, che mantiene la tolleranza di forma entro 0,01 micron. Questo crea superfici più regolari che annullano il cosiddetto effetto cipolla, cioè i cerchi concentrici all'interno dei punti luce sfocati provocati dai "gradini" delle lavorazioni tradizionali. Risultato tecnologico tanto più pregevole se si considera la dimensione dell'elemento frontale che, per inciso, è l'elemento di questo tipo più grande costruito finora da Sony.

Dallo schema qui sopra si può vedere la distribuzione degli elementi XA (arancio), asferici tradizionali (viola), a bassa dispersione Super ED (azzurro) e a bassa dispersione ED (verde).


Da segnalare, ancora, l'introduzione su questo obiettivo del rivestimento antiriflesso nanometrico di seconda generazione Nano AR II, attuale top di gamma Sony creato appositamente per superfici di elevata curvatura, e il rivestimento al fluoro della lente frontale, che ne riduce la contaminazione e, quando serve, ne favorisce la pulizia. Un particolare importante in questo tipo di obiettivo, che non consente l'utilizzo di filtri protettivi frontali con attacco a vite.

Dal punto di vista costruttivo, l'FE 12-24mm F2.8 GM si distingue per l'elevata qualità dei materiali, che si traducono (tra l'altro) in una grande fluidità e precisione delle ghiere. Il corpo obiettivo è progettato per resistere a polvere e umidità. Manca però, purtroppo, una guarnizione sulla flangia contro l'infiltrazione di umidità nel corpo macchina.

La dotazione prevede una sottile ghiera frontale di messa a fuoco, un corpo centrale con selettore AF/MF e pulsante programmabile (assegnato per default, sui corpi macchina Sony, al blocco AF), e infine una più ampia, ma comunque contenuta, ghiera di zoom.

La sua posizione relativamente arretrata, unita all'impugnatura pronunciata dei recenti corpi macchina A7 di terza e quarta generazione, può facilmente generare interferenze tra la mano che impugna la fotocamera e quella che sorregge l'obiettivo. Non si tratta di un difetto dell'ottica in sé, ma dell'ecosistema Sony che, a fronte delle ridotte dimensioni, genera qualche piccolo problema di questo tipo in presenza di ottiche corte ma "importanti".       

Come da tradizione Sony, nessuna finestrella con indicatore di distanza di messa a fuoco e, data la focale, nessuno stabilizzatore ottico. I videomaker interessati dovranno affidarsi allo stabilizzatore in-camera, presente nella famiglia A7 a partire dalla seconda generazione.

Lo zoom non è esattamente interno. Sia l'elemento frontale sia quello posteriore si ritraggono in corrispondenza dei 24mm ma, per quanto riguarda in particolare il più importante elemento frontale, questo si estende senza mai sporgere dal paraluce fisso a petalo, risultando così parzialmente protetto da quest'ultimo. Previsto un porta-filtri posteriore, con la dotazione dell'obiettivo che include una apposita maschera di ritaglio per filtri in gelatina.  

L'intera corsa richiede sempre meno di un secondo, a prescindere dalla focale impostata.