EOS R: Canon propone la sua mirrorless Full Frame, che mostra luci e ombre

EOS R: Canon propone la sua mirrorless Full Frame, che mostra luci e ombre

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Canon porta al debutto la EOS R. Qualità fotografica indiscutibile e buone ottiche vengono purtroppo messe in ombra da un'ergonomia non impeccabile. ”

Corpo macchina

La struttura del corpo macchina, e in particolare, naturalmente, la natura e la disposizione dei comandi, è l'aspetto più controverso della EOS R. Per innovare bisogna cambiare, questo è certo. Se, nel 1987, Canon non avesse pensato al futuro e "rotto" con sistema FD, oggi non avremmo le EOS 1Dx e 5Ds come le conosciamo.

Consapevoli che un giudizio definitivo sull'ergonomia si potrà dare solo tra qualche tempo, una cosa è certa: per chi è abituato alle reflex Canon di fascia alta (7D Mk II, 5D Mk III e IV, 1Dx Mk I e II), il passaggio alla EOS R sarebbe, almeno inizialmente, molto traumatico: niente Multi-controller, niente ghiera secondaria sul dorso, niente pulsanti nella parte superiore per l'accesso diretto a funzioni come ISO (demandata alla ghiera), Drive, WB e modalità AF…

Meno traumatico il passaggio da una reflex di fascia media, come 6D Mk I e II. In tutti i casi, mentre alcune innovazioni mostrano già il loro valore – ci riferiamo alla pratica ghiera aggiuntiva sull'obiettivo – altre, come la barra multifunzione, devono ancora essere decisamente affinate.


1 - L'impugnatura, pronunciata, è simile a quella delle reflex del marchio e assicura una buona presa. Altrettanto buona la posizione del pulsante di scatto.
2 - Più del sensore, nel caso della EOS R l'attenzione si focalizza sull'innesto, che inaugura una nuova linea di ottiche. Si notano i 12 contatti elettrici, 4 in più rispetto all'attuale standard EF.  
3 - Il corpo macchina in lega di magnesio è rigido, grazie anche al frontale temprato, ma leggero (660g con batteria e memory card), e protetto contro l'ingresso di polvere e umidità.

1 - A sinistra, solo la ghiera di accensione. Messa al bando la ghiera di selezione del programma di scatto, la scelta si effettua (come per le EOS 1) tramite il pulsante Mode (5).
2- Una novità benvenuta, introdotta con EOS R, è la ghiera aggiuntiva sull'obiettivo. Programmabile, può svolgere diverse funzioni, ma la scelta più ovvia è quella di assegnarle la selezione ISO, dato che – almeno sul questo primo corpo macchina – manca un comando dedicato.
3- Il display superiore è piccolo ma ben studiato. A doppia pagina, mostra per default solo le informazioni essenziali (programma, parametri di scatto, sensibilità, compensazione esposimetrica ed eventuale attivazione di Bluetooth, Wi-Fi o della funzione Priorità tonalità chiare). Alla pressione breve del pulsante di "illuminazione", che con una pressione prolungata in effetti cambia solo lo stile da scritta bianca su sfondo nero a viceversa, vengono mostrate diverse altre informazioni, come modalità di avanzamento, funzione AF, modalità esposimetrica, Picture Style, bilanciamento del bianco, n° di scatti residui e altro ancora.
Da notare che le informazioni sono diverse tra modalità foto e video, ma il cambio tra le due modalità deve essere effettuato manualmente dall'utente.
4 - Il pulsante multifunzione M-Fn, in collaborazione con le due ghiere di comando, consente di impostare ISO, avanzamento, AF, bilanciamento del bianco e compensazione esposimetrica flash.
5 - Novità per Canon è il pulsante Lock, che blocca, a scelta dell'utente, tutti o parte dei comandi (ghiera principale e secondaria, barra multifunzione, ghiera obiettivo e touchscreen). Altra grande novità è la stessa ghiera di comando secondaria che, anziché essere verticale, sul dorso, è ora orizzontale e disposta nella parte superiore del corpo macchina. Il pulsante Mode, concentrico, consente di selezionare il programma di scatto. Premendo Info (sul dorso) durante la selezione del programma, si passa dalla modalità foto alla modalità video. Tutto è chiaramente indicato, ma non per questo particolarmente intuitivo.  

1 - Il display posteriore, completamente articolato (si apre di 180° e ruota di 270°), è un TFT touch da 3,15" (8 cm) da 2,1 milioni di punti.  
2 - Molto valido il mirino EVF, un OLED da 0,5" con una risoluzione di 3,69 milioni di punti. Non possiamo esserne certi, ma la similitudine tra le specifiche porta a pensare che si tratti dello stesso schermo utilizzato anche da Sony per A9 e A7R Mk III. Con il sistema di lenti Canon, il risultato è un eye-point di 23mm e un ingrandimento 0,76x. Ovviamente copertura del 100% del campo inquadrato.
3 - La barra multifunzione è un comando a sfioramento che riconosce tre gesti: swipe, tocco a destra e tocco a sinistra. Personalizzabile, può essere associato a diverse funzioni ma, probabilmente, molti utenti finiranno per disattivarlo, essendo per sua natura troppo propenso all'attivazione accidentale (e l'uso del blocco renderebbe il suo utilizzo troppo macchinoso). Sicuramente l'elemento di design meno riuscito.
4 - Non mancano i pulsanti AF-On, blocco esposimetrico e il pulsante dedicato alla selezione del punto AF. Muovere il punto AF con il PAD, però, è un'operazione molto lenta dato l'elevato numero di posizioni disponibili. È possibile, in alternativa, utilizzare le ghiere o lo schermo touch, per la selezione diretta del punto di messa a fuoco, oppure come PAD virtuale, utilizzando tutto o parte dello schermo attivo. Si tratta di una soluzione già vista su altri prodotti concorrenti. Identico il giudizio: la praticità del joystick rimane insuperata.
5 - Il singolo slot SD, compatibile UHS-II, è accessibile dal lato destro.
6 - Il pulsante centrale del PAD offre anche l'accesso al Quick menu. Appena sotto, i pulsanti di riproduzione, con il pulsante "cestino" che ha anche l'insolita funzione di riportare il punto AF in posizione centrale e di interrompere il tracking AF. La sua posizione lo rende però poco funzionale per questi scopi.